GRANDI NAVI, GRANDI PROBLEMI - FINALMENTE IL GOVERNO DÀ IL VIA LIBERA ALLO STOP ALLE PASSERELLE DELLE CROCIERE A VENEZIA. MA QUALI SARANNO I CONTRACCOLPI PER IL TURISMO? OGNI ANNO ARRIVANO IN LAGUNA 32 MILIONI DI TURISTI: DA ORA IN POI POTRANNO INTRAVEDERE LA CITTÀ SOLO DAI PONTI DI MARE E RAGGIUNGERLA DA MARGHERA - PER COMPENSARE IL CALO DELL’AFFLUSSO ARRIVERANNO I RISTORI…

-

Condividi questo articolo


Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

venezia grandi navi venezia grandi navi

A Venezia non c'è argomento più contestato. Una delle poche questioni che unisce una città divisa fra nostalgici dell'antica Repubblica e pragmatici difensori della città museo. Da anni le associazioni ambientaliste ne fanno una bandiera, fra le incertezze di sindaci e governi. Ha avuto la meglio la minaccia dell'Unesco di cancellare Venezia dalla lista del World Heritage: dal primo agosto le grandi navi da crociera non potranno più sostare davanti a San Marco entrando dal canale della Giudecca.

 

grandi navi venezia grandi navi venezia

Di qui in poi potranno attraversare il bacino e attraccare sulle banchine di Marghera, in attesa di una soluzione definitiva che ancora non c'è. Il primo intervento contro i giganti del mare in Laguna risale al 2012, premier Mario Monti. Da allora sfilze di decreti, ricorsi e controricorsi. Il tema era già stato oggetto di uno dei primi provvedimenti del governo Draghi: un concorso idee per costruire un nuovo pontile. Ma anche stavolta mancava la soluzione drastica.

 

dario franceschini dario franceschini

Il decreto approvato ieri stabilisce che il canale di San Marco e quello della Giudecca diventano monumento nazionale. A convincere il premier e il ministro della Cultura Dario Franceschini della necessità di convocare un consiglio dei ministri ad hoc è stato l'inizio (fra due giorni) del congresso mondiale dell'Unesco a Fuzhou, in Cina. La decisione arriva insieme ad una serie di interventi collaterali: l'impegno ad investimenti fino a 157 milioni di euro a favore degli approdi temporanei a Marghera, la reintroduzione del magistrato delle acque, il completamento del sistema di controllo dell'acqua alta del Mose, entrato in funzione quest' anno dopo trent' anni di lavori, corruzione, sprechi, e già bisognoso di manutenzione.

mario draghi mario draghi

 

Draghi ha deciso di affrontare una volta per tutte il problema ai primi di luglio, quando si è materializzato il rischio di immagine per il turismo italiano, una voce che prima della pandemia valeva il 13 per cento del Pil. Il bacino, il canale di San Marco e il canale della Giudecca sono di qui in poi monumento nazionale. Di lì sarà vietato il transito di qualsiasi nave che superi le 25mila tonnellate o un'altezza di 35 metri. Non solo: il combustibile usato per le manovre in laguna non potrà avere una percentuale di zolfo superiore allo 0,1 per cento.

 

quanto inquinano le grandi navi quanto inquinano le grandi navi

La potentissima associazione internazionale delle compagnie di navigazione ha fatto buon viso, dicendosi soddisfatta di avere ottenuto una soluzione ragionevole. In realtà gli armatori speravano che il divieto fosse limitato alle 40mila tonnellate, il limite stabilito dal primo decreto dell'allora ministro Passera, poi impugnato da loro stessi di fronte al Tar. In teoria la censura dell'Unesco non è ancora sventata, perché aveva chiesto il pieno divieto di ingresso in laguna. Ma a Palazzo Chigi sono convinti che quanto deciso sarà più che sufficiente.

 

grandi navi a venezia foto di berengo gardin 3 grandi navi a venezia foto di berengo gardin 3

A Venezia in tempi normali arrivano via terra e via mare 32 milioni di persone all'anno. Finora le grandi navi attraversavano la laguna da San Niccolò e si fermavano a pochi passi dai giardini della Biennale e da San Marco, accompagnate dai rimorchiatori. Ora i turisti potranno intravedere la città solo dai ponti in mare e raggiungerla da Marghera, dall'altra parte della laguna. Per il danno al turismo il settore potrà contare su svariate compensazioni.

grandi navi a venezia foto di berengo gardin 2 grandi navi a venezia foto di berengo gardin 2

 

Andranno a favore «delle compagnie di navigazione, del gestore del terminal di approdo interessati dal divieto di transito, delle imprese titolari di contratti d'appalto e dei lavoratori». Se ne occuperà l'Autorità del sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale di Venezia. Nel frattempo verrà completato il concorso di idee per individuare punti di attracco definitivi fuori della laguna. Fra le tante ipotesi, anche quella di una banchina flottante. La gara internazionale si chiuderà a dicembre dell'anno prossimo, se tutto andrà bene si conoscerà il progetto vincitore a giugno 2023. Da quel momento dovrebbero iniziare i lavori del nuovo porto. Visti i tempi per l'avvio del Mose, difficile essere ottimisti.

grandi navi a venezia foto di berengo gardin 4 grandi navi a venezia foto di berengo gardin 4 episodio di adrian sulle grandi navi a venezia 4 episodio di adrian sulle grandi navi a venezia 4 grandi navi a venezia foto di berengo gardin 1 grandi navi a venezia foto di berengo gardin 1 episodio di adrian sulle grandi navi a venezia 6 episodio di adrian sulle grandi navi a venezia 6 cnr i disastri delle grandi navi sui fondali di venezia 2 cnr i disastri delle grandi navi sui fondali di venezia 2 cnr i disastri delle grandi navi sui fondali di venezia 3 cnr i disastri delle grandi navi sui fondali di venezia 3

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PER VINCERE IL PREMIO STREGA 2024 CI VUOLE “L’ETÀ FRAGILE” DI UNA DONNA EINAUDIANA, DONATELLA DI PIETRANTONIO: STORIA DI UNA FAMIGLIA ABRUZZESE SOSPESA NEL SEGRETO DEL TRAUMA, IDEALE PER LE PROF DI LICEO CHE VOGLIONO SENTIRSI AL DI SOPRA LA MEDIA BECERA DEL PAESE - FA ABBASTANZA INTELLÒ PER ESSERE CITATO IN QUALCHE SERATA IN TERRAZZA, CON COMMENTI TIPO “STRAZIANTE” E “BELLISSIMO”, IL LIBRO DI CHIARA VALERIO, LA SCHLEIN DELLA LETTERATURA SENZA LETTERE, EREDE DEI VESTITI DELLA QUEER MURGIA CHE SEMBRA NATA PER FARE DEL NIENTE UNA SUPERCAZZOLA…

DAGOREPORT - SE “IL MESSAGGERO” PIANGE, “IL GIORNALE” NON RIDE. L’EDITORE IN CAPO, ANTONIO ANGELUCCI, DEPUTATO DELLA LEGA MA SOTTO SOTTO “CUOR DI MELONI”, PRETENDE DI SCEGLIERE PERSONALMENTE GLI EDITORIALISTI DEI SUOI GIORNALI, CASSANDO LE FIRME SGRADITE: IN PRIMA FILA, AUGUSTO MINZOLINI – IN COMPENSO ANGELUCCI È STATO TRAFITTO DA UNA BRUCIANTE “COTTA” PER IL NUOVO DIRETTORE DEL “TEMPO”, IL SINUSOIDALE TOMMASO CERNO - DOPO LA FATIDICA DATA DEL 9 GIUGNO SONO IN MOLTI, TRA GLI “ADDETTI AI LIVORI”, A PRONOSTICARE UN RIMESCOLAMENTO DI POLTRONE APICALI NELL’IMPERO EDITORIALE DI ANGELUCCI

DAGOREPORT – AI CAMERATI D'ITALIA GIAMPAOLO ROSSI HA FATTO PRESENTE CHE E' DISPONIBILE A DISCUTERE IL FUTURO ORGANIGRAMMA DI MAMMA RAI MA PRETENDE PER SE' L'ULTIMA PAROLA. INOLTRE NON VUOLE UN DG TRA LE PALLE. AL MASSIMO, UN COORDINATORE UNICO DEI GENERI (IN POLE, STEFANO COLETTA). ALTRIMENTE LA RAI SPARISCE, SCARICANDO TUTTE LE COLPE SU ROBERTO SERGIO – A RENDERLO INTRANSIGENTE IL RANCORE DEI DIPENDENTI DI DESTRA RIUNITI NEL SINDACATO UNIRAI, CHE SOGNANO DI FARE CARRIERA - IN BASE AI VOTI DEL 9 GIUGNO, AVVERRA' LA SPARTIZIONE DEI POSTI TRA GLI ALLEATI DI GOVERNO...

DAGOREPORT – "IL MESSAGGERO" DELLE VOCI: BARBANO AVEVA O NO CONCORDATO UNA LINEA EDITORIALE PRO-MELONI CON CALTAGIRONE? – IL “SURREALE” COLLOQUIO FINALE TRA I DUE E LA DELEGITTIMAZIONE DI AZZURRA CHE AVEVA SCELTO BARBANO CHE BABBO CALTA AVEVA GIA' CACCIATO DA "IL MATTINO" – QUEL CHE È CERTO È CHE È LA PRIMA VOLTA, NELLA STORIA DELL’EDITORIA ITALIANA, CHE UN DIRETTORE VIENE ACCOMPAGNATO ALLA PORTA DOPO APPENA 28 GIORNI DI MANDATO - BASTA? NON BASTA: A BARBANO E' STATO NEGATO ANCHE DI ACCOMIATARSI DAI LETTORI CON L’ULTIMO EDITORIALE - (ASPETTASI NEWS DA PRODI...)