aziende in fuga dalla russia

FUGA DA MOSCA - ANCHE SACE ANNUNCIA LA SOSPENSIONE DELLA VALUTAZIONE “DELL’ASSUNZIONE DI NUOVI RISCHI PER L’ATTIVITÀ DI EXPORT CREDIT IN RUSSIA E BIELORUSSIA” - INTESA SANPAOLO CONTINUA A OPERARE IN UCRAINA CON “PRAVEX BANK”, UNICO ISTITUTO CONTROLLATO DA UN GRUPPO ITALIANO NEL PAESE INVASO - DA ENI A GENERALI: TUTTE LE AZIENDE CHE STANNO LASCIANDO LA RUSSIA

1 - SACE:STOP VALUTAZIONE NUOVI PROGETTI IN RUSSIA E BIELORUSSIA

vladimir putin

(ANSA) - "In considerazione dell'aggravamento di rischio sulle geografie interessate dal conflitto russo-ucraino", Sace annuncia la sospensione temporanea della "valutazione dell'assunzione di nuovi rischi per l'attività di export credit in Russia e in Bielorussia".

 

Inoltre, comunica la società in una nota, "con l'obiettivo di valutare quotidianamente lo scenario e fornire il massimo supporto agli esportatori italiani e al Sistema Paese, Sace ha attivato un tavolo di crisi trasversale che coinvolge diverse funzioni e continuerà a monitorare la situazione con estrema attenzione, aggiornando la propria posizione in base a futuri sviluppi".

 

2 - BANCA INTESA: COSÌ TUTELIAMO I COLLEGHI IN UCRAINA E AIUTIAMO GLI ASSEDIATI

SPORTELLO BANCA INTESA

Fabrizio Massaro per il “Corriere della Sera”

 

Pravex Bank è un piccolo istituto bancario in Ucraina, 45 sportelli sparsi per il Paese e 780 dipendenti. Ma ha una particolarità: è l'unica banca controllata da un gruppo italiano, Intesa Sanpaolo, e si trova ora a operare in uno scenario di guerra.

 

«Siamo rimasti colpiti dalla capacità di reazione dei colleghi: vogliono che la banca resti aperta anche per dimostrare che la vita mantiene una parvenza dì normalità, ma lo facciamo solo dove abbiamo garanzie assolute di sicurezza», spiega Marco Elio Rottigni, responsabile divisione International Subsidiary Banks di Intesa.

 

aziende in fuga dalla russia 2

La verifica dei rischi avviene ogni giorno, perché lo scenario cambia continuamente, sulla base di piani di emergenza studiati da tempo e costantemente aggiornati: «Ieri erano aperte 12 filiali su 45, stamattina abbiamo aperto con 6 e poi se ne sono aggiunte altre 7 nel corso della giornata.

 

Continuiamo ad operare nelle zone a non rischio, tendenzialmente quelle più a ovest, serva esserci per aiutare le persone che fuggono: una filiale aperta, un bancomat che funziona è qualcosa che serve alla gente ma c'è anche una partecipazione emotiva da parte dei colleghi».

 

aziende in fuga dalla russia 1

I nodi che una banca in un'area di guerra affronta sono molto complessi, dagli attacchi hacker ai crimini fisici ma c'è da affrontare anche la protezione delle persone oltre che il mantenimento del servizio.

 

«In alcune zone in aree critiche non possiamo aprire. La legge marziale richiama gli uomini dai 18 ai 60 anni: il fenomeno da noi è più limitato perché abbiamo il 75% di lavoratrici, un livello peraltro normale nelle banche del centro-est Europa dove siamo presenti, dalla Slovacchia, dalla Romania all'Ungheria».

 

Proprio dai paesi confinanti Intesa Sanpaolo ha organizzato una rete per dipendenti e le famiglie che scelgono di lasciare il Paese: «Appena arrivano in Slovacchia, in Ungheria, Romania e Moldavia, le nostre banche presenti in quei paesi offrono immediata assistenza: li andiamo a prendere, diamo troviamo loro sistemazione e assistenza-base: abiti, carta di credito, sim card.

vladimir putin - collage by epie

 

A causa della legge marziali sono donne, bambini e anziani, finora 35 persone, 12 nuclei familiari, c'era anche un gatto. Ma non sappiamo quale sarà il flusso. Più della metà dei dipendenti sta a Kiev sotto le bombe. I tre manager italiani e le loro famiglie, a cominciare dal ceo Stefano Burani, sono rientrati un mese fa in Italia. Noi staremo aperti fino all'ultimo collega che decide di attraversare il confine. Daremo sostegno ai nostri colleghi con anticipazioni retributive ed erogazioni straordinarie. Stiamo chiedendo a clienti e a colleghi di sostenere le attività di solidarietà della banca, che sta sostenendo varie ong in Ucraina ».

