pamela mastropietro innocent oseghale

GIUSTIZIA PER PAMELA - ERGASTOLO PER INNOCENT OSEGHALE CHE A MACERATA STUPRO’ E FECE A PEZZI LA 19ENNE ROMANA - TRA LE PENE AGGIUNTIVE, L'ISOLAMENTO DIURNO PER 18 MESI E LA PERDITA DELLA POTESTÀ GENITORIALE - STRISCIONI E ESULTANZA FUORI DAL TRIBUNALE - PER LO ZIO DELLA RAGAZZA, CHE E' ANCHE L'AVVOCATO DI FAMIGLIA, CI SONO "ALTRE COMPLICITA' DA CERCARE..."

Fulvio Fiano per il “Corriere della sera”

 

innocent oseghale PAMELA MASTROPIETRO

Dal grande manifesto con una foto del suo viso affisso su un muro di via Pesaro, accanto alla scritta tricolore «verità e giustizia», Pamela Mastropietro sembra guardare la piccola folla che esulta correndo all' uscita del tribunale di Macerata, ora che la corte d' Assise ha condannato in primo grado all' ergastolo il suo carnefice, Innocent Oseghale.

 

Dopo quasi sei ore di camera di consiglio la giuria popolare ha riconosciuto il nigeriano, 29 anni, due figli piccolissimi avuti dalla compagna italiana (uno è nato a processo in corso), colpevole di omicidio volontario aggravato perché commesso nell' ambito di uno stupro, e poi vilipendio, distruzione, occultamento di cadavere e violenza sessuale ai danni di una persona in condizioni di inferiorità psico-fisica. Tra le pene aggiuntive, l' isolamento diurno per 18 mesi e la perdita della potestà genitoriale.

 

pamela mastropietro

Oseghale, tuta rossa e blu, ascolta impassibile dal banco degli imputati a pochi metri dai genitori di Pamela, Alessandra Verni e Stefano Mastropietro che si abbracciano commossi. Sulle magliette indossate da amici e parenti la 18enne ha una corona da principessa. Ma la vita di questa ragazza romana del quartiere San Giovanni è stata ben lontana da quella di una privilegiata. I primi problemi di droga a quattordici anni, i disturbi di personalità diagnosticati di recente, infine la fuga dalla comunità che le sarà fatale.

 

Il 29 gennaio 2018 Pamela si allontana senza cellulari e documenti. Nel suo vagare confuso trova solo persone che approfittano di lei. Prima un uomo che le dà un passaggio, poi un tassista che la porta a casa sua. Il giorno dopo non le va meglio e, perso il treno che la riporterebbe a Roma, incappa nel pusher Oseghale.

 

IN CAMBIO DI DROGA

INNOCENT OSEGHALE

Pamela accetta di avere rapporti con lui, poi dice basta ma da quella trappola non uscirà più, se non fatta a pezzi in due valigie abbandonate in un fossato. Le indagini sono brevi perché Oseghale viene ripreso dalle videocamere lungo il percorso e arrestato due giorni dopo. Il resto è uno straziante viaggio, rivissuto nell'aula del palazzo di giustizia, che ripercorre le sevizie subite dalla ragazza, gli oltraggi al suo cadavere, l' abbondante uso di varechina per cancellare ogni prova. Con il 29enne vengono arrestati tre suoi connazionali, che però sono scagionati dall' omicidio e rispondono «solo» (il processo è in corso) di violenza sessuale aggravata.

 

ALESSANDRA VERNI MADRE DI PAMELA MASTROPIETRO

Oseghale, assistito dall'avvocato Simone Matraxia, parla di rapporti consenzienti e ammette soltanto la distruzione del cadavere di Pamela. Ai compagni di cella riferisce versioni contrastanti, ma dubbi non ce ne sono e il processo si gioca tutto sulle consulenze per due coltellate al fegato. Mortali, secondo l' accusa; a decesso già avvenuto, per la difesa. L'esposizione dei dettagli dell' autopsia è l'unico momento in cui vacilla la determinazione dei genitori della 18enne nel seguire tutto il processo.

 

Il delitto ha uno strascico quando, a 48 ore dall' arresto di Oseghale e in piena campagna elettorale per le politiche 2018, l' estremista di destra Luca Traini, runa tatuata su una tempia e avvolto in un tricolore, spara da un' auto a qualunque uomo o donna di pelle nera trovi sulla sua strada. Ne ferisce sei e in abbreviato il 29enne, candidato in passato con la Lega, riceve 12 anni: tentata strage aggravata dalla finalità del razzismo.

 

innocent oseghalepamela mastropietro

Nella sua requisitoria il procuratore Giovanni Giorgio ha definito l'omicidio «un gesto istintivo» di Oseghale che vedeva Pamela come «uno strumento per soddisfare la cupidigia sessuale». Lo zio della ragazza, e avvocato di famiglia, Marco Valerio Verni, sostiene che ci siano anche altre complicità da cercare, ma su questo nulla è emerso nel processo.

la morte di pamela mastropietro il fossato in cui e stato ritrovato il corpopamela mastropietro pamela mastropietro innocent oseghale e la compagna michelapamela mastropietro

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...