carlos lo sciacallo strage bologna

IL GIALLO DEI PASSAPORTI CILENI FALSI CHE COLLEGANO LE BOMBE SUGLI AEREI DI META’ ANNI ’70, GLI ATTACCHI DI CARLOS 'LO SCIACALLO' ALLA STRAGE DI BOLOGNA – L'INCHIESTA DELLA ADNKRONOS SULLA BASE DELLA DOCUMENTAZIONE DELL'FBI E DEL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA USA - CHI ERA QUELLA DONNA CHE, NASCOSTA DIETRO IL PASSAPORTO CILENO FALSO INTESTATO A JUANITA JARAMILLO - UNO DEI TANTI UTILIZZATI DAI TERRORISTI ARABI E DA QUELLI DEL GRUPPO CARLOS – ALLOGGIAVA IL GIORNO DELLA STRAGE ALL’HOTEL MILANO DI BOLOGNA PROPRIO DI FRONTE ALLA STAZIONE?

Da www.adnkronos.com

 

strage alla stazione di bologna

La storia di altri due di quei passaporti, rivelata ancora dall’AdnKronos, riguarda due personaggi che, a metà degli anni ’70, si imbarcano su due voli Twa 841 con una bomba al seguito. Il primo arriva a destinazione per l’accidentale malfunzionamento dell’ordigno, il secondo, tredici giorni dopo, esplode sul Mar Ionio con 88 persone a bordo, tra cui tre italiani, (lo steward Gianpaolo Molteni e le hostess Isabella Lucci-Masera e Angela Magnoni).

 

Chi disponeva degli altri tre passaporti? Due sono utilizzati da Ilich Ramirez Sanchez, alias Carlos lo Sciacallo. L’intelligence inglese scopre, a un certo punto, che Carlos sta usando un passaporto cileno falso con il numero di serie 035857 intestato a Hector Hugo Dupont e avverte i colleghi dei Servizi segreti di Francia, Germania, Olanda, Belgio e Italia. Con quello stesso numero di passaporto cileno falso, Carlos viene segnalato a Talcahuano, in Cile, nel 1970, mentre si sta recando ad un incontro a Hualpencillo con alcuni terroristi.

 

strage alla stazione di bologna

Ma non si tratta dell’unico passaporto cileno falso che lo Sciacallo esibisce. Ne utilizza un altro, numero 035848, a nome di Adolpho Bernal sul quale ha appiccicato la sua foto. Ufficialmente è un ingegnere, e il passaporto è stato rilasciato nella cittadina cilena di Quillota. Un nome da non dimenticare, perché comparirà diverse altre volte in questa storia.

 

Il passaporto falso cileno intestato a Adolpho Bernal verrà scoperto in maniera rocambolesca nel 1975 in un appartamento di Londra, dove Carlos, che riesce a sfuggire alla cattura, vive assieme alla basca Angela Otaola e al fidanzato di lei, il britannico Barry Woodhams. Sarà quest’ultimo a scoprire, nascosta in casa, una borsa contenente armi, munizioni ed esplosivo - gelignite - appartenenti al terrorista, così come i documenti falsi, il passaporto cileno e una patente kuwatiana. Siamo nel giugno 1975.

 

Due mesi prima, il 7 aprile 1975, un documento dell’Ispettorato per l’azione contro il terrorismo e gli Affari Riservati dello Stato italiano aveva rivelato che un altro passaporto cileno falsificato era spuntato in Svezia nelle mani del terrorista giordano Michel Archamides Doxi, addestrato in un campo libanese del Fplp, il Fronte Popolare della Liberazione della Palestina.

strage alla stazione di bologna

 

“Un Servizio (segreto, ndr) amico – scrive l’Ispettorato italiano nella nota custodita oggi negli archivi della Commissione parlamentare sulle stragi e il terrorismo - ci ha comunicato che il giordano Michel Archamides Doxi, nato a Gerusalemme il 20.4.1956, dimorante in Svezia, ha recentemente inoltrato alla Autorità di quella nazione una istanza per ottenere la concessione dell’asilo politico. Il medesimo era giunto prima in Danimarca, quindi in Svezia con un passaporto cileno contraffatto n 037972, rilasciato a Quillota il 5.12.1972 a nome di Eduardo Hernandez Torres”. Dunque l’ennesimo passaporto cileno falso. Come quelli esibiti da Carlos. Come quello spuntato a Bologna. Ancora rilasciato a Quillota.

