GENOVESE CHIEDE DI USCIRE DAL CARCERE – L’IMPRENDITORE, IN CELLA A SAN VITTORE PER AVER STORDITO CON UN MIX DI DROGHE E AVER STUPRATO UNA 18ENNE A UN FESTINO NELLA SUA CASA A DUE PASSI DAL DUOMO DI MILANO, HA CHIESTO LA SCARCERAZIONE E GLI ARRESTI DOMICILIARI IN UNA STRUTTURA DOVE POTERSI DISINTOSSICARE - INTANTO LA PROCURA HA DATO PARERE NEGATIVO ALLA RICHIESTA DEI LEGALI DI GENOVESE DI DISPORRE UNA PERIZIA SUGLI AUDIO DEI FILMATI DELLE TELECAMERE…

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Sandro De Riccardis per "www.repubblica.it"

 

alberto genovese alberto genovese

Ha chiesto la scarcerazione e gli arresti domiciliari in una struttura, dove potersi disintossicare, Alberto Genovese, l'imprenditore del web in carcere a San Vittore dallo scorso 6 novembre per aver stordito con un mix di droghe e aver stuprato una 18enne in un festino il 10 ottobre scorso nel suo attico di lusso nel cuore di Milano. L'istanza della difesa è ora sul tavolo dei pm milanesi per il parere e poi la parola passa al gip.

leali genovese leali genovese

 

Intanto la procura ha espresso parere negativo alla richiesta dei legali di Genovese di disporre una perizia sugli audio dei filmati delle telecamere della Terrazza Sentimento. Nei giorni scorsi gli avvocati Luigi Isolabella e Davide Ferrari avevano chiesto di poter nominare un perito per analizzare i video delle telecamere della camera da letto di Genovese, registrati della notte tra il 10 e l’11 ottobre scorso, quando l’imprenditore ha violentato e sequestrato per oltre venti ore una diciottenne.

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La richiesta riguarda non solo le telecamere della stanza da letto, ma anche gli altri diciotto occhi elettronici dell’attico di lusso a pochi passi dal Duomo. Il giorno dopo la violenza — quando la giovane vittima scappò in strada seminuda, con una sola scarpa, in stato di shock, e chiese soccorso a una volante della polizia — Genovese diede ordine al tecnico che aveva installato le telecamere di cancellare tutti i video.

 

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Ma la Scientifica della questura era riuscita a recuperate tutti i frame cancellati, e per mesi gli investigatori della squadra mobile hanno lavorato per ricostruirne la sequenza salvando immagini e audio. Un lavoro meticoloso che ha restituito un sonoro di qualità inferiore all’originale e spesso danneggiato. Per la difesa di Genovese, la perizia è necessaria per capire se la ragazza abbia manifestato il proprio consenso a quanto accaduto, successivamente, nella camera dell’imprenditore.

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La procura ha depositato il proprio parere negativo nei giorni scorsi perché dalla visione del materiale sequestrato emergerebbe chiaramente come la ragazza abbia più volte chiesto all’imprenditore di fermarsi, di smettere di farle ingerire droga, e di lasciarla uscire dalla stanza. Il gip deciderà sulla richiesta nei prossimi giorni.

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