1. GRAZIANO STACCHIO, IL BENZINAIO CHE HA SPARATO A UN RAPINATORE (POI MORTO), E’ FINITO SOTTO SCORTA: IL QUESTORE DI VICENZA TEME RITORSIONI CONTRO L'UOMO O LA SUA FAMIGLIA, VISTO CHE IL RAPINATORE, PLURIPREGIUDICATO, AVEVA AMICIZIE POCO RACCOMANDABILI 3. LA VITTIMA, ALBANO CASSOL, VIVEVA IN UN CAMPO NOMADI E AVEVA UN BUON CURRICULUM CRIMINALE: REATI CONTRO IL PATRIMONIO, FURTI, RAPINE A MANO ARMATA. NEL 2000 PARTECIPÒ A UNA RISSA CHE COSTÒ A DUE CARABINIERI FRATTURA DI NASO, MANDIBOLE E COSTOLE 4. IN VENETO SI SONO GIÀ DIFFUSI GRUPPI DI SOSTEGNO PER IL BENZINAIO, CON MAGLIETTE “IO STO CON STACCHIO” FINO ALLA CANEA DA SOCIAL NETWORK E I VARI “JE SUIS STACCHIO” 5. INTANTO MOGLIE E SUOCERO DI CASSOL CHIEDONO “GIUSTIZIA” E NON ESCLUDONO DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE NELL'EVENTUALE PROCESSO CONTRO GRAZIANO STACCHIO

Condividi questo articolo


1 - IL BENZINAIO EROE È IN PERICOLO DI VITA

Alessandro Gonzato per “Libero quotidiano”

GRAZIANO STACCHIO GRAZIANO STACCHIO

 

È finito sotto scorta Graziano Stacchio, il benzinaio che col suo intervento, lo scorso martedì sera, ha sventato la rapina alla gioielleria Zancan, a Ponte di Nanto. Per salvare la giovane commessa dalla minaccia delle armi di quattro banditi, Stacchio non aveva esitato ad affrontare un conflitto a fuoco, nel quale è caduto uno dei malviventi, Albano Cassol di 41 anni.

 

Il questore di Vicenza, per proteggere il benzinaio e la famiglia da eventuali ritorsioni dopo la morte del nomade pluripregiudicato, ha disposto la sorveglianza ventiquattro ore su ventiquattro dell’abitazione e del distributore, divisi da pochissimi metri. Una pattuglia controlla ogni singolo movimento, pronta a intervenire in caso di pericoli. Il timore di possibili vendette, evidentemente, è concreto.

GRAZIANO STACCHIO GRAZIANO STACCHIO

 

Ma se il «cattivo» è davvero il benzinaio Stacchio, come certi giornali e alcuni commentatori sostengono più o meno apertamente, se in Veneto (il discorso potrebbe essere allargato anche ad altre parti d’Italia) non esiste alcun Farwest - termine utilizzato pure dal governatore Luca Zaia per descrivere l’incredibile escalation di criminalità degli ultimi tempi - perché il benzinaio è finito sotto scorta?

 

Qualcuno ha ipotizzato, con un velo di polemica, che c’è da chiedersi se la stessa necessità sarebbe stata ravvisata anche a parti invertite: i parenti del pluripregiudicato sarebbero finiti sotto protezione per paura di reazioni da parte dei familiari o degli amici del benzinaio? Ad accertare la dinamica della sparatoria penserà la magistratura. Domani sarà effettuata l’autopsia sul corpo del rapinatore e ne sapremo di più sulle dinamiche che hanno portato alla morte del quarantunenne trevigiano.

 

GRAZIANO STACCHIO GRAZIANO STACCHIO

Per ora sappiamo che le prime analisi esterne sul cadavere parrebbero confermare la versione resa da Stacchio (al quale nel frattempo i carabinieri hanno sequestrato il fucile usato per sparare ai banditi e sospeso la licenza di caccia): Albano Cassol è stato colpito a una gamba, quindi si rafforza l’ipotesi che il gestore della pompa di benzina non abbia agito con intenti omicidi.

 

Quel che è emerso sin da subito con chiarezza, è invece il passato del malvivente, costellato di episodi criminosi: «Cassol - riferisce Igor Gelarda, dirigente nazionale del sindacato di polizia Consap - Lo scorso martedì, insomma, non era la sua prima volta.

 

GRAZIANO STACCHIO GRAZIANO STACCHIO

«Cassol - prosegue Gelarda - era noto alle cronache e alle forze dell’ordine anche per una maxi rissa che nel 2000 costò a due carabinieri veneziani la frattura di naso, mandibole e costole». Il dirigente del Consap pone un paio di domande che, negli ultimi giorni, sono sfuggite dalle labbra di molti vicentini: «Cosa ci faceva ancora libero? A finire iscritto nel registro degli indagati deve essere solo il benzinaio o pure il sistema che ha permesso che Cassol fosse in libertà?».