 

“Secondo le sue dichiarazioni - continua la nota dell’Ispettorato - nel gennaio 1973 (Doxi, ndr) sarebbe stato inviato in un campo libanese del Fplp per addestramento e, in seguito, a Bari in compagnia di due giovani donne allo scopo di portare in Italia delle pistole e delle bombe a mano. Le stesse armi rinvenute poi indosso ai due sedicenti iraniani arrestati all’aeroporto di Fiumicino il 4 aprile 1973.

 

strage alla stazione di bologna

Per questo viaggio in Italia - specifica la nota secondo le informazioni avute dal Servizio segreto collegato - avrebbe utilizzato un passaporto contraffatto dell’Honduras, rilasciato al nome di Tomas Gonzalo Perez. Nel maggio 1973, sarebbe stato inviato a Ginevra, dove una donna danese gli avrebbe consegnato una bomba per eseguire un attentato, non portato a termine, all’aeroporto di Lod”, in Israele.

 

“Si suppone - ipotizza l’Ispettorato - che i guerriglieri palestinesi abbiano falsificato un certo numero di passaporti con le stesse caratteristiche al fine di utilizzarli per compiere azioni terroristiche”.

 

Ma la questione non finisce qui perché la nota dell’Ispettorato italiano per l’azione contro il terrorismo e gli Affari Riservati si sofferma su un particolare di non poco conto in relazione al passaporto di Michel Archamides Doxi: “Il passaporto cileno ha il numero quasi identico ed identica località di rilascio di quello in possesso a Josè Mario Garcia Aveveda, responsabile dell’incendio avvenuto a bordo del velivolo Twa volo 841 del 26 agosto 1974”. Quale località di rilascio? Sempre Quillota.

 

A questo punto ad attirare l’attenzione è il viaggio in Italia del giordano Archamides Doxi. Chi sono le donne che lo accompagnano quando sbarca dalla nave Ausonia a Bari? “Una delle donne era una cittadina libanese di nome Maha Abu Halil – scrivevano i Servizi segreti svedesi avvertendo l’Italia - L’altra era una cittadina italiana, della quale (Doxi, ndr) conosceva soltanto il primo nome: Rita. Al termine della missione, Rita restò in Italia, mentre Halil fece ritorno in Libano”. Interrogato dai Servizi segreti svedese, Doxi rivela che “Rita” avrebbe “preso parte ad un lungo corso d’istruzione alla guerriglia, tenuto dal FPLP nel Libano e sarebbe stata utilizzata per il trasporto di armi ai diversi Paesi europei e in diverse occasioni”.

 

strage alla stazione di bologna

Sulla Ausonia attraccata a Bari, quel giorno, rivelano i Servizi Segreti italiani, era imbarcata Rita Porena, la giornalista italiana amica del capocentro del Sismi a Beirut, Stefano Giovannone. Proprio la donna che in una intervista ad Abu Ayad, uno dei capi dell’organizzazione palestinese Al Fatah, accusava gli ambienti di destra della strage alla stazione di Bologna.

 

“Secondo il Doxi - scrive nella sua relazione l’Ispettorato Generale per l’azione contro il terrorismo, datato 27 giugno 1975 - l’introduzione di armi dal Medio Oriente in Occidente viene solitamente affidata a donne. Esse sono ben vestite, alloggiano in ottimi alberghi, sono in possesso di molto denaro e viaggiano con passaporti sudamericani o italiani”. A questo punto la domanda è lecita: chi era dunque quella donna che, nascosta dietro il passaporto cileno falso numero 30435 intestato a Juanita Jaramillo - uno dei tanti passaporti falsi cileni, come si è visto, utilizzati dai terroristi arabi e da quelli del gruppo Carlos – alloggiava il giorno della strage all’Hotel Milano di Bologna proprio di fronte alla stazione?

 

strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 3strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 4strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 8strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 7strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 5strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 2strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 6strage di bologna 4strage di bologna 5strage di bologna 7strage di bologna 6strage di bologna 8strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 10strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 1strage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bologna

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…