vincenzo nastasi detto o principe tor bella monaca

GOMORRA A TOR BELLA: NEL BLITZ ANTIDROGA FINISCE IN MANETTE O' PRINCIPE, IL CAPO DELLO SPACCIO, TRADITO DA UNA TORTA DA BOSS CONDIVISA SUI SOCIAL - LA SUA BANDA GESTIVA AFFARI PER 20MILA EURO AL GIORNO – SOTTO DI LUI I DIPENDENTI SI DIVIDEVANO IN PUSHER E VEDETTE, PER UN TOTALE DI 24 PERSONE. STIPENDIATI, CON LA COPERTURA LEGALE IN CASO DI ARRESTO E L'EVENTUALITÀ DI ESSERE LICENZIATI NELL'IPOTESI DI..- LA CENTRALE DELLA DROGA ERA IN UN EDIFICIO DI 38 ALLOGGI DI PROPRIETA’ DEL COMUNE

A. Mar. e Giu. Sca. per “il Messaggero”

 

vincenzo nastasi detto o principe tor bella monaca

Tradito dai social e dalle manie di grandezza stile Gomorra. Quando ad agosto del 2017, appena partita l'indagine dei carabinieri di via Parasacchi che ha portato al suo arresto, Vincenzo Nastasi, detto Bambo, ma chiamato anche O' principe in ossequio al personaggio della serie tv tutta spari e sangue ricavata dal romanzo di Roberto Saviano, ha festeggiato il suo 27esimo compleanno, non poteva che festeggiare da vero boss.

 

Anche se era ai domiciliari e con il divieto assoluto di comunicare con persone diverse da quelle che abitavano con lui, quel giorno le porte della sua casa al civico 64 scala L di via dell'Archeologia, a Tor Bella Monaca, si spalancarono per accogliere amici - altri pregiudicati - l'immancabile cantante neomelodico invitato come special-guest e, soprattutto, una splendida torta, cesellata dalle mani di un esperto cake-designer, autentica effige della sua caratura.

 

Come O' principe, Nastasi, infatti, si sarebbe guadagnato fama e potere tra i lotti delle case popolari per la sua abilità nel fare girare più soldi degli altri con il commercio della cocaina.

 

La torta lascia senza fiato. Ha tutti gli ingredienti del boss di mala: attorno alla base quadrata di Pan di Spagna ci sono le torri grige a 14 piani simbolo del quartiere, ai piedi banconote da 500, 200 e 100 euro e un revolver. In cima la riproduzione di un orologio Rolex d'oro secondo il più scontato dei clichet criminali, e al centro, stagliata su una tavoletta di cioccolato, una corona dorata che fa da puntino sulla i di O' principe. «Tanti auguri amore mio», il messaggio con la dedica fatto incidere con il cioccolato dalla sua fidanzata, anche lei adesso consegnata dietro le sbarre. E come in tutte le feste più belle non potevano mancare decine di foto e selfie. Sorrisi davanti alla bottiglia di champagne appena stappata, baci e abbracci immortalati e photoshoppati per sembrare più belli e poi... Poi quella tentazione, irresistibile, di apparire, di farsi vedere, di contare anche sui social. Perché, sennò, che senso ha sporcarsi le mani per avere tanto lusso, tanta grandeur, se nessuno lo sa? Sarebbe come se il fatto non fosse mai esistito.

 

vincenzo nastasi detto o principe tor bella monaca

Ecco, allora, che le foto cominciano a spuntare su profili e gruppi Facebook, una realtà ideale e parallela ma non per questo non monitorata anche dai segugi dell'Arma che, ogni giorno stanno dietro a movimenti e traffici di personaggi noti e meno noti del quartiere. Foto che verranno allegate alle informative piovute sul tavolo del pm in questi due anni di indagini e che dimostreranno, oltretutto, come Nastasi avesse contravvenuto agli obblighi di legge. Ma lui, all'epoca, non immaginava davvero di avere ancora una volta i carabinieri con il fiato sul collo.

 

SPAVALDO

Spavaldo, tornato in carcere, in un colloquio intercettato, diceva alla sua compagna riferendosi a potenziali concorrenti: «Tanto lo sanno che il 64 è mio». Nastasi studiava da capo e si ispirava in tutto e per tutto ai boss della Camorra, a cominciare dallo stile, dal linguaggio e dall'immaginario. Al suo lavoro, ci teneva: «Non posso veni', sto a vende' cocaina», diceva invitato in altre occasioni. Si occupava della retribuzione dei sodali e dell'assistenza legale e quando qualcuno non lavorava bene era pronto a licenziarlo, come fosse davvero un dipendente. Quando Giovanni Alfonsi gli chiede: «Vince! Quindi mi hai licenziato?», lui risponde: «E certo lavori per gli altri!».

