battiston di pippo

GUERRE STELLARI PER L’AGENZIA SPAZIALE EUROPEA – LA PARTITA SI GIOCA TRA SPAGNA E ITALIA. LA CANDIDATA DEL NOSTRO PAESE E’ SIMONETTA DI PIPPO (ORGOGLIO DI "TORPIGNA", VICINA A D’ALEMA) – MA NELLA "SHORT LIST" C’E’ ANCHE ROBERTO BATTISTON SPOSATO CON UNA NIPOTE DI PRODI. L’ITALIA RISCHIA DI ESSERE VITTIMA DELLE TRAME MOLTO AMBIZIOSE DEL "NIPOTISSIMO" E DELL'ETERNA GUERRA (PER INTERPOSTA PERSONA) PRODI-D'ALEMA - L’AGENZIA AMMINISTRERA’ UN BUDGET DI 12,5 MILIARDI DI EURO…

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/anche-familiari-prodi-hanno-scadenza-cosa-39-dietro-187249.htm

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ricordiamoci-amici-marito-nipote-romano-prodi-roberto-194051.htm

 

 

DANIELE AUTIERI per roma.repubblica.it

 

di pippo

La corsa al vertice dell’ESA della scienziata romana Simonetta Di Pippo rischia di essere rallentata dall’ennesimo autogol italiano. La nomina a direttrice generale dell’European Space Agency dell’astrofisica nata a Centocelle, cresciuta a Torpignattara e oggi direttrice a Vienna dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari dello Spazio extra atmosferico (Unoosa), viene messa a rischio non da un concorrente esterno, ma da una minaccia interna.

 

Nella short list dei candidati rimasti in lizza che sarà ufficializzata nei prossimi giorni è infatti presente anche un altro italiano, l’ex-presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston che, a dispetto delle indicazioni del governo, ha comunque presentato la sua candidatura sollevando un piccolo caso “Italia” in seno all’istituzione europea.

 

 

ROBERTO BATTISTON

Il prossimo direttore generale uscirà infatti da un’assemblea plenaria nella quale avrà un ruolo decisivo la preferenza espressa dagli stati. Ad oggi tra i candidati più forti in lizza è presente un francese, un tedesco, uno spagnolo e - per l’appunto - due italiani. Francia e Germania sono fuori dai giochi, perché la Francia ha già avuto due direttori, mentre tedesco è l’attuale direttore uscente. La partita si giocherà, con tutta probabilità, tra la Spagna e l’Italia che tuttavia, con la presenza di due candidati risulta fortemente indebolita.

 

roberto battiston

 

In realtà, la Di Pippo – nata nel 1959 e laureata in fisica all’università La Sapienza di Roma – ha dalla sua il sostegno del governo italiano oltre a un curriculum quasi unico. Oltre ad essere la sola donna candidata, l’astrofisica è delegata italiana presso l’Agenzia spaziale europea per il volo umano, esperta europea per la Nasa nel programma di esplorazione di Marte, ha lavorato fino al 2014 presso l’Agenzia spaziale italiana ed è oggi consigliera per gli affari dello Spazio del Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

 

La sua è una candidatura di ferro che rischia di essere messa in crisi proprio dalla presenza di un secondo italiano in lizza per la poltrona di direttore generale. Nonostante il prestigio dello stesso Roberto Battiston, esperto di raggi cosmici e ben conosciuto nella comunità internazionale, la sua presenza nella short list potrebbe privilegiare nella scelta degli stati una soluzione alternativa a quella italiana.

 

Al centro del contendere la guida della “Nasa europea”, un’agenzia che nel prossimo triennio potrà amministrare un budget di 12,5 miliardi di euro, e che proprio nel Lazio ha un significativo punto di interesse, viste le eccellenze scientifiche e industriali che hanno sede nella regione.

Il nodo sarà sciolto il 17 ottobre. Fino ad allora nessuno potrà sapere se la cronica incapacità italiana di fare sistema causerà l’ennesimo danno all’immagine ma anche alla sostanza del paese.

 

 

roberto battiston, luca parnitano, arturo artom

 

L'OMBRA LUNGA DI D'ALEMA SULL'ESA

Alessandro Da Rold per la Verità

 

C' è una battaglia da guerre stellari all' interno del Partito democratico per il controllo dell' Esa, l' agenzia spaziale europea che entro la fine dell' anno dovrà rinnovare i vertici apicali, ovvero il posto di direttore generale ora occupato da Jan Woerner. A questo si aggiunge che potrebbero cambiare anche gli equilibri geopolitici del council, l' organo di governo dell' Esa, dove il presidente è ora il francese Jean Yves Le Gall.

 

Nei giorni scorsi il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano ha rotto gli indugi. E con un tweet ha spiegato che la candidata per l' Italia sarà Simonetta Di Pippo, lunga esperienza da manager dello spazio, sia all' Asi sia nella stessa Esa e poi all' Onu. Con sostenitori a destra e sinistra, la Di Pippo però può vantare uno sponsor d' eccezione in questa partita, ovvero Massimo D' Alema, l' ex ministro degli Esteri che nell' ultimo anno di governo Conte ha avuto particolare influenza sull' esecutivo, in particolare sulle nomine nelle partecipate statali. A questo si aggiunge che Di Pippo, da sempre vicina al centrosinistra, è ritenuta vicina anche a Nicola Zaccheo, attuale numero uno dell' Enac (ma in uscita verso l' Autorità di regolazione dei trasporti), pugliese come D' Alema e già amministratore delegato di diverse aziende impegnate nell' aerospazio.

luca parmitano, roberto battiston, fabio grimaldi, paola zini

 

Per la direzione generale di Esa, infatti, il nome del candidato che circolava da mesi era quello di Roberto Battiston, ex numero uno dell' Asi, sposato con una nipote dell' ex presidente del Consiglio Romano Prodi. La candidatura del nipotissimo è rimbalzata sui giornali più volte in questi mesi e negli ultimi giorni si era fatta più insistente anche nei corridoi dei palazzi romani.

 

Proprio per questo Di Stefano, coordinandosi con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro che ha la delega sulla politica spaziale, hanno messo a tacere voci e illazioni. Che Battiston puntasse all' agenzia spaziale europea non era neppure una novità.

 

Dal momento che il professore di fisica sperimentale non ha ancora digerito la defenestrazione del 2018, quando il primo governo Conte a maggioranza 5 stelle e Lega decise di farlo fuori dalla presidenza dell' Asi. Anche per questo motivo, negli ambienti dell' industria dell' aerospazio, si racconta che Battiston non abbia ancora mollato la presa sull' agenzia che determina il programma spaziale dell' Europa.

 

Tanto che il suo nome starebbe già circolando per sostituire Gunther Hasinger, direttore scientifico dell' Esa. Del resto la sfida D' Alema-Prodi è una delle più antiche nella politica italiana. E a ogni appuntamento importante si rinnova, basti pensare alle ultime per il Quirinale.

romano prodi massimo d'alema

 

Il prossimo anno si deciderà anche la nomina del nuovo presidente del council di Esa, dove tra i candidati c' è anche l' attuale presidente di Asi, Giorgio Saccoccia. E in questo senso bisognerà capire anche come Prodi potrà far pesare le sue armi diplomatiche per la scelta del nuovo governo dell' agenzia spaziale. Di sicuro l' Italia può ambire quest' anno alla direzione generale, essendo il terzo Paese in termini di contribuzione (15,9%) con 2,3 miliardi di euro, dopo Germania (22,9%) e Francia (18,5%).

 

L' ultimo dg italiano fu Antonio Rodotà, tra il 1997 e il 2003. Quasi impossibile che il nostro Paese riesca a ottenere entrambe gli incarichi.

 

romano prodi massimo d'alema 2

Per questo motivo, bisognerà giocare di sponda, con tutta probabilità appoggiare una candidatura alla presidenza di un altro dei 21 membri per poi strappare la direzione generale. Esa, va ricordato, è un' organizzazione composta da 22 nazioni europee. Ci sono più di 2.000 dipendenti. E vanta un portafoglio nei prossimi tre anni di 12,5 miliardi che dovrebbe permettere all' Europa di sfidare nel mondo i grandi colossi come Stati Uniti e Cina. C' è chi è scettico nel mondo dell' aerospazio sulla candidatura della Di Pippo, anche perché vanta già una lunga esperienza in Esa, dal 2008 dal 2014, poi si spostò all' Unoosa, come direttore dell' Ufficio per gli Affari dello Spazio Extra-Atmosferico delle Nazioni Unite. Il suo insomma sarebbe un ritorno.

massimo d'alema romano prodi 3

romano prodi massimo d'alema 5romano prodi massimo d'alema 1romano prodi massimo d'alema 3

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...