GIUSTIZIA AMARA – LA PROCURA GENERALE DELLA CORTE DI CASSAZIONE HA ACCOLTO L’ISTANZA DELL’EX AVVOCATO DI ENI: L’INCHIESTA SUI DEPISTAGGI FINALIZZATI A INQUINARE IL PROCESSO SUL CANE A SEI ZAMPE NON ERA DI COMPETENZA DELLA PROCURA DI MILANO, MA DOVEVA (E ORA DEVE) ESSERE TRASFERITA A BRESCIA – LE CALUNNIE, I VELENI, LE RICHIESTE DI ARCHIVIAZIONE E LO SCENARIO CHE AVEVA PROPUGNATO PAOLO STORARI (IGNORATO DAI COLLEGHI)

-

Condividi questo articolo


Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

PIERO AMARA PIERO AMARA

Non era e non può restare di competenza della Procura di Milano, ma doveva e ora deve essere trasferita alla Procura di Brescia, l'inchiesta che da 5 anni Milano va conducendo sui depistaggi attribuiti a dirigenti Eni e finalizzati (tramite i controversi Piero Amara e Vincenzo Armanna) a inquinare il processo per tangenti Eni-Nigeria.

 

Lo ha deciso la Procura Generale della Corte di Cassazione, che ha accolto l'istanza di Amara e dell'ex numero due di Eni Antonio Vella, giovatisi di un «baco» da sempre irrisolto nello schema dei pm.

 

Antonio Vella Antonio Vella

Le indagini avviate nel 2017 erano infatti state concluse il 2 dicembre 2021 dal procuratore aggiunto Laura Pedio (con i subentrati pm Stefano Civardi e Monia Di Marco) con la prospettiva di una (tuttora attesa) richiesta di archiviare l'ad Eni Claudio Descalzi, e invece di processare 17 indagati tra cui appunto Vella, Amara, Armanna e l'ex capo affari legali Eni Massimo Mantovani: tutti per aver formato una associazione a delinquere finalizzata a molteplici reati tra i quali danneggiare i processi istruiti dal pm Fabio De Pasquale cercando di crearne «cloni» attraverso false denunce di «complotti anti-Descalzi» indirizzate a pm complici di Amara a Trani e Siracusa;

 

diffamare e far estromettere i consiglieri indipendenti Eni Luigi Zingales e Karina Litvack; tacciare il primo avvocato di Armanna, Luca Santa Maria, di infedele patrocinio in combutta con De Pasquale.

 

FABIO DE PASQUALE FABIO DE PASQUALE

E qui la Procura di Milano ha sempre ondeggiato: da un lato veicolando in pubblico l'idea di un complotto Eni mirato anche contro De Pasquale (così ad esempio il 24 marzo 2021 un comunicato dell'allora procuratore Francesco Greco dopo l'assoluzione Eni-Nigeria); ma dall'altro lato non traendone allora la conseguenza procedurale di inviare il procedimento a Brescia, Procura competente su fatti dei quali siano parti offese pm milanesi.

 

Quando un anno fa l'avvocato Santamaria (in attesa da anni dell'esito della propria querela ad Armanna) chiede alla Procura Generale milanese di togliere il fascicolo alla Procura della Repubblica, per scongiurare l'avocazione l'11 giugno 2021 la pm Pedio stralcia e manda al giudice solo questa micro-richiesta di processare Amara, Armanna e Mantovani per calunnia di Santa Maria, nell'imputazione prima scrivendo e poi invece togliendo l'indicazione esplicita anche del pm De Pasquale quale parte offesa.

laura pedio 1 laura pedio 1

 

Qualifica che peró il giudice De Marchi ravvisa comunque palese nell'imputazione, sicchè il 14 aprile 2022 la trasferisce per competenza a Brescia, che peraltro già il 25 maggio ne chiede l'archiviazione, a cui Santa Maria si opporrà il prossimo 3 novembre.

 

Ed è sull'effetto attrattivo di questa connessione che hanno ora fatto leva con successo i difensori Vinicio Nardo e Salvino Mondello, rimarcando al pg di Cassazione Vincenzo Senatore che, per i pm milanesi, Amara e Vella si sarebbero associati a delinquere per compiere, tra tanti reati-fine, anche proprio quella calunnia di Santamaria già giudicata di competenza bresciana in funzione della parte offesa De Pasquale.

 

PAOLO STORARI PAOLO STORARI

Ora i pm milanesi del neoprocuratore Marcello Viola resterebbero competenti solo sulle richieste di archiviazione di quegli indagati (compreso Descalzi) che da dicembre 2021 si erano infine orientati a ritenere estranei al depistaggio Eni e anzi calunniati da Amara e Armanna: scenario già da molto prima propugnato dall'altro pm Paolo Storari ai vertici della Procura in forza di prove invece ignorate a lungo dai colleghi, alcuni dei quali perciò indagati a Brescia per omissione d'atti d'ufficio.

PAOLO STORARI PAOLO STORARI marcello viola si insedia come procuratore di milano 5 marcello viola si insedia come procuratore di milano 5 FABIO DE PASQUALE SERGIO SPADARO FABIO DE PASQUALE SERGIO SPADARO claudio descalzi claudio descalzi laura pedio laura pedio claudio descalzi 3 claudio descalzi 3 laura pedio 2 laura pedio 2 laura pedio 3 laura pedio 3 FABIO DE PASQUALE FABIO DE PASQUALE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...