vladimir lenin

GOODBYE, LENIN? MANCO PER NIENTE! – CENT'ANNI FA MORIVA IL CAPO BOLSCEVICO, SIMBOLO DELLA RIVOLUZIONE RUSSA. I SEGRETI DELLA SUA SALMA, CONSERVATA NEL MAUSOLEO DELLA PIAZZA ROSSA, CONTINUANO A ISPIRARE ROMANZIERI E FILOSOFI – L'IMBALSAMAZIONE DEL CADAVERE FU VOLUTA DA STALIN CHE, DANDO VITA AL CULTO DI LENIN, GIÀ “PIANIFICAVA” IL SUO – LA FREDDEZZA DI PUTIN PER IL SUO PREDECESSORE…

Estratto dell’articolo di Cesare Martinetti per “La Stampa”

 

vladimir lenin

Secondo il rapporto del sergente Dorotov, «il soldato Arkadij Michajlovic Antonov aveva preso posto su una sedia, sul lato destro del sarcofago… Alle 3,35 ha riferito che Lenin ha aperto gli occhi e ha rivolto uno sguardo al soffitto… Ho constatato lo stato di tensione del giovane. Si suggerisce il suo isolamento per evitare la diffusione di dicerie e menzogne che potrebbero nuocere gravemente alla conservazione del cadavere».

 

Era il 18 novembre 1941, Tjumen, Siberia occidentale, dove da luglio, nell'anfiteatro dell'Accademia di Agricoltura, si trovava il cadavere più famoso del mondo, scortato da ottanta militari e accudito da otto medici. A nessuno di loro era permesso lasciare l'edificio. Al centro dell'anfiteatro un tavolo operatorio coperto da un panno bianco e accanto il sarcofago di vetro con la salma di Lenin, già trattata con un segretissimo processo di imbalsamazione e regolarmente intrattenuta con bagni di glicerina.

 

la salma di vladimir lenin

[…] Lenin non è mai rimasto solo. Non accadde mai niente, fino a quando il soldato semplice Antonov chiese di parlare con il sergente Aleksej Ivanovic Dorotov e di raccontargli il miracolo di cui era stato testimone.

 

Sembra un romanzo ed in effetti è così. Si intitola L'ultimo viaggio di Lenin (Neri Pozza editore), l'ha scritto Francesco Pala, professore di filosofia e storia a Nuoro, attingendo al surreale della letteratura russa. Per salvare il corpo di Lenin dalla IV Armata tedesca, il sergente Dorotov insieme al soldato visionario Antonov, caricano su un vecchio camion la preziosa reliquia e la trasferiscono in un luogo imprecisato del Grande Nord, dove intorno alla mummia viene fondata la Repubblica Popolare di Leninesia, punto estremo del progresso comunista certificato dal buon stato di conservazione del cadavere.

 

francesco pala - L ultimo viaggio di Lenin

È tutta opera di fantasia, precisa l'autore Pala. Ma chi lo sa? Le spoglie mortali del capo bolscevico vennero effettivamente trasferite a Tjumen per ordine di Stalin quando si temeva che i nazisti avrebbero potuto arrivare a Mosca e mettere le mani sul feticcio più sacro e simbolico della Rivoluzione. La cara salma è poi tornata nel mausoleo della piazza Rossa subito dopo la guerra, dov'è tuttora, sotto le mura del Cremlino e lo sguardo di Vladimir Putin che però non è mai stato molto affettuoso con il suo predecessore, tiepidamente rievocato anche nel centenario del ‘17.

