pfizer

LA GRANDE TORTA DEI VACCINI ANTI-VIRUS: E’ L’AFFARE DEL SECOLO PER LE CASE FARMACEUTICHE! ALLE BIG PHARMA 50 MILIARDI IN UN ANNO – LA FETTA PIÙ GRANDE ANDRÀ A PFIZER-BIONTECH (I RICAVI DEL VACCINO SONO ATTESI A 15 MILIARDI DI DOLLARI NEL 2021), IL GRANDE SALTO DI MODERNA, ASTRAZENECA È DI GRAN LUNGA IL VACCINO PIÙ ECONOMICO DI QUELLI GIÀ SUL MERCATO - IN RITARDO RISPETTO AGLI ANNUNCI JOHNSON & JOHNSON. PIÙ DIFFICILE QUANTIFICARE IL PESO FINANZIARIO DEI VACCINI PROVENIENTI DA RUSSIA E CINA…

Matteo Civillini e Gianluca Paolucci per la Stampa

 

VACCINO PFIZER 1

Da zero a oltre 50 miliardi di dollari a livello globale solo nel 2021. È quanto vale in termini di ricavi il mercato dei vaccini per il Covid19, sulla base dei contratti di fornitura noti finora e dei dati divulgati dai produttori. L' affare del secolo per le case farmaceutiche. Senza contare il russo Sputnik V e i vaccini cinesi.

 

E senza contare quelli ancora in fase di sperimentazione che arriveranno sul mercato solo verso la fine dell' anno. Un valore che potrebbe addirittura crescere nei prossimi anni, con la ripetizione delle campagne vaccinali di massa e il venir meno del «prezzo pandemico», ovvero un prezzo calmierato dagli stessi produttori per contrastare gli effetti dell' emergenza sanitaria in corso.

 

il vaccino pfizer arriva allo spallanzani

Il 17 dicembre scorso la sottosegretaria al Bilancio belga Eva De Bleeker ha reso noto con un tweet il prezzo pagato dall' Unione europea per i vaccini Covid prenotati dai vari produttori. Il tweet è stato poi cancellato: quei dati erano protetti da clausole contrattuali di riservatezza. A distanza di poco più di un mese, anche grazie a quel tweet, è possibile calcolare con un certo grado di approssimazione quanto vale l' enorme torta dei vaccini anti-pandemia.

 

La fetta più grande di questa gigantesca torta andrà a Pfizer-BioNTech. È suo il primo vaccino che ha ottenuto il via libera nei principali paesi ed è arrivato sul mercato già alla fine dello scorso anno. Secondo quanto ha reso noto la casa americana qualche giorno fa, i ricavi del vaccino sono attesi a 15 miliardi di dollari nel 2021.

DOSI DEL VACCINO PFIZER IN ITALIA

 

Il colosso americano - che si dice pronto a produrre fino a 2 miliardi di dosi quest' anno - dividerà i ricavi lordi al 50% con il proprio partner tedesco. Tolti costi di produzione e distribuzione, Pfizer si attende un margine di guadagno netto che va dal 25 al 30%.

 

Il vero business, però, dovrebbe arrivare in futuro: Pfizer ritiene infatti sempre più probabile che per combattere il virus - e tutte le sue varianti - sarà necessario somministrare richiami annuali, come per la normale influenza. In questo scenario, l' azienda americana si aspetta un rapido aumento dei margini di guadagno soprattutto con l' aumento dei prezzi. Oggi il tariffario per singola dose del vaccino Pfizer-BioNTech va dai 14,70 dollari pagati dall' Ue ai 19,50 dollari pagati dagli Stati Uniti, fino ai 23,50 dollari di Israele.

 

Chi con la pandemia ha fatto il grande salto è Moderna.

PFIZER

Fino allo scorso anno era una piccola società biotecnologica, adesso è una delle protagoniste del mercato. Il suo fatturato - di 60,2 milioni nel 2019 e stimato in 519 milioni nel 2020 - è atteso a 11,7 miliardi di dollari nel 2021.

 

Con gli accordi sottoscritti finora ha già incassato 2,8 miliardi di dollari di anticipi. Come per Pfizer, chi ha contribuito allo sviluppo ottiene lo sconto. Gli Usa, che hanno sostenuto finanziariamente la ricerca di Moderna, pagano 15 dollari per ogni dose mentre i paesi Ue pagano 18 dollari a dose.

