padre konrad papa francesco

GESTO EVANGELICO O GESTO EVERSIVO? L’ELEMOSINIERE CHE HA RIPORTATO L’ELETTRICITA’ NEL PALAZZO OCCUPATO NEL MIRINO DEI PORPORATI, IL CARDINAL BERTELLO: “DICI UN SACCO DI CASTRONERIE” – MA IL PAPA, CHE LO HA DEFINITO “UN DIAVOLETTO", LO VUOLE AL DICASTERO DELLA CARITA’ E LUI IRONIZZA: “ORA FACCIO PURE L’ELETTRICISTA” -  SALVINI: “SE IN VATICANO VOGLIONO PAGARE LE BOLLETTE A TUTTI GLI ITALIANI IN DIFFICOLTÀ CI DIANO UN CONTO CORRENTE” - L'ASSE BERGOGLIO-RAGGI

Valentina Errante e Fabio Rossi per il Messaggero

 

PADRE KONRAD BERGOGLIO

L' affondo è di Matteo Salvini: «Se in Vaticano vogliono pagare le bollette a tutti gli italiani in difficoltà ci diano un conto corrente - attacca il ministro dell' Interno - Sostenere l' irregolarità non è mai un buon segnale: la proprietà privata è sacra». Pietra della discordia è l' elemosiniere del Papa che riporta l' elettricità nell' edificio occupato a due passi da Santa Croce in Gerusalemme, a Roma, infiammando lo scontro politico e legale. Gli occupanti lo difendono: sono pronti ad autodenunciarsi se «qualcuno dovesse prendersela col cardinale». E dalla parte del prelato si schiera anche la Comunità di Sant' Egidio: «Di solito chi attacca il Papa va a sbattere». Ma il leader leghista non arretra: «Ognuno fa quello che vuole, io da ministro dell' Interno garantisco le regole».

 

L' INCHIESTA Sotto accusa c' è Konrad Krajewski: è stato lui. Almeno così dice.

PAPA FRANCESCO BERGOGLIO URBI ET ORBI PASQUA

Si è assunto tutta a responsabilità, sostenendo di essere intervenuto «perché 400 persone, tra cui 98 bambini, da cinque giorni erano abbandonate a se stesse».

 

Ma a nutrire dubbi, sul fatto che l' elemosiniere del Papa abbia materialmente rimosso i sigilli e riacceso la luce nel palazzo Spin Time Labs è la stessa Areti, la società di Acea che gestisce la rete di distribuzione dell' energia elettrica. Gli inquirenti stabiliranno come siano andati i fatti e, soprattutto, chi abbia potuto aiutare il porporato che, tra l' altro, potrebbe godere di un' immunità personale perché, pur avendo agito fuori dal territorio Vaticano, il suo gesto potrebbe essere il frutto di una scelta maturata dentro le mura Leonine, dal momento che è considerato, per statuto, la longa mano del pontefice. Tutte circostanze che dovranno essere accertate, di certo i pm dovranno informare di ogni iniziativa la Segreteria di Stato Vaticana.

 

PADRE KONRAD 1

L' esposto in procura, che, molto probabilmente, porterà all' apertura di un fascicolo per danneggiamento e furto di energia elettrica, però, non riguarda soltanto la violazione dei sigilli, quanto piuttosto il fatto che l' intervento nella cabina a media tensione non sia avvenuto seguendo le procedure di sicurezza e che, adesso, i 400 occupanti possano trovarsi in una situazione di pericolo rispetto alla quale, ovviamente, la società declina ogni responsabilità. È lo stesso esposto di Areti a chiarire che l' intervento di riattivazione della corrente nel palazzo prevede competenze molto specifiche e che non si tratta della semplice rimozione di sigilli.

 

Proprio per questo sembra difficile che il cardinale, che ha lasciato sul contatore il suo biglietto da visita, possa effettivamente essere sceso nella cabina a media tensione ed avere eseguito le manovre per far ripartire la fornitura di energia elettrica. Toccherà ai pm stabilire chi l' abbia aiutato, anche se non sarà facile sulla base delle testimonianze, dal momento che gli occupanti hanno già dichiarato che intendono autodenunciarsi in massa. L' alto prelato potrebbe comunque essere chiamato a risarcire il danno, o quantomeno a pagare la fornitura di energia, dal momento della riattivazione a quando l' erogazione sarà di nuovo interrotta, ma ha già dichiarato di essere pronto a farlo e a pagare di tasca propria.

PAPA BERGOGLIO AL TELEFONO

 

A preoccupare la società che ha presentato l' esposto contro ignoti è soprattutto il fatto che possa verificarsi un incidente nello stabile occupato. Nessuno sa quali procedure siano state eseguite nella cabina a media tensione ma, di certo, sostiene Areti non sono stati rispettati e controllati gli standard di sicurezza. Anche questo elemento è stato sottolineato nel documento destinato alla procura affinché la magistratura prenda atto di una situazione di pericolo rispetto alla quale la società prende le distanze.

 

2. NELLA CURIA C' È IRRITAZIONE MAIL PAPA LO PROMUOVERÀ

 

Franca Giansoldati per il Messaggero

 

 

PADRE KONRAD

Gesto evangelico o gesto eversivo? Una mossa dettata dal nobile intento di portare sollievo a persone in sofferenza (benché in un quadro di totale illegalità), oppure una nuova linea operativa che si sta aprendo nella Chiesa di Papa Francesco? Un passo in avanti orientato ad intervenire dove è in atto una crisi umanitaria irrisolta, scavalcando le strutture istituzionali esistenti, ignorando le conseguenze politiche, i limiti normativi e persino le opportunità legate ai ruoli.

 

Il dilemma aleggiava, a vari livelli, nei palazzi d' Oltretevere, dopo il clamoroso blitz del cardinale Krajewski che ha riportato la corrente elettrica in uno stabile occupato illegalmente dove erano al buio da alcuni giorni diverse realtà e anche famiglie con bambini.

 

L'ARCIVESCOVO GIUSEPPE BERTELLO

Ieri mattina il Papa ha presenziato alla riunione periodica dei capi dei dicasteri di curia e ha voluto che partecipasse per la prima volta anche Krajewski, visto che a breve lo promuoverà a capo del nuovo dicastero della carità. Alla riunione, però, il grave incidente diplomatico (che potrebbe avere pesanti conseguenze sui rapporti con l' Italia), non è stato affatto menzionato.

 

Anzi, durante l' incontro Krajewski ha pure fatto qualche battuta scherzosa in merito. «Adesso faccio pure l' elettricista». Nessuno ha sollevato obiezioni ma del resto non è nello stile della curia.

 

GIUSEPPE BERTELLO

Solo al termine di un lungo intervento in cui Krajewski ha affermato che in Vaticano ci sono aree che sfuggono ai controlli e che potrebbero nascondere tra le pieghe epicentri di corruzione, ha preso la parola il cardinale Bertello per contestargli una lettura frettolosa. Il clima improvvisamente si è fatto un po' teso. «Lei dice un sacco di castronerie». Il Papa è rimasto in silenzio, prendendo appunti, ascoltando, come è sua abitudine in queste circostanze, senza lasciarsi sfuggire nulla. Difficile, del resto, aprire una discussione sul problema aperto da Krajewski e sul dilemma etico e giuridico che ha posto sul tavolo il giovane cardinale polacco, una figura che gode della totale fiducia del pontefice, al quale ha dato carta bianca sul tema della carità a Roma. Pieno sostegno.

 

Come del resto ha spiegato al Laterano, solo alcuni giorni fa, il Papa davanti ai parroci della capitale, proprio a difesa e sostegno del lavoro umanitario della Elemosineria, una struttura che da marginale quale era in precedenza, è diventata fondamentale. In basilica pur avendo definito Krajewski un «diavoletto» per il suo fare un po' anarchico, Francesco lo ha lodato per la sensibilità verso i poveri, la categoria che il Papa vuole diventi centrale nella nuova evangelizzazione della Capitale.

bergoglio

 

Un po' quello che ha fatto intendere anche due mesi fa quando è andato in Campidoglio, accettando l' invito di Virginia Raggi, dandole un inedito assist proprio mentre la sua giunta traballava pericolosamente per via delle dimissioni di De Vito. Del resto, un sindaco debole non può che favorire i progetti di Oltretevere nei riguardi della Capitale. E in quella occasione il Papa ha dimostrato di osservare un orizzonte capitolino simile a quello della Sindaca, almeno per quanto riguarda l' attenzione alle periferie, ai poveri, ai migranti, e contro gli sgomberi nei campi nomadi. E non è proprio un caso se giusto all' indomani della cacciata della Raggi tra gli insulti da Casal Bruciato per aver visitato la famiglia rom assegnataria di una casa contestata, il Papa ha poi invitato quella stessa famiglia in Vaticano per una udienza, mettendo in guardia i romani dalla deriva xenofoba, razzista che si intravede.

RAGGI BERGOGLIO

 

Agli stessi parroci ha consigliato di tenere gli occhi ben aperti.

In questo ampio quadro si inserisce perfettamente l' azione umanitaria e politica di Krajewski che con il suo raid ha dato una spinta alle istituzioni per una rapida soluzione al problema abitativo.

 

matteo salvini all'adunata degli alpini a milano 19

Ora si aprirà un tavolo. Al netto delle conseguenze diplomatiche ancora tutte da stabilire a livello bilaterale, il braccio destro del Papa continuerà ancora per conto di Francesco a girare in lungo e in largo con la sua utilitaria a fare carità ai poveri. Resta ora da capire se davvero l' Elemosineria staccherà l' assegno per pagare i 300 mila euro di arretrati dovuti all' Acea. Curioso che un po' di tempo fa sull' Avvenire è stato pubblicato un articolo i vescovi lamentavano la beffa della bolletta, visto che gli oneri del sistema non saldati finiscono nelle bollette dei consumatori in regola dopo che una serie di sentenze che hanno cambiato il quadro normativo. Le bollette finora inevase ammontano, in tutta Italia, a circa 200 milioni di euro.

SALVINI AL TELEFONO

 

Difficile che il Papa però voglia rischiare di pagare gli arretrati a tutti gli italiani poveri e morosi.

 

 

RAGGI BERGOGLIO

 

RAGGI BERGOGLIORAGGI BERGOGLIO

 

 

 

RAGGI BERGOGLIO

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL COLLE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI, E A FRANCESCO GAROFANI C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA) - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? FORSE NON ESISTE. D'ALTRONDE SE CI FOSSE, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA?

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…