xi jinping donald trump hong kong

GROSSO GUAIO A HONG KONG – I CINESI USANO LA MANO PESANTE CON L’EX COLONIA BRITANNICA, MA I MANIFESTANTI NON CEDONO E NON PROTESTANO PIÙ SOLTANTO PER LA LEGGE SULL’ESTRADIZIONE (RITIRATA) MA ANCHE PER RIFORME DEMOCRATICHE COME QUELLE PROPOSTE DALLA “RIVOLUZIONE DEGLI OMBRELLI” – PER QUANTO TRUMP POTRÀ CONTINUARE A NON OCCUPARSI DEI DIRITTI UMANI QUALORA PECHINO INVIASSE L’ESERCITO? 

Hong Kong, aeroporto rettifica: sospese tutte le operazioni di check-in

proteste all'aeroporto di hong kong 1PROTESTE E VIOLENZA A HONG KONG

(LaPresse/AFP) - L'aeroporto internazionale di Hong Kong rivede l'annuncio della totale cancellazione dei voli in partenza: tutte le procedure di check-in sono state sospese, si legge nella successiva dichiarazione pubblicata online. All'origine della decisione ci sono le massicce proteste pro-democrazia nello scalo, al secondo giorno.

TRUMP XI JINPING

 

"Le operazioni all'aeroporto internazionale di Hong Kong hanno gravi problemi a causa di un raduno pubblico e tutte le procedure di check-in sono state cancellate", si legge nell'ultima dichiarazione pubblicata online. "Consigliamo a tutti i passeggeri di lasciare gli edifici del terminal il prima possibile", prosegue l'annuncio.

 

Hong Kong come finirà?

Federico Rampini per “la Repubblica”

 

proteste all'aeroporto di hong kong 2

Uno degli aeroporti più importanti per il traffico America- Asia, l' hub di Hong Kong (75 milioni di passeggeri all' anno), ieri è stato nuovamente paralizzato con 130 voli cancellati per i sit-in. La Cina condanna le proteste parlando ormai apertamente di "terrorismo" e accusa gli Stati Uniti di sostenerle.

 

xi jinping

I manifestanti dell' isola chiamano in causa  l' Amministrazione Trump chiedendo il suo appoggio. La Casa Bianca esita a schierarsi, lancia un appello alla moderazione che suona equidistante, quasi pilatesco: «Questa è una vicenda che riguarda Hong Kong e la Cina. Ambedue le parti devono fare prova di moderazione ». Riuscirà l' America a tenersi fuori da questo conflitto, che interseca il suo contenzioso economico con la Repubblica Popolare?

 

protestehong kong

Hong Kong, anche grazie al suo statuto di autonomia preservato dopo il passaggio dal Regno Unito alla Repubblica Popolare cinese nel 1997, è uno dei centri finanziari più importanti del mondo, è la sede di molte banche e multinazionali Usa che da lì dirigono le loro operazioni sui mercati cinesi e limitrofi. Ma non è solo questa la ragione per cui al decimo weekend di proteste gli Stati Uniti si sentono risucchiati dentro la crisi. È il governo di Xi Jinping ad avere lanciato accuse contro Washington, dopo la diffusione di immagini di una diplomatica americana che stava incontrando alcuni leader della protesta.

JOSHUA WONG

 

Le manifestazioni iniziarono per denunciare un progetto di legge che avrebbe consentito l' estradizione da Hong Kong alla Cina: una potenziale svolta repressiva, poiché nell' ex-colona inglese ancora esiste lo Stato di diritto, la libertà di espressione. Quel disegno di legge è stato ritirato ma ora i manifestanti (in diminuzione) chiedono inchieste sulle violenze della polizia. Torna d' attualità un' agenda più ambiziosa di riforme democratiche, già promossa da altri movimenti di contestazione negli anni scorsi, per esempio la "rivoluzione degli ombrelli" nel 2014.

 

NATHAN LAW UNO DEI LEADER DELLA RIVOLUZIONE DEGLI OMBRELLI A HONG KONG

È proprio con due dirigenti di quel movimento, Joshua Wong e Nathan Law, che si è incontrata la funzionaria americana Julie Eadeh, nella lobby di un hotel. La Eadeh ha la carica di segretario per gli affari politici al consolato generale Usa. Il governo di Pechino, tramite il suo ministero che si occupa degli affari di Hong Kong, ha espresso «forte malcontento e dura opposizione» per quella che è stata descritta come un' ingerenza americana. I media governativi sono stati ancora più espliciti, la televisione di Stato Cctv ha accusato la diplomatica di essere «la mano nera dietro le proteste».

julie eadeh con joshua wang e nathan law

 

Un quotidiano filo-cinese di Hong Kong, il Ta Kung Pao, ha pubblicato le foto della funzionaria, di suo marito, e i nomi dei figli. Dura la reazione del Dipartimento di Stato a Washington: «Divulgare informazioni personali sui diplomatici americani è un comportamento inaccettabile, da regimi criminali». Una portavoce dello stesso Dipartimento ha aggiunto che non c' è nulla di strano se una diplomatica incontra anche esponenti dell' opposizione: «Fa parte del lavoro dei nostri rappresentanti, hanno contatti con i governi e con le opposizioni, non solo a Hong Kong ma in tutto il mondo».

proteste all'aeroporto di hong kong

 

hong kong aeroporto protesta

Non sfugge che le reazioni più dure allo "stalking" della Eadeh sono venute dal Dipartimento di Stato, cioè il ministero degli Esteri di cui è una dipendente; mentre la Casa Bianca non si è unita a queste condanne e ha mantenuto un tono più vago sul dossier di Hong Kong. Ma tanta moderazione non viene contraccambiata dal governo di Xi. Tra gli ulteriori segnali di irrigidimento della Cina, negli ultimi giorni il Quotidiano del Popolo (organo ufficiale del Partito comunista cinese) ha pubblicato immagini di reparti paramilitari inviati da Pechino nella città di Shenzhen, la metropoli della Cina continentale confinante con Hong Kong. Il Quotidiano del Popolo ne ha approfittato per ricordare che la polizia militare può essere utilizzata per "sedare rivolte, attacchi terroristici e altri incidenti che minacciano la pubblica sicurezza".

Joshua Wong

 

julie eadeh

E il portavoce del ministero cinese per gli affari di Hong Kong, Yang Guang, ha detto che «i primi segni di terrorismo stanno apparendo». È vero che dalle prime forme di protesta del tutto pacifiche - contro la legge sull' estradizione scesero in piazza due milioni di persone, quasi un terzo della popolazione metropolitana - si è passati alle bombe molotov, via via che i ranghi delle manifestazioni si riducevano e uscivano allo scoperto frange radicali.

hong kong aeroporto protesta

 

XI JINPING DONALD TRUMP

In caso di repressioni più dure, riuscirà Trump a restarne fuori? Finora la sua scelta è chiara: occuparsi il meno possibile di diritti umani, tentando invece di estrarre il massimo di concessioni sul fronte commerciale. Però Xi ha ritirato dal tavolo molte di quelle concessioni. E il linguaggio che Xi usa (o lascia usare) su Hong Kong lascia aperte molte opzioni. Trump può ricordare, però, che un suo predecessore molto moderato, George Bush padre, reagì con moderazione al massacro di Piazza Tienanmen 30 anni fa, pur di non compromettere i rapporti con una Cina che allora era molto meno forte (e ricca) di oggi.

Joshua Wong Joshua Wong joshua wongle proteste di hong kong 9DONALD TRUMP XI JINPINGhong kong aeroporto protestaPROTESTE E VIOLENZA A HONG KONGproteste a hong kong 10proteste a hong kong 7proteste a hong kong 14proteste a hong kong 15proteste a hong kong 29proteste a hong kong 2la polizia blocca le strade a hong kongproteste a hong kong 17proteste a hong kong 16proteste a hong kong 1proteste a hong kong 5proteste a hong kong 12proteste a hong kong 13proteste a hong kong 4proteste a hong kong 6proteste a hong kong 11le proteste di hong kong 1le proteste di hong kong 10le proteste di hong kong 11le proteste di hong kong 12le proteste di hong kong 13le proteste di hong kong 2le proteste di hong kong 3le proteste di hong kong 6le proteste di hong kong 7le proteste di hong kong 4le proteste di hong kong 5le proteste di hong kong 8PROTESTE A HONG KONGPROTESTE E VIOLENZA A HONG KONGhong kong aeroporto protestaPROTESTE E VIOLENZA A HONG KONGhong kong aeroporto protesta

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”