 

VACCINO PFIZER 2

AstraZeneca, che incontra problemi crescenti in alcuni paesi occidentali, è di gran lunga il più economico di quelli già sul mercato e anche per questo ha raccolto contratti per oltre 3 miliardi di dosi. Basandosi sul prezzo pagato dalla Ue ovvero 2,16 dollari per dose, sugli oltre due miliardi di dosi prodotte in autonomia AstraZeneca incasserebbe direttamente 4,4 miliardi di dollari. Una parte consistente, circa un miliardo, vengono prodotti su licenza dal Serum Institute of India (Sii). Il governo indiano pagherà 3,40 dollari a dose - per un totale di 3,40 miliardi di dollari. Tra vaccini prodotti «in casa» e dai licenziatari, dunque il giro d' affari del vaccino Astrazeneca dovrebbe aggirarsi sui 7,40 miliardi di dollari in una prima fase.

 

VACCINO MODERNA

I prezzi anche in questo caso saranno differenziati, anche fortemente, in funzione delle quantità ordinate e della «forza contrattuale» del singolo Stato. L' acquisto centralizzato della Ue è stato di 300 milioni di dosi, con l' opzione per altri 100 milioni. Il Sudafrica, che ha ordinato 1,5 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca dall' istituto indiano pagherà 5,25 dollari a dose, più del doppio del prezzo di Bruxelles.

 

moderna

Probabile, inoltre, che finita la fase acuta dell' emergenza, le tariffe possano aumentare per tutti. L' azienda anglo-svedese, infatti, ha promesso di vendere il vaccino al costo di produzione solamente durante il corso della pandemia. Poi Astrazeneca avrà ampia discrezione di ritenere la pandemia terminata: stando all' accordo firmato con un distributore brasiliano, questo potrebbe avvenire già dal prossimo luglio.

 

In ritardo rispetto agli annunci Johnson & Johnson. Il produttore americano ha già incamerato ordini per 350 milioni di dosi: gli acquirenti principali sono Unione europea (200 milioni) Usa (100 milioni) e Gran Bretagna (30 milioni). Il prezzo promesso, 10 dollari a dose, aggiunge al nostro calcolo altri 3,5 miliardi di dollari. Va precisato però che i primi ordini della Ue sono però stati al prezzo scontato di 8,5 dollari a dose. La società ha annunciato l' obiettivo di produrre un miliardo di dosi entro la fine dell' anno.

Moderna Inc

Dall' Europa arrivano invece due vaccini ancora fermi alla fase di studio clinico e destinati a non comparire sul mercato prima di settembre.

 

Il primo è quello del duo Sanofi-GlaxoSmithKline che, ad oggi, ha raccolto ordini per 712 milioni di dosi al prezzo di vendita di 7,56 euro ciascuna. Al cambio attuale, sono 6,34 miliardi di dollari. Il secondo è prodotto dalla tedesca Curevac.

 

L' Unione Europea - unico acquirente finora - ha opzionato 225 milioni di dosi a 10 euro l' una.

Più difficile quantificare il peso finanziario dei vaccini provenienti da Russia e Cina.

moderna pharma

Sponsorizzato da fondo sovrano russo Rdif, lo Sputnik V dovrebbe essere venduto a circa 10 dollari per dose. Abbiamo chiesto a Rdif dettagli su contratti e prezzi, ma non abbiamo ottenuto risposta. Rdif ha siglato contratti con 17 paesi e comunicato di essere pronta a produrre fino a 1,7 miliardi di dosi nel 2021.

 

Arrivano dalla Cina invece i vaccini di Sinopharm e Sinovac. Prodotto da un' azienda di stato, il primo è stato ad oggi venduto principalmente nei paesi del Golfo e in Sud America. Sinopharm non ha reso noto il costo del vaccino. Tuttavia, il governo del Peru ha dichiarato di aver speso 26 milioni di dollari per una fornitura iniziale di un milione di dosi - per un costo unitario di 26 dollari. Sinovac, invece, ha raggiunto accordi principalmente con Turchia e alcuni paesi del sud-est asiatico. Il prezzo pagato dall' Indonesia è di 13,60 dollari a dose.

vaccino astrazeneca

 

Rimane un' incognita il candidato vaccino italiano di Reithera. L' azienda biotech di Castel Romano deve ancora iniziare gli studi di fase 2 e l' iter per arrivare a un' eventuale approvazione appare ancora lungo. Nel frattempo, su Reithera ha scommesso il commissario Covid-19 Domenico Arcuri. Invitalia ha firmato un contratto di sviluppo con Reithera: acquisirà il 27% del capitale con un investimento di 81 milioni di euro.

vaccino oxford astrazenecaastrazenecavaccino astrazeneca

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….