miliziani di hamas si arrendono arresi

HAMAS IN GINOCCHIO - LE FOTO DI DECINE DI MILITANTI DI HAMAS NUDI E IN GINOCCHIO HANNO SCATENATO LE POLEMICHE: PER IL PORTAVOCE MILITARE ISRAELIANO DANIEL HAGARI SONO “TERRORISTI CHE SI ARRENDONO”. PER I PALESTINESI SONO CIVILI SFOLLATI, ARRESTATI DAI SOLDATI - PER ISRAELE È INIZIATA LA FASE DUE DELLA GUERRA: PER ANNIENTARE IN FRETTA IL NEMICO, È STATA SCHIERATA PER LA PRIMA VOLTA LA BRIGATA KFIR DEGLI HAREDIM, SPIETATA FORZA D'ÉLITE GIÀ ACCUSATA PER I SUOI EPISODI DI VIOLENZA. UN SEGNALE ANCHE AL LIBANO CHE..

1. IL FRONTE HAMAS IN GINOCCHIO

Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “La Stampa”

la resa dei presunti miliziani di hamas 4

Uomini spogliati, le mani a cingersi la nuca in segno di resa, ma anche per nascondersi dalla camera che li riprende. Lasciati in mutande, per la perquisizione. Seduti a terra, in file di quattro.

In silenzio con la testa tra i gomiti, in mezzo a una strada deserta, sotto lo sguardo e il tiro dei soldati. In scatti ulteriori, altri uomini sono in ginocchio, sui marciapiedi, in fila lungo i muri di palazzi appena bombardati. Salgono ancora colonne di fumo tra gli isolati.

 

la resa dei presunti miliziani di hamas 1

Sono scalzi e le loro calzature sono sparse in mezzo alla via. Stanno per essere caricati, con i polsi ammanettati dietro la schiena, sul retro delle jeep militari che li raduneranno, come mostra ancora un'altra fotografia, tra le dune di sabbia da qualche parte nella Striscia settentrionale. Per il portavoce militare israeliano Daniel Hagari sono «terroristi di Hamas» che «si arrendono» nell'area di Jabalia e che l'esercito trattiene per controllare chi è collegato alla fazione palestinese. Comunque, per interrogarli tutti.

 

la resa dei presunti miliziani di hamas 3

L'arresto di massa ha scatenato reazioni viscerali in entrambi i fronti. C'è chi ci legge sconfitta e umiliazione. Già circolano le foto dei commando della Nukhba armati e in divisa sui pickup il 7 ottobre messe a confronto con quelle del 7 dicembre dei palestinesi spogliati e ammanettati sulle jeep militari israeliane. Sui social palestinesi qualcuno afferma che si tratterebbe di civili sfollati, arrestati dai soldati di Tsahal. Un residente di Beit Lahia ha detto ad Haaretz che l'esercito ha arrestato tutti i giovani della zona, compresi i civili.

Il nord è ancora uno dei punti focali dell'azione e per gli analisti militare lo resterà ancora per i prossimi giorni.

 

[...] Dopo che Israele completerà il grosso delle attività nel nord, Khan Yunis resterà campo di battaglia ancora per qualche settimana, a detta degli esperti militari. A quel punto, evidenzia Amos Harel nella sua analisi per Haaretz, si porrà la questione se lanciare un'operazione di terra anche a Rafah, in prossimità del confine egiziano, con il Cairo già a tutti gli stadi per il timore di pressioni al valico di frontiera.

 

la resa dei presunti miliziani di hamas 2

Pensare di mitigare la crisi umanitaria, stando ai numeri diffusi da Hamas dei morti (oltre 17 mila), dei dispersi (7.700) e dei feriti (più di 46 mila), sembra una causa persa. Il direttore dell'Oms denuncia a Gaza un sistema sanitario «in ginocchio». Israele, che deve mostrare il massimo della buona volontà agli Stati Uniti per comprare più tempo per portare avanti la missione di sradicare Hamas dalla Striscia e liberare i restanti 138 ostaggi prigionieri a Gaza, ha annunciato che riaprirà, per la prima volta dallo scoppio della guerra, il valico di Kerem Shalom, in appoggio a quello di Nitzana, per snellire il processo di ispezione dei convogli di aiuti umanitari.

 

OSTAGGI ISRAELIANI RILASCIATI DA HAMAS

Che però continueranno ad accedere esclusivamente da Rafah. E il gabinetto di sicurezza ha approvato un aumento, da quantificare strada facendo, della fornitura quotidiana di carburante per scopi umanitari. Una netta inversione di rotta rispetto alla posizione di Israele precedente il cessate il fuoco di fine novembre.

Sul fronte nord, al confine con il Libano, un agricoltore israeliano è stato ucciso ieri, colpito nella sua auto da un missile anticarro di Hezbollah puntato sul villaggio di Matat. Il premier Benjamin Netanyahu, in una visita sul campo con il ministro della Difesa Yoav Gallant e il Ramatkal Herzi Halevi, ha messo in guardia Hezbollah dal decidere di aprire una guerra totale.

 

SOLDATO ISRAELIANO IN UN TUNNEL DI HAMAS

Altrimenti, ha avvertito, «con le sue stesse mani trasformerà Beirut e il sud del Libano, in Gaza e Khan Yunis». Alle famiglie degli ostaggi, che cercano di trovare sempre nuove iniziative per fare pressione sull'opinione pubblica e sul governo, ieri è toccato di accendere – nella ormai "loro" piazza di Tel Aviv – 138 "hannukkiot", le lampade a nove bracci che scandiscono la festa delle luci, nella sola speranza di illuminare i tunnel dove sono rinchiusi i loro cari.

 

2. LUCIA ANNUNZIATA I "LEONI" ORTODOSSI ENTRANO A GAZA ORA L'OBIETTIVO È ANNIENTARE IL NEMICO

Estratto dell’articolo di Lucia Annunziata per “La Stampa”

attacco hamas in israele

La "fase due" di una guerra significa, in diplomazia, che verranno raddoppiati i contatti fra avversari. In campo militare significa invece che comincia una "guerra sporca", che tende a eliminare gli avversari. Le due cose non a caso vanno insieme.

 

Anche a Gaza è iniziato, subito dopo la fine della tregua, un nuovo tipo di intervento, segnalato da una rilevante decisione militare: Israele ha dispiegato da lunedì nella Striscia di Gaza la Brigata Kfir, la più grande e la più giovane delle cinque brigate di cui si compone l'esercito regolare, conosciuta per la sua alta specializzazione - contiene unità di ricognizione, ingegneri, forze corazzate e artiglieria- ma anche perché i suoi membri indossano stivali rossi. Nata nel 2005 è stata finora impegnata solo nel West Bank, ora in Gaza partecipa per la prima volta a una manovra di terra. La decisione è stata resa pubblica da un comunicato dell'esercito.

MAZZO DI CARTE CON I VOLTI DEI VERTICI DI HAMAS

 

Il club Leone (traduzione di Kfir) è composto da cinque battaglioni. Le reclute Kfir vengono sottoposte a otto mesi di addestramento prima di unirsi all'unità. Per i primi quattro mesi c'è un corso di base che comprende allenamento fisico, disciplina e padronanza di vari tipi di armi. Gli altri quattro mesi sono dedicati alle specializzazioni, tattiche di combattimento urbano, padronanza del controllo di veicoli corazzati, utilizzo di dispositivi di protezione chimica. Inoltre, i soldati seguono corsi di lingua araba, che consentono loro di comunicare ulteriormente con i palestinesi, visto che le loro attività si svolgono (diciamo così) in mezzo alla popolazione locale.

 

il kibbutz di be’eri, assaltato il 7 ottobre da hamas foto di micol flammini 4

In tanta perfezione professionale e tecnologica si celano anche ampie zone oscure. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz la brigata è criticata anche per episodi di grave violenza, commessi in particolare da uno dei suoi battaglioni, il Netzah Yehuda, tradizionalmente composto dagli Haredim il gruppo dell'estremismo ebraico ultraortodosso. Una comunità che in genere rifiuta di servire nell'esercito.

 

A Gaza, secondo un comunicato dell'esercito, i soldati della brigata hanno finora individuato «oltre 30 tunnel» e «diretto» un centinaio di attacchi dell'artiglieria, «distruggendo» obiettivi di Hamas.

L'utilizzo in Gaza della Kfir segnala dunque un cambio di approccio, l'avvio di nuove tattiche mirate non certo a produrre la pace, ma a far raggiungere tuttavia a Israele gli obiettivi considerati minimi dal suo esercito per definire la vittoria. Tra questi il principale è la «cancellazione» di Hamas, e il recupero di quel che è ancora possibile degli ostaggi. L'idea che questo possa essere l'ultimo percorso di guerra viene alimentata anche dagli Stati Uniti, che per ragioni di politica interna tengono il punto della richiesta di un intervento con meno vittime civili.

il kibbutz di be’eri, assaltato il 7 ottobre da hamas foto di micol flammini 1

 

[...] In questi stessi giorni, tuttavia, oltre che a Gaza gli occhi di tutti gli osservatori sono di nuovo rivolti sul Libano. Si teme infatti che questa guerra mirata all'antiterrorismo possa arrivare a lambire anche il Paese dei Cedri, dove le forze politiche nazionali monitorano con attenzione l'espansione dell'arrivo di membri di Hamas in fuga da Gaza.

Lunedì i palestinesi di Hamas hanno annunciato la creazione di un'unità «Avanguardie dell'alluvione al-Aqsa» con lo scopo di «enfatizzare il ruolo del popolo palestinese, dovunque esso sia, nel resistere all'occupazione con tutti i mezzi legittimi possibili».

 

il kibbutz di be’eri, assaltato il 7 ottobre da hamas foto di micol flammini 2

Nel comunicato stampa Hamas invita «tutti i giovani e gli uomini ad unirsi all'avanguardia di combattenti e diventare parte della liberazione di Gerusalemme e della moschea al-Aqsa». Nonostante l'uso della parola «legittimi» e la quiescenza del ramo libanese di Hezbollah, l'iniziativa ha scosso la politica libanese, richiamando alla memoria il tragico 1969, con la firma degli accordi di Cairo, che legittimarono la lotta armata palestinese nel Sud del Libano.

 

Per un Paese economicamente schiantato e le elezioni presidenziali in arrivo nel 2024 l'iniziativa pone una questione di sovranità nazionale oltre che di possibile ampliamento della guerra. Per far capire lo stato di allarme è sufficiente citare la presa di posizione di Gebran Bassil, leader del Free Patriotic Movement (Fpm) alleato di Hezbollah: «Respingiamo categoricamente la creazione di questa Unità di Hamas, e crediamo che ogni azione armata che origina dal territorio libanese sia un attacco alla nostra sovranità nazionale». [...]

marcia delle famiglie degli ostaggi di hamas 4ostaggi liberati arrivano in israelePRESUNTE SPIE TRUCIDATE IN CISGIORDANIAil kibbutz di be’eri, assaltato il 7 ottobre da hamas foto di micol flammini 3

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….