 

Quel corpo resta tuttavia il più intoccabile dei tabù. Solo nel 1993, dopo il golpe parlamentare dell'ultimo Soviet Supremo, spento a cannonate da Boris El'cyn, si parlò seriamente di inumarlo, come avrebbe voluto lui stesso. Non se ne fece niente. […]

 

piazza del palazzo a san pietroburgo - celebrazione rivoluzione del 1917

Vadimir Il'ic Ulianov detto Lenin, è morto alle 18,50 del 21 gennaio 1924, a Gorki, trenta chilometri a sud di Mosca. Aveva appena 54 anni, da due era semiparalizzato e demente, probabilmente a causa della sifilide. Quel corpo così fiaccato e sfigurato, ingombrante eppure necessario, era destinato diventare la reliquia simbolica di un paese e di un'idea che come nessun'altra ha attraversato le rivoluzioni del Novecento.

 

La "gestione" di quel corpo è diventata fin dalle prime ore carne viva per l'affermazione del clan dirigente dell'Unione Sovietica. Inutilmente dalla rivista Lef di Vladimir Majakovskij si levò l'appello "Non fate commercio di Lenin", mentre sui giornali già era comparsa la pubblicità di busti del defunto. Declinato in varie sfumature, si diffuse un mantra ambiguo: "Lenin, vive!" Anzi è "il più vivo tra i vivi". […]

 

la salma di vladimir lenin

Vivo o non vivo, quel corpo, arrivato all'alba del 23 gennaio alla stazione Paveleckaja di Mosca, era stato accolto dallo stato maggiore del partito: Molotov, Stalin, Kalinin, Kamenev, Bucharin. Tutti a capo scoperto nonostante i 28 gradi sottozero. Mancava solo Trockij, inviato in Georgia su probabile depistaggio di Stalin.

 

Per tre giorni e quattro notti cinque milioni di persone sfilarono davanti al feretro nella sala delle colonne della casa dei sindacati, decorata con palme e vegetazione varia. Ventiquattro artisti (i migliori) furono incaricati di ritrarre la solennità del momento. Ottocentoventuno corone di fiori hanno segnato il percorso del corteo fino alla piazza Rossa. La bara venne portata a spalle da sei operai.

 

lenin ha camminato sulla luna di Michel Eltchaninoff

«Una scenografia mirabolante», scrive Giampiero Piretto, grande studioso di cultura e fenomenologia russa, nel saggio L'ultimo spettacolo (Raffaello Cortina), nella quale gli spettatori diventavano parte della drammaturgia sociale del lutto messa in scena dal potere. Un atto di «appropriazione del corpo di Lenin da parte del partito, come la rimozione del cervello, e la sua esibizione pubblica, l'imbalsamazione e l'esposizione nel mausoleo costruito sulle fosse comuni delle vittime della rivoluzione nella piazza Rossa, sotto le mura del Cremlino».

 

A volere più di tutti l'imbalsamazione del cadavere fu sicuramente Stalin che dando vita al culto di Lenin già pianificava il suo. Contro il parere della vedova Nadezda Krupskaja e di una parte del politburo, a cominciare da Trockij che lo considerava un delirio cripto religioso che avrebbe riportato la Russia al passato bigotto e superstizioso.

 

mausoleo di vladimir lenin

Ma c'era di più, e cioè la fiducia nella nuova scienza sovietica che si innestava sul filone di cosmisti e transumanisti russi come ha raccontato il filosofo Michel Eltchaninoff (Lenin ha camminato sulla Luna, edizioni e/o) citando Leonid Krassin, uno degli uomini più vicino in vita a Lenin: «Sono certo che ci sarà un tempo in cui la scienza sarà capace di riportare in vita i combattenti per la liberazione dell'umanità».

 

[…] Racchiuso in quel mausoleo, Lenin - o il suo fantoccio, come da anni si sospetta - appare oggi il più morto tra i morti. Ma, come nel romanzo di Pala, chi può dire che il suo vero corpo non giaccia ibernato nel ghiaccio artico custodito da una comunità di fedelissimi che attendono la sua resurrezione?

la salma di vladimir lenin omaggio a lenin alla casa dei sindacati a moscaSTATUA DI LENIN GUARDA PUTINsalma di lenin 2STALIN LENINsalma di lenin 3la salma di vladimir lenin

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO