covid coronavirus controlli

FATE SCORTA DI MASCHERINE: LO STATO DI EMERGENZA VERRÀ PROROGATO ALMENO FINO AL 30 GIUGNO - QUESTO CHE CONSENTE L’EMISSIONE DEI DPCM, DELLE ORDINANZE DEL MINISTRO DELLA SALUTE E UNA SERIE DI PROVVEDIMENTI ATTRIBUITI ALLE REGIONI PER PROCEDERE D’URGENZA - CON LE NUOVE REGOLE, CON 250 CONTAGI A SETTIMANA SU 100 MILA ABITANTI, UNA REGIONE VA AUTOMATICAMENTE IN ZONA ROSSA - A RISCHIO VENETO, EMILIA ROMAGNA, PROVINCIA DI BOLZANO, FRIULI E MARCHE…

Fiorenza Sarzanini per www.corriere.it

 

conte speranza

Divieti e restrizioni prorogati, criteri più rigorosi per entrare in zona rossa, ma anche una zona bianca dove ci sarà libertà di spostamento e tutte le attività saranno aperte. A pochi giorni dalla messa a punto del nuovo Dpcm il governo si compatta sulla necessità di «aprire una prospettiva per cittadini». La soglia di ingresso di quella che potrebbe diventare «un’isola felice» sarà decisa nelle prossime ore consultando scienziati e governatori, ma appare scontato che non potrà essere oltre un Rt pari a 0,50.

 

Anche perché si è già deciso — d’accordo con le Regioni — di inserire un nuovo indicatore per la valutazione dei contagi per evitare che nelle aree di massimo rischio si rimanga in una fascia bassa: con 250 contagi a settimana su 100.000 abitanti si va automaticamente in zona rossa. E dunque si cerca di premiare le aree più virtuose e di proteggere quelle che non sono ancora sotto controllo per l’alto numero di contagi causato soprattutto da assembramenti e feste abusive che continuano ad essere organizzate. E per far ripartire l’attività sportiva. Mantenendo il coprifuoco dalle 22 alle 5.

TERMOSCANNER PER I CONTROLLI ANTI COVID IN AEROPORTO

 

LO STATO DI EMERGENZA

Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha convocato per domani mattina i governatori proprio per affrontare e condividere ogni punto da inserire nel provvedimento. E a loro dovrebbe comunicare anche la decisione, peraltro scontata, di prorogare lo stato di emergenza almeno fino al 30 giugno. Un regime che consente l’emissione dei Dpcm e delle ordinanze del ministro della Salute e una serie di provvedimenti attribuiti proprio alle Regioni per procedere d’urgenza, ma anche di far proseguire lo smart working dei dipendenti pubblici.

controlli coronavirus stazione termini roma 1

 

LA FASCIA ROSSA

L’altro argomento prioritario è quello dell’ingresso automatico in fascia rossa. Sono stati gli scienziati dell’Istituto superiore di Sanità a formulare la proposta già condivisa dal Cts. Obiettivo è evitare che nelle Regioni ad alto contagio da Covid 19 si rimanga in una fascia bassa di rischio. Esattamente come è successo in questa settimana in Veneto che nonostante l’altissimo numero di nuovi positivi poteva rimanere in fascia gialla secondo l’incrocio dei dati che tengono conto della tenuta delle strutture sanitarie.

 

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

Ma ha chiesto di entrare in arancione per avere misure più restrittive. E dunque secondo le nuove regole se in una settimana ci saranno più di 250 contagi ogni 100.000 abitanti si andrà automaticamente in zona rossa. La novità sarà introdotta già nel prossimo Dpcm.

 

CINQUE A RISCHIO

Secondo i dati del monitoraggio settimanale reso noto venerdì, il Veneto aveva un’incidenza in sette giorni di 454,31 casi per 100mila abitanti. Sarebbe dunque entrato in zona rossa come l’Emilia-Romagna, la provincia di Bolzano, il Friuli Venezia Giulia e le Marche.

 

LA FASCIA BIANCA

Nello stesso incontro dovrà essere fissata la soglia per l’ingresso in fascia bianca, dove c’è libertà di spostamento e le attività sono aperte. Il parametro potrebbe essere Rt pari a 0,50 ma si stanno valutando anche gli altri criteri proprio perché dovrà essere garantito che il virus non possa circolare. E dove si potrebbero riaprire i luoghi della cultura, come musei, teatri, sale da concerto e cinema. I bar e i ristoranti lavorerebbero senza limiti di orario e anche piscine e palestre tornerebbero a funzionare a pieno ritmo.

coronavirus controlli fiumicino 1

 

Sempre però mantenendo le regole base di contenimento, come mascherina obbligatoria, distanziamento e divieto di assembramento. La conferma arriva dal coordinatore del Cts Agostino Miozzo che parla di «segnale di speranza» e spiega: «Si potrebbe indicare che ha un’incidenza del contagio di 50 abitanti per 100mila abitanti, che è un Rt quasi a zero, come è stato durante la scorsa estate».

 

ATTIVITÀ SPORTIVA

Il nuovo Dpcm vieterà l’apertura di palestre e piscine, ma il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora è al lavoro con il Cts per garantire un ritorno graduale alla normalità quantomeno per gli sport individuali. Nella proposta che si sta mettendo a punto rimane confermato che in zona rossa non potrà essere svolta alcuna attività sportiva tranne quella individuale all’aperto.

 

controlli in stazione a milano

In arancione e in giallo sono bloccate tutte le attività sportive di contatto. ma in giallo si può pensare di autorizzare le lezioni individuali, anche se gli scienziati continuano a raccomandare la massima cautela nell’uso di docce e spogliatoi. Un progetto che non sarà comunque immediato e che sarà condizionato proprio dall’andamento della curva epidemiologica.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."