 

BOSS E VEDETTE SISTEMA TORBELLA

 

Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”

 

vincenzo nastasi detto o principe tor bella monaca

Si vende cocaina in via dell'Archeologia al civico 64. Si incassano montagne di quattrini. E ogni giorno si combatte la battaglia quotidiana contro le guardie. Si spaccano le telecamere che gli investigatori montano per spiarli. Si fugge alla vista delle auto delle forze dell'ordine. E si distrugge la droga prima di farsi beccare. Una palazzina di 38 appartamenti, il Lotto L, di proprietà del Comune era un centrale di spaccio specializzata nella vendita della polvere bianca.

 

Un business imponente in una via, a Tor Bella Monaca, che è il cuore pulsante dell'economia della droga della Capitale. In un quartiere che è considerato la più ricca piazza di spaccio d'Europa. Qui fioriscono le aziende che trattano stupefacenti, che fanno girare i soldi e danno lavoro. E come ogni impresa che si rispetti, compresa quella al civico 64 di via dell'Archeologia, aveva un vertice rappresentato da un capo, il principe. Lo pseudonimo del boss, Vincenzo Nastasi 29 anni, cooptato direttamente dalla serie televisiva Gomorra.

 

Sotto di lui i dipendenti che si dividevano in pusher e vedette, per un totale di 24 persone. Stipendiati, con la copertura legale in caso di arresto e l'eventualità di essere licenziati nell'ipotesi di una scarsa dedizione. E poi una sfilza infinita di clienti che arrivavano a tutte le ore, in auto, in moto o con l'autobus.

 

blitz a tor bella monaca

È uno spaccato della città fotografato nell'ordinanza d'arresto, immortalato dall'operazione dei carabinieri di Tor Bella Monaca che vivono asserragliati in un fortino all'interno del quartiere. Venti sono finiti in manette: in carcere cinque e ai domiciliari in quindici accusati di associazione finalizzata allo spaccio. Dietro alle sbarre, ovviamente, è andato anche il capo della banda, Nastasi Così come la sua donna, Mariagrazia Moccia.

 

IL FORTINO

A descrivere nei dettagli il meccanismo di funzionamento del supermarket della cocaina sono invece i protagonisti. Testimonianze dettagliate, utili per gli investigatori per blindare le accuse. Ecco che da una parte c'è la versione di un ex spacciatore, alle dipendenze del principe, e dall'altra quella di diversi clienti.

 

blitz a tor bella monaca

Si parte dai numeri. Per il pusher pentito in via dell'Archeologia 64 si incassano in media 20mila euro al giorno. Solo lui, in uno dei 4 turni giornalieri di sei ore, riscuoteva mediamente 1300 euro. Duecento li percepiva come compenso per il lavoro svolto. «Ogni busta - ha spiegato - contiene 15 involucri da 30 euro; 20 involucri da 20 euro e 5 o 6 da un grammo, da 60 euro ciascuno».

 

Ogni sacchettino è chiuso nello stesso modo: «Termosaldato e accompagnato da una spilla». Alla spilla è attaccato «un segno distintivo, 3 palline per la dose da trenta euro, una per quella da 20 e una G per quella da un grammo». Dall'altra parte ci sono, appunto, gli acquirenti. I cocainomani pronti a varcare la soglia, a qualsiasi ora, del palazzo al civico 64:

 

tor bella monaca

«Sono andato a Tor Bella Monaca - ha spiegato ai carabinieri che lo hanno fermato dopo l'acquisto della droga - per comprarmi una dose di cocaina. Ho parcheggiato la Smart dall'altro lato della strada rispetto alla palazzina. Sono sceso e mi sono diretto verso il civico 64. Vicino all'ingresso c'era un uomo (la vedetta, ndr) calvo, con un giubbotto marrone. Lui mi ha detto di salire al primo piano. Ho percorso i gradini e ho trovato lo spacciatore. Allora gli ho chiesto un involucro da trenta euro. Lui dopo aver preso il denaro ha prelevato da una cassetta della corrente elettrica la busta con la cocaina che gli avevo chiesto».

 

tor bella monaca 1tor bella monaca 2tor bella monaca 3

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…