 

Domande che sembrano non avere alcun senso per i familiari del nomade. L’ex compagna e suo padre chiedono di non essere attaccati. Vogliono giustizia. Sono pronti a denunciare chi, «come il sindaco di Abetone Joe Formaggio (è stato lui a far stampare le magliette in difesa del benzinaio, ndr)» ha usato «nei confronti nostri o di Albano termini che istighino a delinquere». I trascorsi criminali del loro caro li liquidano sostenendo che sì, «Albano aveva avuto un passato difficile, ma adesso stava lavorando regolarmente».

GRAZIANO STACCHIO GRAZIANO STACCHIO

 

Non mangiano e non dormono più, fanno sapere. Domani assisteranno all’autopsia. Quindi dovrebbero costituirsi parte civile e chiedere a Stacchio - indagato per eccesso colposo di legittima difesa - un risarcimento dei danni. I familiari di Cassol, che vivono nel campo nomadi di Fontanelle, vogliono inoltre precisare ai politici locali di essere pure loro «razza Piave», del posto insomma.

 

Stacchio, intanto, ringrazia chi gli manifesta vicinanza e comprensione. Ribadisce che rifarebbe tutto. Che ha agito soltanto per difendere la cassiera del negozio: «Non mi sento né un giustiziere né un eroe» aveva detto. «Non avrei mai pensato di dover usare un'arma contro una persona. È stato terribile, mi dispiace».

 

2 - VICENZA, NOMADE UCCISO IN UNA RAPINA: I FAMILIARI CHIEDONO GIUSTIZIA

Da http://www.tgcom24.mediaset.it/

 

GRAZIANO STACCHIO - TORMENTONI SU INTERNET GRAZIANO STACCHIO - TORMENTONI SU INTERNET

12:43 - "Chi ha sbagliato, sia sparando, sia con parole esagerate, deve pagare". Lo chiedono i parenti di Albano Cassol, il nomade di 41 anni morto a Ponte di Nanto in un conflitto a fuoco durante un tentativo di rapina. La compagna Cristina, incinta, e suo padre Diego, non escludono di costituirsi parte civile nell'eventuale processo contro Graziano Stacchio, il benzinaio. Il questore ha stabilito che una pattuglia stazioni nel piazzale del distributore

 

ALBANO CASSOL ALBANO CASSOL

I due familiari, riporta il Giornale di Vicenza, non alzano la voce ma le parole sono decise. Conversando con i giornalisti spiegano di "non sapere nulla del progetto di Albano e della rapina", di essere "amareggiati per la tragedia" e per le modalità con cui è avvenuta (Albano aveva avuto un passato difficile, spiegano, ma ora stava lavorando regolarmente), di non "mangiare e dormire più", ma di "volere giustizia".

Chiedono che i politici la smettano di "attaccarli", perché sono nati a Montebelluna, o a Treviso, o a Vicenza: "siamo anche noi razza Piave", sintetizzano. Nel concreto, in questi giorni vedranno un avvocato per concordare con lui le modalità per costituirsi parte civile nell'eventuale processo contro Graziano Stacchio, il benzinaio di Nanto, e chiedere quindi un risarcimento dei danni.

Scattano le misure di sicurezza - Il questore ha stabilito che  una macchina delle forze dell'ordine stazioni giorno e notte nel piazzale del distributore di benzina di Stacchio. La pattuglia può così osservare anche la casa di Stacchio, che si trova a fianco del distributore. Il timore è che qualcuno possa prendere di mira il benzinaio per vendicare la morte di Cassol, che risiedeva in un campo nomadi a Fontanelle 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO... 

SEGNATEVI IN AGENDA QUESTA DATA: 11 OTTOBRE 2024. SARÀ UN GIORNO CRUCIALE PER IL GOVERNO MELONI PERCHÉ LA PROCURA DI MILANO DECIDERA’ SUL RINVIO AL GIUDIZIO DEL MINISTRO DEL TURISMO DANIELA SANTANCHÉ PER LA PRESUNTA TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL’INPS SULLA GESTIONE DELLA CASSA INTEGRAZIONE NEL PERIODO COVID PER 126MILA EURO - LA PROCURA MILANESE HA ACCUSATO LA SENATRICE DI FDI ANCHE DI FALSO IN BILANCIO, ASSIEME AD ALTRE 16 PERSONE E TRE SOCIETÀ, NELLA SECONDA TRANCHE DEL “PACCHETTO VISIBILIA” – AL PALAZZO GIUSTIZIA DI MILANO, IL RINVIO A GIUDIZIO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO, MOLTI LO DANNO PER SCONTATO - LA PITONESSA HA SEMPRE DETTO CHE AVREBBE RASSEGNATO LE DIMISSIONI. DA PARTE SUA, LA DUCETTA SPERA CHE LE DIMISSIONI DELLA “SANTA” NON SI SOVRAPPONGANO A QUELLE DEL MINISTRO FITTO DESTINATO A BRUXELLES: SOSTITUENDO UN MINISTRO PER VOLTA, EVITA UN RIMPASTO DI GOVERNO CHE POTREBBE AVERE CONSEGUENZE LETALI PER L’ARMATA "BRANCAMELONI" DI PALAZZO CHIGI…