covid londra gran bretagna

IN GRAN BRETAGNA E' TORNATO IL COVID: SUPERATI I 40 MILA CASI AL GIORNO (MA SI POTREBBE ARRIVARE A 100 MILA) - GLI OPERATORI SANITARI CHIEDONO MISURE RESTRITTIVE MA PER BORIS JOHNSON E' TUTTO SOTTO CONTROLLO: FINCHE' NON SI ARRIVA A 250 DECESSI AL GIORNO, IL GOVERNO LASCERA' LA SITUAZIONE COM'E' - E I BRITANNICI? SONO ASSUEFATTI ALLA PANDEMIA, NON VOGLIONO CEDERE LA LIBERTA' RITROVATA E NON BADANO PIÙ DI TANTO AI MORTI - LE CAUSE DEL BOOM DI CONTAGI? LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE HA RALLENTATO, E' STATO ABBANDONATO L'UTILIZZO DELLE MASCHERINE NEGLI AMBIENTI CHIUSI E I VACCINATI CON ASTRAZENECA HANNO INIZIATO A PERDERE LA COPERTURA…

1 - A LONDRA TORNA LA PAURA IL MINISTRO: «RISCHIAMO 100.000 CASI AL GIORNO» MA PER ORA NIENTE MISURE

Luigi Ippolito per "il Corriere della Sera"

 

BORIS JOHNSON

Adesso qui cominciano a preoccuparsi. I nuovi casi di Covid sono stati visti salire oltre 40 mila al giorno per una settimana e la cifra dei morti, oltre 130 in media, ha toccato i livelli dei primi di marzo. Così affiorano vistose crepe nella nonchalanc e con cui il governo e l'opinione pubblica avevano derubricato la pandemia. Nei giorni scorsi i consiglieri scientifici e medici di Boris Johnson hanno sollevato in privato la questione: ma il primo ministro continua ad assicurare che tutto è «sotto controllo».

 

Mezzi pubblici a Londra

Tuttavia il capo della Confederazione del Servizio sanitario nazionale, che rappresenta operatori ed enti della sanità, ha chiesto la reintroduzione con urgenza di misure restrittive per evitare di «precipitare in una crisi». Un appello cui hanno fatto eco numerosi scienziati ed esperti. Non sembra però essere questo, per ora, l'orientamento del governo: come ha ribadito ieri in una conferenza stampa il ministro della Sanità Sajid Javid, al momento si punta tutto sulla terza dose di vaccini, la cui distribuzione sta tuttavia andando a rilento. Si moltiplicano pertanto gli appelli ai cittadini a farsi avanti una volta contattati dai centri di vaccinazione.

COVID UK

 

La realtà è che Johnson e i suoi ministri non si curano particolarmente del boom dei contagi - se ne aspettano addirittura centomila al giorno, ha ammesso Javid - dal momento che il livello dei ricoveri e dei morti resta relativamente basso. Si sa che esiste un numero «segreto» di decessi quotidiani che il governo è disposto ad accettare prima di far scattare l'allarme: pare che sia quota 250.

 

COVID UK

È una questione che viene sollevata apertamente dai commentatori sui giornali: quale livello di mortalità siamo pronti a tollerare pur di non rinunciare alle nostre libertà? È una domanda cui l'opinione pubblica ha già dato implicitamente una risposta: i britannici appaiono ormai assuefatti alla pandemia, quasi anestetizzati, e non ci badano più di tanto (anche perché da mesi il Covid era praticamente scomparso dall'agenda dei media: solo ieri è tornato alla ribalta).

 

COVID UK

Significativa la vignetta pubblicata ieri sul Guardian : due giovani osservano un enorme coronavirus che attraversa la strada e il ragazzo dice alla ragazza: «Sono sicuro che riconosco quel tipo, ma non mi ricordo più da dove». Johnson ha comunque in serbo un piano B, nel caso in cui la situazione dovesse sfuggire di mano: prevede la reintroduzione delle mascherine al chiuso, la raccomandazione a lavorare da casa e forse anche il ricorso al green pass per discoteche e grandi eventi. Ma ciò che viene escluso è il ritorno al distanziamento sociale o a nuove forme di lockdown . Al momento, però, anche il piano B resta nel cassetto: la pressione sul sistema sanitario, ha detto Javid, «non è insostenibile». Dunque è di nuovo una corsa contro il tempo: fra virus e vaccini. Ma il governo ha avvertito i cittadini: fate la vostra parte o dovranno scattare le contromisure.

boris johnson dipinge a marbella

 

2 -È GIÀ SVANITO L'EFFETTO DEL VACCINO O HA PESATO IL «LIBERI TUTTI»?

Cristina Marrone per il "Corriere della Sera"

 

1Perché nel Regno Unito, tra i primi Paesi a introdurre la vaccinazione anti Covid, salgono i contagi?

Negli ultimi mesi la campagna vaccinale ha rallentato enormemente il suo passo e la Gran Bretagna non è più nella top 10 dei Paesi con la più alta percentuale di popolazione vaccinata al mondo. Paradossalmente proprio il vantaggio iniziale potrebbe essere tra le concause dell'attuale aumento dei contagi perché l'immunità indotta dal vaccino sembra calare a partire dai sei mesi dopo la seconda dose.

 

COVID UK

Inoltre il vaccino AstraZeneca, utilizzato in modo massiccio nel Regno Unito, si è mostrato meno efficace rispetto ai vaccini a mRNA contro la variante Delta. Per questi motivi il governo ha attivato la distribuzione della terza dose che però procede molto a rilento: il ritmo è di circa 180 mila dosi al giorno. Infine solo in un secondo momento è stata autorizzata la vaccinazione nella fascia tra i 12 e i 17 anni, ritenuta inizialmente inutile: nel Regno Unito solo il 30% dei ragazzini è immunizzato, la metà del dato italiano.

 

2 Quanto ha inciso la fine delle restrizioni?

londra covid

In questa fase ancora epidemica i vaccini da soli non bastano per contenere la circolazione del virus, soprattutto da quando la variante Delta è diventata prevalente. Il Regno Unito ha abbandonato l'utilizzo delle mascherine negli ambienti chiusi già a maggio (non sono utilizzate neppure a scuola nonostante il basso tasso di vaccinati) e da luglio il governo ha abolito tutte le restrizioni. Nel Paese non è mai stato introdotto alcun green pass.

boris johnson in vacanza a marbella

 

3 La nuova sotto variante Delta ha contribuito al boom di infezioni?

La sottovariante AY.4.2. rappresenta nel Paese già il 10% dei casi sequenziati e sta aumentando rapidamente nonostante non si stia diffondendo con la velocità esplosiva della Delta. Secondo alcuni scienziati potrebbe essere dal 10 al 15% più trasmissibile di Delta ma i dati sono ancora molto incerti.

Ultimi Dagoreport

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA