simonetta cesaroni via poma

I GIALLI DELL’ESTATE – CHI HA UCCISO SIMONETTA CESARONI? IL KILLER SFUGGE DA 30 ANNI - DIVERSI INDIZIATI, UN SOLO INDAGATO (L’EX FIDANZATA) ASSOLTO DUE VOLTE – IL PORTIERE SUICIDA, IL COINVOLGIMENTO (IMMANCABILE, E MAI PROVATO) DEI SERVIZI SEGRETI, DELLA BANDA DELLA MAGLIANA, DI MISTERIOSI PERSONAGGI - TRA LE TANTE IPOTESI C’E’ ANCHE QUELLA DELLO STALKER: TELEFONATE ANONIME CHE LA 20ENNE RICEVEVA DA TEMPO, E AVVERTIMENTI ESPLICITI (LE GOMME SQUARCIATE DELL'AUTO). UNA PISTA FORSE MAI BATTUTA FINO IN FONDO...

RINALDO FRIGNANI per il Corriere della Sera

 

simonetta cesaroni 5

«Quest' anno, caro Babbo Natale, vorrei una cosa, forse l'unica che mi manca: il suo amore». Simonetta Cesaroni lo scriveva due anni prima di morire, uccisa per mano di un killer tuttora sconosciuto nel tardo pomeriggio del 7 agosto 1990.

 

Ma dal 2014, dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato l'assoluzione dell'ex fidanzato Raniero Busco, condannato in primo grado a 24 anni e poi scagionato due volte, del delitto di via Poma non si è quasi più parlato. Un'eternità per uno dei casi di omicidio più seguiti degli ultimi 30 anni. Fino a oggi però, a guardare bene, solo un lungo e inutile scandire di anniversari.

 

L'amore che Simonetta agognava per Natale era proprio quello di Busco, l'ultimo indiziato. Il loro era un rapporto burrascoso. Il tecnico motorista dell'Alitalia è finito alla sbarra dopo la riapertura delle indagini nel settembre 2007 da parte del pm Roberto Cavallone.

 

raniero busco 2

Suo l'unico Dna compatibile (su 29) trovato con le nuove tecniche investigative sul reggiseno e sul corpo della giovane contabile della società Reli (elaborazione dati), distaccata da qualche mese due volte a settimana negli uffici dell'Aiag (l'Associazione italiana alberghi della gioventù) al terzo piano della palazzina B di via Poma 2, a Prati, già teatro sei anni prima di un altro omicidio mai risolto, quello di Renata Moscatelli. Un edificio imponente, bianco e giallo, scale e pianerottoli che hanno riservato sorprese - e tracce di sangue - a ripetizione. Lì Simonetta avrebbe concluso il suo lavoro part time proprio il 7 agosto, poi sarebbe andata in vacanza con un'amica

 

pietro vanacore 1

. A casa - a Centocelle - il padre Claudio, autista dell'allora Acotral (scomparso nell'estate 2005, dopo aver a lungo lottato per avere giustizia), la madre Anna Di Giambattista, e la sorella Paola, sapevano poco o nulla di quello che stava facendo. Nemmeno l'indirizzo dell'Aiag, visto che alle 21, quando preoccupati cominciarono a cercare la ragazza che sarebbe dovuta rincasare due ore prima, dovettero far ricorso alle Pagine Gialle, proprio come - altra stranezza - Salvatore Volponi, uno dei responsabili della Reli, anch' egli poi sotto indagine, che chiese aiuto a un collega in campeggio.

 

Pare assurdo, ma il mistero di via Poma si gioca in parte su comportamenti difficili da comprendere di alcuni dei protagonisti. Innanzitutto proprio perché nessuno apparentemente conosceva l'ubicazione dell'ufficio dove Simonetta lavorava, quasi fosse un segreto mantenuto chissà per quale motivo dalla 20enne e da chi l'aveva incaricata.

raniero busco 3

Come non si è mai capito perché all'arrivo nel palazzo della sorella e di Volponi, che scoprirono il corpo della giovane martoriato da 29 fendenti sferrati pare con un tagliacarte (nemmeno questo è certo) forse dopo aver respinto un tentativo di stupro, Giuseppa De Luca, moglie di uno dei custodi, Pietrino Vanacore, fece di tutto - secondo i due testi - per ritardare la consegna delle chiavi dell'appartamento. «Le teneva nascoste dietro la schiena», affermò Paola Cesaroni davanti ai giudici. Già, Vanacore.

 

raniero busco 1

Se Busco è stato l'ultimo indiziato - e unico imputato -, lui è stato il primo. È rimasto in carcere 26 giorni, prima di essere liberato e scagionato. A incastrarlo, all'inizio, macchie di sangue sui pantaloni, che si scoprì era suo, e un comportamento considerato dai poliziotti piuttosto reticente. Impressione rimasta a lungo, tanto che sebbene non potesse essere l'assassino, il portiere di via Poma fu sospettato di aver aiutato il killer a cancellare le tracce del delitto, per far poi sparire il corpo di Simonetta, che - si ipotizzò - aveva aperto la porta a qualcuno che conosceva, fuggito con le chiavi, i suoi monili e una parte degli indumenti sporchi di sangue. Da qui l'accostamento a un altro sospettato, il giovane Federico Valle, nipote dell'architetto Cesare, progettista e inquilino del palazzo, per il quale il portiere era un tuttofare e il ragazzo una presenza costante in casa.

 

il delitto di via poma

Alla fine anche la posizione del 20enne - indicato da un discusso superteste, Roland Voller - fu stralciata, mentre Vanacore si è ucciso nel marzo 2010 lasciandosi annegare in mare legato a un albero a Torricella, vicino a Taranto: «20 anni di sofferenze e di sospetti ti portano al suicidio», lasciò scritto su uno dei biglietti d'addio. Tre giorni dopo avrebbe dovuto testimoniare al processo contro Busco.

simonetta cesaroni

 

Un giallo nel giallo (archiviato nel 2011), che ha riproposto vecchi interrogativi, come quelli sul coinvolgimento (immancabile verrebbe da dire, e mai provato) dei Servizi segreti, della Banda della Magliana, di misteriosi personaggi che Simonetta avrebbe incrociato lavorando al pc dell'Aiag (senza Videotel, la chat di allora) venendo così a conoscenza di informazioni riservate. E letali. Dalle indagini però è anche emerso lo spettro di quello che oggi sarebbe uno stalker: telefonate anonime che la 20enne riceveva da tempo, e avvertimenti espliciti (le gomme squarciate dell'auto). Una pista forse mai battuta fino in fondo.

 

raniero buscoil corpo di simonetta cesaronisimonetta cesaroni 1simonetta cesaroni 3simonetta cesaroni 2simonetta cesaroni il morso sul seno di simonetta cesaroni 1il morso sul seno di simonetta cesaroni 2il corpo di simonetta cesaronila tomba di simonetta cesaroniil corpo di simonetta cesaroni 1pietro vanacoreil corpo di simonetta cesaroni 2il corpo di simonetta cesaroniil morso sul seno di simonetta cesaroni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DA UN PEZZO È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO E ABILITÀ DI CUI NESSUN ESPONENTE DEL CENTROSINISTRA POSSIEDE NELLA SUA LEADERSHIP... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...