piero amara vincenzo armanna

IL VIDEO CHE I PM DEL PROCESSO ENI-NIGERIA, FABIO DE PASQUALE E SERGIO SPADARO, HANNO “NASCOSTO” AL TRIBUNALE DI MILANO! NELLA REGISTRAZIONE (EFFETTUATA IN MANIERA CLANDESTINA DA AMARA) SI SENTE L’EX MANAGER DI ENI VINCENZO ARMANNA CHE PIANIFICA DI “RICATTARE I VERTICI DELLA SOCIETÀ”, PREANNUNCIANDO L’INTENZIONE DI FAR ARRIVARE “UNA VALANGA DI MERDA” – ERA UNA PROVA RILEVANTE A DISCARICO DI DESCALZI E DEGLI ALTRI IMPUTATI, MA DE PASQUALE E SPADARO NON L’HANNO DEPOSITATO. ORA SONO INDAGATI PER OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO E LA PROCURA DI BRESCIA HA PERQUISITO I LORO PC. NON PER L'OMESSO DEPOSITO DEL VIDEO MA PER...

VIDEO - L'INTRIGO SUL PETROLIO ENI: «FACCIO ARRIVARE LA VALANGA DI MERDA»

la videoregistrazione dell'incontro armanna amara 3

https://www.laverita.info/intrigo-petrolio-eni-arrivare-valanga-2651089581.html

 

I PM DEL PROCESSO ENI-NIGERIA, DE PASQUALE E SPADARO, HANNO NASCOSTO AI GIUDICI UNA VIDEOREGISTRAZIONE DI VINCENZO ARMANNA (EFFETTUATA IN MANIERA CLANDESTINA DA AMARA) - IL FILMATO COSTITUIVA UNA PROVA RILEVANTE A DISCARICO DI DESCALZI E DEGLI ALTRI IMPUTATI: MOSTRAVA COME, DUE GIORNI PRIMA DELLA PRESENTAZIONE SPONTANEA DI ARMANNA IN PROCURA, L’EX MANAGER ENI PIANIFICASSE DI “RICATTARE I VERTICI DELLA SOCIETÀ”, PREANNUNCIANDO L’INTENZIONE DI FAR ARRIVARE “UNA VALANGA DI MERDA”

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/fine-ingloriosa-procura-milano-nbsp-ndash-pm-processo-272929.htm

 

ENI:NIGERIA; PM BRESCIA ACQUISISCONO VIDEO 'NASCOSTO' ++

piero amara 7

(ANSA) - ROMA, 10 GIU - La procura di Brescia, che una decina di giorni fa ha indagato il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro per rifiuto di atti d'ufficio ( art.328 cp) in relazione al processo sul caso Eni Shell-Nigeria, ha acquisito in Tribunale un video tra l'ex manager della compagnia petrolifera Vincenzo Armanna e l'avvocato Piero Amara che la pubblica accusa non ha depositato tra gli atti del dibattimento che si è concluso con l'assoluzione di tutti gli imputati.

 

 

La settima sezione penale nelle motivazioni della sentenza ha 'denunciato' il mancato deposito agli atti del procedimento del documento che porta "alla luce l'uso strumentale" che Armanna voleva fare delle proprie dichiarazioni ritenute "false " e che costituisce una prova a favore degli imputati.

 

la videoregistrazione dell'incontro armanna amara 2

ENI NIGERIA, LA PROCURA DI BRESCIA PERQUISISCE I PC DEI PM DI MILANO. ACQUISITE LE MAIL DI DE PASQUALE E SPADARO

 

Luigi Ferrarella per www.corriere.it

 

 

La Procura di Milano non deposita e non ha mai messo a Tribunali e difese a conoscenza di nuovi elementi, pur da mesi in proprio possesso perché emersi in indagini del pm Paolo Storari, che documenterebbero come Vincenzo Armanna — coimputato ma pure teste d’accusa dell’Eni e dell’amministratore delegato Eni Claudio Descalzi nel processo sulle contestate tangenti Eni in Nigeria — a riscontro dei propri verbali abbia depositato ai magistrati chat telefoniche in realtà modificate;

 

vincenzo armanna

come stia cercando di accreditare, anche qui con chat artefatte, circostanze false su Descalzi e sul numero tre Eni, il capo del personale Claudio Granata; e soprattutto come avesse quantomeno promesso, se non anche versato, 50.000 dollari a un poliziotto nigeriano per indurlo a dirsi il fantasmagorico 007 «Victor» da lui tante volte evocato invano e quindi a testimoniare a proprio favore, confermando le accuse a Eni, nel processo milanese (poi conclusosi il 17 marzo con l’assoluzione di tutti gli imputati dall’accusa di corruzione internazionale di Eni in Nigeria nel 2011).

