lucetta scaraffia femministe

IL FEMMINISMO NON DIFENDE LE DONNE, LE CANCELLA – LUCETTA SCARAFFIA: “DAL DOPOGUERRA PER LE FEMMINISTE OTTENERE LA PARITÀ VOLEVA DIRE DIVENTARE COME GLI UOMINI, E QUINDI, RINNEGARE LA MATERNITÀ. ORA SI PROPONE LA CANCELLAZIONE DELL'IDENTITÀ SESSUALE BIOLOGICA. CON LA TEORIA DEL GENDER, SI CANCELLA CHE ESISTA LA SPECIFICITÀ FEMMINILE, COME SE PER LE DONNE FOSSE POSSIBILE OTTENERE LA PARITÀ SOLO NEGANDO DI ESSERE DONNE…”

Estratto da “la Stampa”

 

Pubblichiamo parte dell'intervento che Lucetta Scaraffia, scrittrice ed editorialista de La Stampa, terrà domani al festival è Storia (dal 22 al 28 maggio a Gorizia), dalle 10.30 alle 11.30 presso il Teatro Comunale G. Verdi. Il titolo dell'incontro è Appunti per una storia del femminismo in Italia. 

 

[…]

lucetta scaraffia

Oggi le donne hanno raggiunto la parità con gli uomini in tutti i campi della vita sociale, hanno ottenuto il libero controllo sul loro corpo, hanno cambiato le leggi e il modo di considerare la violenza sessuale. Su questo non ci sono dubbi. Ma rimane aperta una domanda: quale è il femminismo che si è affermato, quale progetto politico di liberazione della donna ha vinto?

 

Le prime femministe, quelle che chiedevano il voto e l'accesso all'istruzione, difendevano la specificità femminile, cioè la maternità. Sostenevano che le donne mai avrebbero rinunciato al dono prezioso di essere madri, e che proprio questo le rendeva portatrici e testimoni di una morale più alta di quella maschile, una morale altruista, che predicava il dono gratuito, la pace e la cura dei deboli.

 

femministe 9

Parallelamente, si è fatta avanti però un'altra linea politica femminista: quella delle donne che pensavano che ottenere la parità significasse diventare come gli uomini, e quindi rinnegare, o per lo meno mettere in secondo piano, lo specifico femminile, cioè la maternità. Questa è la corrente che ha preso il sopravvento nel secondo dopoguerra, quando, dopo avere ottenuto il voto, l'accesso alla cultura e alle professioni maschili come la medicina e l'avvocatura, le donne hanno spostato i loro obiettivi di lotta sulla libertà sessuale, a cominciare dalla libertà di non avere figli. In sostanza, liberarsi del fardello della maternità che impediva loro di essere come gli uomini.

 

femministe 8

[…] Per questo l'obiettivo primario delle lotte degli anni Settanta in Europa è stato il diritto di aborto. […]

Un diritto che nei movimenti femministi prende rapidamente il primo posto fra tutti i diritti, viene considerato cioè "l'Habeas corpus" della libertà femminile. Tanto che le Nazioni unite considerano la libertà di aborto l'indicatore principale del grado di libertà delle donne in ciascun paese, a scapito di altri indicatori più importanti come l'accesso alla cultura, al lavoro.

 

femministe 7

[…] Sarebbe stato certo più opportuno considerare diritto fondativo della parità femminile la legge contro lo stupro, che riconosce il diritto alla vittima di ottenere giustizia come persona. Grazie ai movimenti femministi, infatti, lo stupro – prima considerato in tutti i paesi come una trasgressione alla morale pubblica – è diventato delitto contro la persona, riconoscendo così la libertà di ognuno di disporre del proprio corpo, di rifiutare un rapporto sessuale imposto. Questo cambiamento legislativo ha ridato la parola e la dignità alle vittime, ed è servito a cambiare la mentalità corrente.

 

Considerare l'aborto il principale diritto che testimonia la libertà delle donne, invece, non mi sembra sia stata una buona idea: subito dopo i movimenti femministi hanno iniziato una fase di declino, solo in parte attribuibile al fatto di avere raggiunto quasi in ogni Paese gli obiettivi che si erano proposti. Questo "quasi" del resto è molto pesante. Lo dimostra il fatto che ancora esiste un divario fra salario femminile e salario maschile a parità di posizione lavorativa, e soprattutto che sia molto difficile, per le lavoratrici, avere dei figli senza cadere in una spirale di fatica continua.

femministe 6

 

Il drammatico calo delle nascite che, più o meno, tocca tutti i Paesi occidentali avanzati, cioè quelli in cui si è affermata la rivoluzione delle donne, dimostra che la scelta di perseguire il modello maschile, invece di difendere la specificità femminile, in particolare la maternità, ha generato forti problemi sociali. E certo non ha reso più felici le donne che, in grande numero, hanno dovuto rimandare la possibilità di avere dei figli così tanto che troppo spesso l'hanno perduta del tutto.

bambole gender fluid

 

[…]

Nell'ultima fase femminista, infatti, si è cercato di rendere più evidente e sicura la parità proponendo una cancellazione dell'identità sessuale biologica. Con la teoria del gender, l'appartenenza biologica è stata sostituita da una semplice scelta individuale. In sostanza, in questo modo si cancella che esista la specificità femminile, come se per le donne fosse possibile ottenere la parità di diritti solo negando di essere donne.

 

femministe 5

Legata a questa svalutazione della maternità è la diffusione della pratica dell'utero in affitto, sanzionata da alcuni movimenti femministi che la denunciano come una nuova schiavitù del corpo femminile, ma considerata un esercizio di libertà da altri. Mentre la nuova libertà concessa ai giovani, anche adolescenti, di cambiare identità sessuale, per diventare quello che sentono di essere o che preferiscono essere, sta registrando in prevalenza passaggi dall'identità femminile a quella maschile.

 

femministe 4

Un segnale, quindi, che le giovani continuano a pensare che sia meglio essere uomini che donne. Una prova ulteriore che i movimenti femministi, da quando hanno dimenticato la difesa della specificità femminile, hanno impedito una trasformazione sociale veramente a misura delle donne. Abbiamo ancora molte battaglie da combattere e la teoria del gender non è una soluzione.   

femministe 2femministe 12femministe 1femministe 10femministe 11femministe 3

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO