domenico arcuri attilio fontana

LA GUERRA DELLE MASCHERINE – CONTINUA LA POLEMICA TRA GOVERNO E REGIONI (IN PARTICOLARE LOMBARDIA), IL COMMISSARIO SPECIALE ARCURI: “CHIEDETE A LORO COSA STANNO DISTRIBUENDO, SAREBBE INTERESSANTE SAPERLO” – ATTILIO FONTANA CONTRO LA BUROCRAZIA DI ROMA ANNUNCIA L’AUTOSUFFICIENZA, MA…

1 – CORONAVIRUS, POLEMICA TRA FONTANA E L'ISS SUL VIA LIBERA ALLE MASCHERINE

Da www.ansa.it

pietro grasso al senato con la mascherina

 

Da giorni gli esperti sottolineano l'importanza dei presidi di sicurezza per gli operatori sanitari, medici e infermieri ma anche per la popolazione ma mascherine, guanti, camici e visiere sono sempre più introvabili. La situazione è particolarmente delicata in Lombardia dove ieri il governatore Attilio Fontana ha fatto sapere che presto si raggiungerà una produzione tale da garantire l'autosufficienza per le mascherine, grazie alle aziende lombarde che stanno riconvertendo la loro produzione. Prima di poter produrre le mascherine però alle aziende vanno comunicati gli standard da rispettare e i risultati delle prove di filtraggio delle stesse mascherine. Questo compito spetta all'Istituto Superiore di Sanità e oggi il presidente dell'Istituto, Silvio Brusaferro ha dichiarato che gli esperti sono pronti.

 

"Siamo pronti: appena abbiamo i risultati sulle prove tecniche di capacità di filtraggio delle mascherine possiamo renderle immediatamente autorizzate", ha detto. "Abbiamo oltre 80 autorizzazioni a produrre in attesa e da quando ci verranno portate le prove tecniche di capacita di filtraggio dei microrganismi, entro un'ora possiamo rilasciare le autorizzazioni, ma nel frattempo il produttore può produrle".

MASCHERINE 2

 

GUIDO BERTOLASO ATTILIO FONTANA

"Certamente - ha rilevato - non posiamo permetterci di mettere in circolazione strumenti che non hanno le performance per cui sono state richiesti. Da un lato dobbiamo rispettare gli standard internazionali e dall'altro garantire che gli strumenti di cui dispongono gli operatori rispondano agli standard". L'Iss "ha raddoppiato in 24 ore il personale che si occupa delle mascherine, ha affrontato 800 pratiche e 1400 interlocuzioni con richiesta di chiarimenti cui è stata data risposta ed ha valutato le prove presentate e dato indicazioni ai produttori sulle capacita di filtraggio".

attilio fontana si mette la mascherina

 

Fontana però insiste: "Come sempre la burocrazia è terribile" e "non demorde: noi abbiamo un'azienda che potrebbe realizzare 900mila mascherine al giorno e che potremmo immediatamente distribuire, con tessuti cercati dal Politecnico di Milano, ciononostante l'Iss ha chiesto tempo per poter rilasciare la certificazione che ci permette la distribuzione" ha sottolineato.

attilio fontana si mette la mascherina 1

 

"Mi auguro che il governo si attivi subito a sostegno della richiesta del governatore Attilio Fontana: è inaccettabile rischiare di morire di burocrazia". Lo afferma il segretario della Lega Matteo Salvini sulla denuncia del governatore della Lombardia sullo stop dell'Iss alla distribuzione di mascherine con tessuti del Politecnico. "Domani dirò a Conte di sbloccare subito la burocrazia per distribuire le mascherine - ha aggiunto Salviini - . Poi faremo tante proposte concrete per la salute dei cittadini". Il segretario della Lega incontrerà, insieme agli altri leader dell'opposizione il premier a Palazzo Chigi.

 

consegna mascherine ventilatori polmonariLUCA ZAIA CON LA MASCHERINA

Il governatore del Veneto, Luca Zaia è entrato nella questione chiedendo alla Protezione Civile che si interrompa l'ordinanza che prevede il sequestro delle mascherine chirurgiche, "perchè è giusto che i rivenditori, supermercati e farmacie, le possano comprare. Ma per farlo non ci devono essere i sequestri alle Dogane". "Noi siamo rimasti le prime tre settimane, anche negli ospedali, con la quasi totale assenza di questi dispositivi, e questo ha permesso la diffusione del contagio. Oggi le mascherine ci sono, da una settimana le stiamo fornendo a tutti. Noi in Veneto, grazie al sostegno di una grande azienda, le abbiamo realizzate anche 'in casa'".

 

DOMENICO ARCURI

Sulla questione è intervenuto anche il commissario Domenico Arcuri il quale ha ricordato che l'Italia ha acquistato 300 milioni di mascherine e i dispositivi "arriveranno progressivamente nei magazzini della protezione civile e verranno distribuiti con il criterio che abbiamo concordato con la totalità delle regioni, anche per garantirci assoluta trasparenza ed evitare asimmetrie". Inoltre, ha aggiunto Arcuri, ieri è stata consegnata una "quantità sufficiente di mascherine all'ordine dei medici". " Pensiamo - ha concluso - che anche loro devono essere dotati di una sorta di 'magazzino di scorta', in modo da poter sopperire o aggiungere dotazioni che vanno direttamente a loro". "Abbiamo fatto molti passi avanti nella produzione nazionale di mascherine in una settimana. Le prime 25 aziende della filiera della moda da ieri producono 200 mila mascherine chirurgiche al giorno. Hanno un piano per andare a 500 mila al giorno la prossima settimana e a 700 mila quella successiva; le aziende del settore dell'igiene personale da ieri fanno 250 mila mascherine al giorno, arriveranno a 400 mila la prossima settimana, a 750 mila quella successiva".

 

2 - J'ACCUSE DI ARCURI: "CHIEDETE ALLE REGIONI CHE COSA FANNO"

Marco Palombi per "il Fatto quotidiano”

DOMENICO ARCURI

 

Che la risposta, anche "industriale", al coronavirus sia stata lenta e inadeguata tanto a livello centrale che regionale non è un mistero. Nella penuria di attrezzature sanitarie per far fronte all' onda del Covid-19 in queste settimane si è scatenata una polemica quasi continua tra il governo e le Regioni, specie la Lombardia, più esposta al virus e alle polemiche sulla sua gestione. La novità è che i governatori finora hanno fatto la parte degli accusatori, ma ora il gioco potrebbe essersi rovesciato: "Chiedete alle Regioni cosa stanno distribuendo, sarebbe interessante saperlo", ha detto ieri ai giornalisti il commissario per l' emergenza Domenico Arcuri scatenando, come vedremo, una sorta di guerra con Attilio Fontana e il resto della sua giunta.

giorgia meloni con la mascherina

 

Una premessa. L' idea, a Roma, è che ormai la filiera della produzione e degli acquisti dei "dispositivi di protezione" (dalle mascherine in giù) e dei macchinari più complessi sia rodata dopo le iniziali defaillance: per questo da ieri è online una mappa detta "Ada" (Analisi distribuzione aiuti) che giorno per giorno riporta ogni singolo prodotto consegnato dallo Stato alle Regioni nell' ambito dell' emergenza Coronavirus dal 1° marzo in poi.

 

attilio fontana si mette la mascherina 2

Aggiornato a lunedì, si tratta di circa 50 milioni di "pezzi" di materiale sanitario di vario genere, arrivato ovviamente in larga parte nelle regioni più colpite (oltre il 20% alla Lombardia). La pubblicazione è stata fortemente voluta dal governo e un po' meno dai presidenti di Regione: a quanto risulta al Fatto, quasi la metà si è dichiarata contraria nella video-conferenza di lunedì. L' idea dell' esecutivo è che ora siano i governatori a dover spiegare cosa hanno fatto col materiale consegnato: il sotto-testo, neanche troppo nascosto, è che in questo mese i livelli locali non si siano invece organizzati a sufficienza per far arrivare i dispositivi medici dove servono. Tanto più che il ruolo dello Stato centrale in questa vicenda non è unico, ma concorrente con le Regioni: "E a volte supplente", butta lì Arcuri.

luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo

 

La reazione della Giunta lombarda - la cui narrazione finora è ruotata attorno al concetto "è tutta colpa di Roma" - è stata un clamoroso autogol: "Sto leggendo dal sito del governo la lista del materiale che presumono di averci inviato. O si è perso qualcosa tra Roma e Milano o hanno sbagliato l' indirizzo del destinatario", ha detto in diretta Facebook l' assessore al Bilancio Davide Caparini. Peccato che quella lista di oltre 10 milioni di pezzi - tra cui 6,8 milioni di mascherine di vari tipi e 458 ventilatori per terapia intensiva e sub-intensiva, oltre un terzo di quelli distribuiti - sia stata vidimata dalla stessa Regione: "Evidentemente Caparini non è informato che domenica 29 marzo, alle ore 21.59, la dottoressa Maddalena Branchi (delegata della Regione Lombardia alle relazioni con gli Uffici del commissario) con una mail ha dato conferma dei materiali inviati dal governo nell' intero mese di marzo alla Regione", gongola Arcuri nella sua nota di risposta. Il paradosso è che, essendoci una differenza sul numero di un prodotto (i monitor), "in via prudenziale" nel sistema sono stati immessi i numeri della Lombardia e non quelli del governo.

Lo scontro tra Roma e la giunta leghista sembra essere ormai totale.

 

attilio fontana si mette la mascherina

Ieri, per dire, Fontana - finito di celebrare l' ospedale costruito alla Fiera di Milano - in Consiglio regionale è tornato a ricordare che lui ha chiesto misure restrittive per settimane, mentre il governo spandeva ottimismo sull' epidemia. La replica del governo, affidata a fonti anonime, testimonia lo stato dei rapporti: oltre a ricordare i materiali sanitari e le decine di medici inviati (russi, albanesi, italiani tanto civili che militari), la costruzione di due ospedali da campo (Crema e Cremona), il trasporto di 73 pazienti gravi fuori regione, dal governo fanno notare "che i presidenti delle Regioni sono stati sempre liberi di intervenire con misure maggiormente restrittive.

 

domenico arcuri

Il presidente Fontana, se lo riteneva giusto, avrebbe ben potuto adottare misure restrittive anche in passato, senza ridursi alla sera del 21 marzo, nelle stesse ore in cui le agenzie di stampa davano la notizia che il governo stava per annunciare il nuovo decreto per sospendere le attività produttive non essenziali". In una giornata così non poteva mancare nemmeno la polemica, ormai rituale, sulle mascherine: un' azienda lombarda "può produrre 900 mila mascherine al giorno", ha detto Fontana, ma il prodotto non ha ancora l' autorizzazione dell' Istituto superiore di sanità. Arcuri però, che pure ha promesso autorizzazioni più rapide, non pare preoccupato dai numeri: "Abbiamo acquisito 300 milioni di mascherine, che arriveranno progressivamente" e in generale "abbiamo una dotazione di dispositivi di protezione individuale che crediamo ci serva per due mesi".

 

3 - ARCURI "PRESTO LE MASCHERINE SARANNO IN FARMACIA ANCHE SE NON SPETTA A NOI DISTRIBUIRLE"

Giovanna Vitale per “la Repubblica”

 

Commissario Domenico Arcuri, se è vero che l' Italia ha in dotazione 300 milioni di mascherine, pari al fabbisogno de i prossimi due mesi, come mai gli ospedali continuano a denunciare di esserne sprovvisti e la gente fatica a trovarle in farmacia?

materiale sanitario donato dalla cina all'italia sequestrato dalla repubblica ceca

«Siamo passati in una settimana da 330.000 a 2,4 milioni di mascherine al giorno. I dati non sono più un segreto: da oggi sono online. Il nostro lavoro sarà verificabile giorno dopo giorno. Il periodo più difficile è alle spalle. Forniremo al più presto anche chi lavora nelle farmacie. Faccio però notare che non è il governo né il Commissario che deve rifornire per la vendita le 19.448 farmacie e le 6365 parafarmacie italiane».

 

Con i superpoteri che le ha assegnato il governo potrebbe comprare senza gara dispositivi di protezione ovunque, distribuirli utilizzando l' esercito (accade soltanto da tre giorni), accelerare le certificazioni.

mascherine

«Io sono il Commissario italiano all' emergenza, non il nuovo padrone del commercio mondiale. Ho il potere di requisire in Italia e lo sto esercitando pienamente. Non senza polemiche e con tante difficoltà».

 

Sempre lei martedì scorso aveva detto che il "consorzio moda" sarebbe stato in grado di produrre mascherine made in Italy nell' arco di 96 ore. Finora neanche una è stata consegnata alla Protezione civile.

MASCHERINE 4

«Due gruppi di imprese italiane, quelle delle filiera della moda e dell' igiene personale, hanno iniziato a produrre 450mila mascherine la settimana. Tra due settimane saranno 1.450.000. Con il nostro lavoro e la disponibilità delle imprese, stiamo dando vita a una filiera industriale che non esisteva nel nostro paese. Tra pochi giorni, alla fine del primo ciclo produttivo, le distribuiranno esclusivamente alla Protezione Civile. E la prima fornitura di 250.000 mascherine prodotte in Abruzzo l' azienda la regalerà alla sua regione».

 

Iss e Inail stanno ricevendo tante richieste di certificazione dei dispositivi di protezione dalle aziende produttrici, col risultato di creare un imbuto e allungare i tempi della distribuzione.

«Non c' è alcun ingorgo burocratico. Facciamo parlare i numeri. Sono state presentate ad oggi 258 domande: 129 sono state già respinte per assenza di presupposti, 52 hanno ricevuto un parere negativo e 40 sono state autorizzate a produrre. Le altre 37 sono in valutazione».

Domenico Arcuri

 

I dispositivi medicali, ossia le mascherine Ffp2 e Ffp3, sono di importazione cinese e la gara Consip per approvvigionarsene è stata un fallimento. L' Italia ha lo know how e i materiali per farle?

«In una settimana è stato varato l' incentivo "Cura Italia". Proprio per accelerare la creazione di un' offerta italiana di questi prodotti. In cinque giorni sono state attivate 1.410 domande e pervenute 375 proposte di investimento. Domani Invitalia approverà i primi quattordici progetti. Stiamo davvero correndo».

PASTI CALDI E MASCHERINE PER I SENZA TETTO A MILANO

 

Ancora lei una settimana fa confessò di non capire perché le mascherine date in distribuzione poi non arrivavano alle regioni. Ha capito perché e dove sparivano?

FRANCESCO BOCCIA SI PRESENTA CON LA MASCHERINA ALL'ORECCHIO E BORRELLI SE LA RIDE

«Non voglio alimentare polemiche e non è più interessante saperlo. Da sabato scorso, il materiale che arriva a Malpensa e Fiumicino con i cargo della Difesa, che vanno a ritirarlo nel mondo, viene caricato sugli aerei militari e consegnato nella stessa giornata alle Regioni. Non solo: viene tracciato e le informazioni tutte le sere sono certificate e messe online. A disposizione di tutti. Le assicuro che non è un lavoro facilissimo. Quando domenica ci siamo confrontati con Amazon per capire come migliorare ancora, ci hanno detto che consegnare entro le 24 ore è un ottimo risultato».

mascherina

 

Fermo restando che lei è commissario dal 18 marzo, non ci si poteva pensare prima della pandemia a ordinare ventilatori e mascherine?

«Batta un colpo chi crede che prima di Codogno con 3 soli contagiati in Italia potesse essere autorizzata una spesa di circa 2 miliardi».

 

domenico arcuri 1mascherine farmacisti

Il governatore Fontana anche oggi ha tuonato contro il governo. Ci sono delle regioni che remano contro per motivi politici?

«Non faccio polemiche, nemmeno sotto tortura. Mi limito però ad osservare che una percentuale assai rilevante di tutti i materiali, come era giusto vista la concentrazione dell' epidemia, sono stati consegnati in Lombardia. E che la Costituzione all' articolo 117 definisce "poteri concorrenti" nella gestione della sanità Governo e Regioni».

 

Vi sono arrivate offerte da parte di imprenditori disposti a fare da mediatori per reperire mascherine sul mercato cinese. Perché le avete rifiutate o non avete risposto?

mascherine 1MASCHERINA FFP1 O ANTIPOLVERE

«A noi e alla protezione civile sono pervenute migliaia di proposte. In Italia arrivano più intermediari - con tanti sponsor - che produttori di mascherine. C' è un piccolo particolare, spesso dimenticato: lo Stato non paga acconti né salda all' ordine. Paga solo alla consegna del materiale in Italia. Gli intermediari se ne facciano una ragione».

MASCHERINA A VALVOLAMASCHERINA FFP2 E FFP3 miroglio group 2MASCHERINA CHIRURGICAmascherina 1

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...