 

la videoregistrazione dell'incontro armanna amara

È quanto risulta dal decreto con il quale i computer degli uffici del procuratore aggiunto della Repubblica di Milano, Fabio De Pasquale, braccio destro del procuratore Francesco Greco, e del pm Sergio Spadaro, contitolare con De Pasquale del processo sulle tangenti Eni-Nigeria, sono stati oggetto di una perquisizione informatica ordinata dalla Procura di Brescia per acquisire tutte le comunicazioni email dei due magistrati.

 

 

 

È questo decreto — eseguito in gran segreto lunedì e poi comunicato l’altro ieri al Consiglio superiore della magistratura, al procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi, e al Ministero della Giustizia— a svelare che il capo del pool Affari Internazionali (De Pasquale) e il suo più giovane collega appena divenuto uno dei 20 delegati italiani della neonata Procura europea antifrode (Spadaro) sono indagati per l’ipotesi di reato di «rifiuto d’atti d’ufficio».

claudio descalzi

 

La ragione non è l’omesso deposito al Tribunale del processo Eni-Nigeria della videoregistrazione (effettuata clandestinamente dall’avvocato esterno Eni Piero Amara) di un incontro con Armanna due giorni prima che il 30 luglio 2014 Armanna si presentasse spontaneamente in Procura con le prime accuse ad Eni:

LA NOTA DI FRANCESCO GRECO SUL VIDEO DI AMARA E ARMANNA

 

omesso deposito censurato proprio l’altro ieri nelle motivazioni della sentenza di assoluzione dai giudici Tremolada-Gallina-Carboni, per i quali «risulta incomprensibile la scelta del pubblico ministero di non depositare» il video, e quindi di sottrarre alla conoscenza del Tribunale e delle difese un dato di «estrema rilevanza»perché «rivelava che Armanna, licenziato da Eni un anno prima, aveva cercato di ricattare i vertici della società petrolifera preannunciando l’intenzione di rivolgersi ai pm milanesi per far arrivare “una valanga di merda” e “un avviso di garanzia” ad alcuni dirigenti apicali della compagnia».

PAOLO STORARI

 

 

La ragione della perquisizione informatica e dell’iscrizione nel registro degli indagati dei due pm è invece la nuova e ancora più attuale vicenda, che al procuratore di Brescia, Francesco Prete, sarebbe stata prospettata da Storari nell’interrogatorio al quale questo pm milanese era stato sottoposto settimane fa nel procedimento che lo vede indagato (rivelazione di segreto d’ufficio) per avere consegnato nell’aprile 2020 all’allora consigliere Csm Piercamillo Davigo i verbali segretati che l’avvocato Amara aveva reso tra dicembre 2019 e gennaio 2020 su una asserita associazione segreta denominata «Ungheria», ma che per il pm Storari erano stati lasciati troppo galleggiare senza adeguate e incisive verifiche dall’attendismo dei capi della procura milanese.

francesco greco

 

Ora si comprende che in realtà — tra Storari da una parte, e dall’altra Greco, De Pasquale, Spadaro e l’altro procuratore aggiunto Laura Pedio — si era determinato anche un altro aspro confronto sulla urgente inderogabilità o meno, sostenuta dall’uno e negata o rimandata dagli altri, di mettere a conoscenza i giudici, e le difese degli imputati del processo Eni-Nigeria, di quelle apparentemente gravi circostanze (falsificazione di atti prodotti in giudizio da Armanna, e una sua possibile corruzione in atti giudiziari di un testimone) emerse nell’indagine preliminare in corso già da anni sul cosiddetto depistaggio Eni.

claudio descalzi 3

 

La stessa nella quale Armanna e Amara accusano invece Eni, Descalzi e Granata di aver cercato di fare ritrattare nel 2016 le iniziali dichiarazioni accusatorie nel 2014 di Armanna.

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?