baby gang

GIOVENTÙ BACATA - IL FENOMENO DELLE BABY GANG DILAGA IN TUTTA ITALIA, TRA AGGRESSIONI, FURTI E FAIDE TRA RAGAZZINI, PER IL CONTROLLO DEL TERRITORIO O IN CERCA DI SOLDI FACILI - LE GANG DI PISCHELLI SONO TALMENTE IMPREVEDIBILI CHE STANNO METTENDO IN DIFFICOLTÀ ANCHE LA POLIZIA: "LA NOSTRA FORZA INVESTIGATIVA SI BASA SULLA CAPACITÀ DI PREVENZIONE. COSA CHE QUANDO ABBIAMO A CHE FARE CON QUESTE BANDE È DIFFICILISSIMA. C'È UN CROLLO DEI VALORI COMPLESSIVO CHE…"

1. LA VIOLENZA ESIBITA LE RAPINE IN AUMENTO "BANDE DA PAURA"

Estratto dell'articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”

 

baby gang

Roma, quartiere San Lorenzo: un gruppo di cinque ragazzi, avranno poco più di 25 anni, avvicinano un coetaneo fermo a un incrocio. Hanno due caschi e almeno tre spranghe per le mani, […] Lo colpiscono ripetutamente, il ragazzo cade per terra. Il commento sul video, fatto circolare su TikTok, è: «Questo succede a chi viene a casa degli altri».

 

Bari, centro storico. Una decina di ragazzini — il più piccolo frequenta ancora le elementari — si presenta dalle parti del porto. […] Hanno un appuntamento. Da piazza San Pietro — una delle più belle della città vecchia, da sempre feudo del clan ma sede anche del commissariato — scendono di corsa una dozzina di loro coetanei, sembrano quasi cavalli imbizzarriti, forse lo sono. Si scontrano come fossero falangi di due eserciti. Vincono quelli di Bari vecchia.

 

baby gang

Gli altri, che arrivavano dal quartiere Madonnella, il giorno dopo esibiscono gli occhi neri alle maestre. «Che è successo?» chiedono. «Avevamo scritto "Rione Madonnella", che è la nostra tag, dentro le strade loro. Ma nessun problema... ora glielo scriviamo di nuovo».

 

Milano, via Chiese. Un ragazzo sudamericano viene aggredito per strada. Non è uno qualsiasi, ma l'ex capo di una delle "pandilla", le gang che si spartiscono il controllo della città. Lo colpiscono a pugni e bottiglie di vetro. Quando è a terra tirano fuori un machete e gli feriscono seriamente una mano.

 

È la prima aggressione di una stagione feroce che sarà fermata soltanto dall'intervento della polizia che arresterà più di 9 persone — un argentino, un salvadoregno, tre peruviani e quattro ecuadoriani — tutti parte delle diverse tribù dei Latin Kings. […]

 

baby gang 4

Quello che avete appena letto non è mafia. […] Sono criminali di strada, gang, piccoli grandi delinquenti che cercano denaro facile e non hanno paura, anzi godono della violenza. Sono ladri, rapinatori, alle volte, sempre di più purtroppo, stupratori. […] Sono la nuova grande emergenza criminale italiana perché — come spiega un investigatore — «incontrollabili. La nostra forza investigativa, sviluppata in anni e anni di lotta alla mafia, si basa sulla capacità di prevenzione. Cosa che quando abbiamo a che fare con queste bande è difficilissima».

 

È […] un serio tema di sicurezza. Gli aumenti di furti e rapine per strada in aumento per la prima volta rispetto ai tempi pre Covid (furti con destrezza +2,5%) e le rapine in pubblica via (+24,6% rispetto al 2019) sono da leggersi secondo gli esperti in questo senso. E lo sono ancora di più se visti in controluce con i dati sulle baby gang, in costante crescita.

baby gang 2

 

«Ecco perché — spiega Raffaele Grassi, vicecapo della Polizia e direttore centrale della Polizia criminale — sarebbe profondamente sbagliato leggere il problema soltanto dalla parte della repressione. Qui c'è un crollo dei valori complessivo che deve chiamare in causa tutte le parti della società, dalle famiglie alla scuola. Dobbiamo affrontarlo tutti insieme. Consapevoli che bisogna lavorare dove non ci siamo: gran parte di questi messaggi sbagliati sono veicolati attraverso i social amplificando una pericolosa cultura criminale e favorendo l'emulazione». […]

 

IL TRAPPER BABY GANG

2. HIT, PISTOLE E FAIDE LA DOPPIA VITA DEI TRAPPER

Estratto dell'articolo di Rosario Di Raimondo per “la Repubblica”

 

I trapper alla sbarra, non sparate sui trapper. Faide, pistole e spedizioni punitive. […] Il cash come religione perché «come sarebbe la mia vita se non avessi fatto i soldi? Sarei morto in una cella, morto al SerT, morto tra i molti», canta Baby Gang, che giovedì è uscito dal carcere e ha trovato il suo amico che lo aspettava sulla Lambo arancione.

 

E allora il flow scala la classifica e infuoca i giudizi sui cattivi ragazzi profeti del crimine, tra chi immagina protocolli per controllare i loro testi e chi rifiuta ogni censura ma invita a capire cosa c'è dietro questo mondo che al mercato fa gola. Spoiler: forse c'è un pezzo di noi. La cronaca, a partire da Milano, è costellata dai processi.

simba la rue 5

 

Baby Gang, nome d'arte di Zaccaria Mouhib, 23 anni e quasi 8 milioni di ascoltatori mensili solo su Spotify, domani sarà di nuovo in aula per l'appello sulla sparatoria che lo vide protagonista nel 2022 assieme all'amico Simba La Rue, cioè Mohamed Lamine Said. Quest'ultimo condannato anche in secondo grado, a giugno, per "la faida tra trapper", una spedizione commessa «per sfregio e punizione» contro la crew rivale capeggiata da Baby Touché.

 

E mercoledì il Shiva (Andrea Arrigoni), 24 anni […], ascolterà la sentenza che lo vede imputato per tentato omicidio: sparò a due lottatori di Mma: «Pensavo che mi avrebbero ammazzato», la sua difesa. L'elenco potrebbe andare avanti.

shiva spara a due ragazzi 6

 

[…] La trap, dice il professore dell'università di Genova Sebastiano Benasso, è al centro di «letture stigmatizzanti», ma «per la prima volta nel mercato italiano voci non bianche si sono prese lo spazio per raccontarsi». […] Continua Benasso: «Il messaggio della trap è che c'è il desiderio di stare in questo gioco e vincerlo. I trapper sono il risultato di un processo culturale della nostra società, che ci vuole individualisti, in competizione, performanti, mentre ci sono bambini e ragazzi che scontano un welfare che ha fatto dieci passi indietro». […]

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL COLLE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI, E A FRANCESCO GAROFANI C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA) - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? FORSE NON ESISTE. D'ALTRONDE SE CI FOSSE, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA?

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…