DUE RUOTE E MILLE PEZZI - SCONTRO FRA BICI SULLA CICLABILE DEL LUNGOTEVERE A ROMA: MUORE UN 60ENNE - L'UOMO HA PERSO IL CONTROLLO DEL MEZZO DOPO AVER URTATO UN CICLISTA DAVANTI A LUI (CHE ORA RISCHIA L'ISCRIZIONE NEL FASCICOLO DI INCHIESTA PER OMICIDIO STRADALE COLPOSO) - NONOSTANTE IL CASCHETTO, L’IMPATTO CON UN’AUTO IN SOSTA E’ STATO VIOLENTISSIMO. È LO STESSO PUNTO DEL LUNGOTEVERE NEL QUALE PERSERO LA VITA LO CHEF NARDUCCI E LA SUA AMICA NEL 2018…

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ALESSIA MARANI per il Messaggero

 

lungotevere scontro tra bici lungotevere scontro tra bici

È morto sul lungotevere della Vittoria nello stesso punto dove nella notte tra il 21 e il 22 giugno del 2018 persero la vita lo chef Alessandro Narducci e la sua amica Giulia Puleio, travolti a bordo del loro scooter da una Classe A. Ma stavolta lo schianto non è avvenuto sulla carreggiata ma lungo la pista ciclabile. Dove su due ruote si sfreccia lo stesso a grande velocità e il pericolo è ugualmente in agguato.

 

Vittima un ciclista dall'apparente età di circa sessant' anni. Si è scontrato con la bici che procedeva davanti a lui in direzione di piazza Monte Grappa intorno alle quattro e dieci di ieri pomeriggio.

 

Forse per una distrazione, oppure perché la bicicletta che era davanti ha frenato all'improvviso, o ancora per un ostacolo improvviso, fatto sta che il sessantenne ha perso il controllo del mezzo e ha carambolato su un'auto in sosta, regolarmente parcheggiata con tanto di tagliandino sulle strisce blu a spina.

 

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Un impatto che non gli ha lasciato scampo: il ciclista ha sbattuto violentemente la testa e a nulla è servito anche il caschetto che indossava per proteggerlo. «È stato terribile - racconta una testimone - è arrivata l'ambulanza, ho viso che gli hanno praticato il massaggio cardiaco a lungo nella speranza di rianimarlo, invece, non c'è stati nulla da fare».

 

Sotto choc l'altro ciclista, un quarantenne, che non è riuscito a spiegarsi il drammatico evento: «Era dietro di me, l'avevo visto altre volte in bici in questa zona. Ho sentito la frenata, mi ha urtato, è volato via, mi sono fermato subito per aiutarlo ma aveva già perso conoscenza». Il suo racconto disperato agli agenti del I Gruppo Prati della Polizia locale accorsi per i rilievi.

 

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Come atto dovuto rischia l'iscrizione nel fascicolo di inchiesta per il reato di omicidio stradale colposo. Ieri sera era ancora sconosciuta l'identità della vittima. L'uomo era vestito con il tipico abbigliamento sportivo degli appassionati delle due ruote, con scarpette da ciclista e casco.

 

Non aveva con sé i documenti, né il telefonino, ma solamente la chiave di un'automobile che ieri i caschi bianchi della municipale stavano cercando. Può darsi che l'uomo avesse parcheggiato, però, più distante e poi fosse salito in sella alla bici in prossimità della pista ciclabile ritenuta più sicura da percorrere.

 

alessandro narducci 3 alessandro narducci 3

Il quarantenne ha detto, appunto, di averlo già visto lungo la ciclabile, era un habitué. Ha raccontato di averci scambiato anche qualche parola in passato ma di non conoscere né il suo nome, nè dove abitasse. Per tutto il pomeriggio di ieri nessun familiare si è fatto avanti per reclamarne la scomparsa. Non portava la fede, forse non era nemmeno sposato.

 

 

L'incidente ripropone, però, il tema della pericolosità a Roma non solo della viabilità ordinaria ma anche dei percorsi riservati alla cosiddetta mobilità alternativa. Sempre ieri, intorno alle 20, in largo Tassoni, a due passi da Corso Vittorio, un giovane, forse minorenne, in monopattino è stato travolto da una Mercedes con a bordo una coppia di mezz' età. «Quel monopattino ci è sbucato davanti all'improvviso dall'area pedonale e non abbiamo potuto evitarlo», hanno raccontato. La persona ferita, soccorsa dall'ambulanza, è stata portata al Santo Spirito.

chef alessandro narducci chef alessandro narducci

 

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