sanna marin prosecco

FRAGOLE CON LA SANNA – DOPO IL CONCERTO ROCK CON HOT PANTS E CHIODO IN PELLE, LA BONISSIMA PREMIER FINLANDESE SANNA MARIN SI STA CONCEDENDO UNA VACANZA TRA LE COLLINE VENETE CON IL MARITO E UNA COPPIA DI AMICI – OSPITE IN UNA VILLA SETTECENTESCA IN STILE PALLADIANO CON PISCINA, SPA E GIARDINO SECOLARE, PASSA DA CENE GOURMET A SERATE IN OSTERIA – E AL GOVERNATORE ZAIA È SUBITO PARTITO L'ORMONE: “PER ME SI REALIZZA UN SOGNO”

Irene Soave per il “Corriere della Sera”

 

sanna marin prosecco

Nelle ultime curve tra i vigneti, dopo Vidor, la strada è chiusa. Saranno misure di sicurezza straordinarie: in fondo non capita tutti i giorni che un capo di governo straniero e la sua piccola corte - in questo caso due coppie di amici e il marito Markus Räikkönen, più il servizio di sicurezza - si sistemino qui, tra i colli morenici bassi e ripidi dove si produce il Prosecco.

 

Non siamo nei viottoli di Ischia, dove Angela Merkel è di casa. Eppure no, con la chiusura della strada la premier finlandese Sanna Marin non c'entra. C'è una gara di ciclisti amatoriali; al bar poco dopo il traguardo la luce d'oro avverte che si può già prendere l'aperitivo; il traffico è pochissimo. È insomma una placida domenica italiana di campagna, rilassante quasi fino alla noia.

 

Sanna Marin

Quale vacanza migliore poteva desiderare la premier più giovane dell'Unione europea, 36 anni e alle spalle una primavera di trattative e decisioni irrevocabili come l'ingresso nella Nato del suo Paese, storicamente neutrale?

 

Le meritate ferie di Sanna Marin sono iniziate martedì scorso - lo ha annunciato lei stessa su Instagram - con il festival Ruisrock: hot pants e chiodo in pelle, a ricordare al mondo che Marin è (anche) una premier ragazza. Più lente le giornate a Farra di Soligo, sulle colline del Prosecco, tra Conegliano e Valdobbiadene.

 

La premier finlandese è ospite, ormai qui lo sanno tutti, di Villa Soligo: una villa settecentesca in stile palladiano con piscina, spa, vista sul colle San Gallo e giardino secolare, ristrutturata nel 2020. Nel parcheggio targhe belghe, austriache, due Porsche. Quattro stelle: una stanza in questa stagione parte da 186, ma da ieri è impossibile prenotarne (e la coppia presidenziale sta in una suite).

 

villa soligo

La notizia è filtrata ieri mattina ed è rimbalzata sui giornali locali, forse sussurrata da qualcuno del servizio di sicurezza: il personale dell'hotel da ieri mattina fa fronte con cortesia e fermezza a un piccolo assedio di cronisti. «È una bufala», risponde la reception: «Non è mai stata qui».

 

Ma le forze dell'ordine lo confermano: è stato attivato il protocollo standard di sicurezza per le visite non ufficiali di autorità straniere, sin dall'atterraggio all'aeroporto di Venezia sabato, con un volo di linea, e a Villa Soligo Marin è arrivata scortata dalla Digos.

 

villa soligo 2

«Ah. Ok, ma è già ripartita». E invece i finlandesi ripartiranno domani. «Che posso dire? Siamo onorati. Ma teniamo moltissimo alla privacy della nostra ospite d'onore», taglia corto il sindaco, Mattia Perencin, coetaneo di Marin e storico locale della Grande Guerra, «e il protocollo è stretto».

 

L'ospite però non passa inosservata. Lascia la suite per scendere in piscina, dove sta a lungo. Ad ora ha disertato, sembra, le molte escursioni possibili da qui: percorsi tra le cantine, salita all'eremo di San Gallo o a Collagù. Molto gettonato dagli stranieri più ricchi c'è il giro in elicottero. Sanna Marin, però, è qui per riposare. Solo ieri si è concessa un breve giro in collina.

 

Cena in abiti eleganti al ristorante dell'hotel, in giardino: sabato lo chef Tino Vettorello l'ha accolta con un menu degustazione personalizzato, e mentre i suoi commensali hanno scelto un percorso di mare, Marin - vegetariana - ha cenato con crema di piselli, melanzane, i migliori fra i rari porcini della stagione. Poi la foto ricordo con lo chef, abituato alle celebrity (gestisce il ristorante della Mostra del Cinema).

 

luca zaia prosecco

Attorno pochi tavoli, tutti destinati ai clienti dell'albergo; quasi nessuno parla italiano, chi la riconosce non chiede un selfie. Dopo cena, ancora relax a bordo piscina. Qualcuno dice di averla vista, ieri, alla famosa Osteria senz' oste di Valdobbiadene.

 

Habitué di Villa Soligo è Luca Zaia, il presidente della regione che parla della visita di Marin entusiasta: «Per me si realizza un sogno». Non è un caso, spiega, che la premier abbia scelto le colline di Conegliano e Valdobbiadene, sì fuori dagli itinerari turistici più battuti ma dal 2019 già patrimonio Unesco (dopo una trafila decennale, iniziata quando Zaia ancora era ministro delle Politiche agricole). «Questo territorio richiama sempre più visitatori».

 

Vigneti Prosecco

Qui vinifica il suo Prosecco Cara Delevingne, ha uno dei suoi vigneti Bruno Vespa e presto, si dice, anche Elton John acquisterà un terreno. E il Prosecco Docg dal 2009 è tale, per legge, solo se prodotto su queste colline o su quelle di Asolo.

 

Quasi una denominazione locale, infine, è il cognome della premier di Helsinki: sull'elenco della zona ce l'hanno in decine, si accenta sulla «i», alla veneta, mentre la pronuncia finlandese è Màrin; dettagli, ma è facile pensare che qui Sanna Marin si senta a casa.

sanna marin con il maritosanna marin 3sanna marin magdalena andersson sanna marin 1sanna marin 3sanna marin mario draghi 2sanna marin 5sanna marin 6sanna marin JENS STOLTENBERG SANNA MARIN sanna marin sauli niinistosanna marin mario draghi 3SANNA MARIN sanna marin mario draghi 5sanna marin 5sanna marin mario draghi 3sanna marin mario draghi 6sanna marin mario draghi 4sanna marin mario draghi 1sanna marinsanna marin mario draghi 2SANNA MARIN MARIO DRAGHI SANNA MARIN SANNA MARIN A PALAZZO CHIGIsanna marin e i suoi piedi sanna marin i piedi di sanna marin

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…