 

ikea

3 - DA IKEA A NIKE, FUGA DA MOSCA LASCIANO ANCHE ENI E GENERALI

Vittoria Puledda per “la Repubblica”

 

I grandi gruppi abbandonano la Russia. Ieri è stata la volta di Ikea, che ha sospeso produzione, vendita , import ed export, e di Generali, che ha deciso di chiudere la sede di rappresentanza a Mosca, le attività di Europ Assistance nel paese e di ritirare i suoi rappresentanti dal board di Ingosstrakh (ma non di vendere la quota). Dal 2013, infatti, Generali detiene il 38,5% nella compagnia assicurativa, in cui ha una partecipazione del 10% anche l'oligarca Oleg Deripaska.

guerra in ucraina

 

Quota di minoranza quella di Generali (che ha donato 3 milioni a favore dei rifugiati) che nel comunicato aggiunge di «non avere alcuna influenza sulla sua attività». La compagnia ha aggiunto che «per quanto riguarda gli investimenti finanziari e il business assicurativo, sta valutando costantemente la propria marginale esposizione sul mercato russo ed è conforme al rispetto di tutte le sanzioni che potrebbero essere applicate».

 

generali

Nel frattempo, si sono dimessi dal board russo Giorgio Callegari, Luciano Cirinà (responsabile dei paesi dell'Est per Generali) e Paolo Scaroni, rimasto nel consiglio di Ingosstrakh anche dopo l'uscita dal cda Generali. Anche dal mondo delle auto, all'hi-tech, a quello dell'intrattenimento, della moda e delle spedizioni, e soprattutto a quello petrolifero, le multinazionali stanno girando le spalle a Putin.

 

apple

L'elenco è lungo: Volkswagen, Toyota, Honda e Mazda (che fermerà le forniture di parti di ricambio) mentre Apple e Nike hanno bloccato le attività commerciali, anche online. In campo energetico la prima a muoversi era stata Bp, che vuole cedere la sua quota di quasi il 20% in Rosneft, anche a fronte di una perdita stimata in 25 miliardi di dollari. Shell vuole uscire dalla joint venture con Gazprom, mentre Exxon sta pianificando una uscita graduale dal paese.

 

nike 1

La norvegese Equinor ha cessato le partnership con Rosneft, e ha detto addio a Putin anche la danese Orsted. Da giorni anche Eni ha annunciato per quanto riguarda la partecipazione congiunta e paritaria con Gazprom nel gasdotto Blue Stream (che collega la Russia alla Turchia), che «intende procedere alla cessione della propria quota». Diversa invece la posizione di Unicredit. La banca guarda da vicino le evoluzioni della situazione ma per il momento non ha preso decisioni.

 

prodotti apple

«Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi, il paese è già stato soggetto a una serie di sanzioni e ci siamo sempre adeguati al contesto», spiega un portavoce dell'istituto. Che, dopo aver venduto nel 2016 la banca in Ucraina, è presente in Russia con Ao Unicredit bank, quattordicesima banca del paese con 70 sportelli e 4 mila dipendenti, ma ha un peso limitato all'interno del gruppo italiano (circa il 3% dei ricavi e il 4% del patrimonio netto complessivo).

 

bombardamenti russi in ucraina

Ancora più ridotta l'esposizione di Intesa Sanpaolo, che tra Russia e Ucraina (dove ha Pravex bank) ha un'esposizione che pesa per lo 0,1% degli asset totali. La banca ha avviato «valutazioni strategiche» sulla permanenza in Russia, ma di medio periodo. Nessuna decisione immediata, insomma, anche se in prospettiva si inizia a immaginare uno scenario in cui la banca guidata da Carlo Messina sarà fuori. Banca Intesa Russia è guidata dal potente Antonio Fallico.

generali carro armato russo distrutto in ucrainaVIGNETTA DEL TAVOLONE DI PUTIN - BY TANGOguerra russia ucraina 2guerra russia ucraina 23vladimir putin 1putinputin di maio by oshoVLADIMIR PUTINikea francia

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…