associazione libera

IMPARA DEI BUONI PER DIVENTARE CATTIVO - LA STORIA PARADOSSALE DI ROCCO MOLÈ CHE, DOPO TRE MESI NELL’ASSOCIAZIONE “LIBERA” CONTRO LE MAFIE, È DIVENTATO UNO DEI BOSS EMERGENTI DELLA ‘NDRANGHETA: FIGLIO DI UN GIROLAMO, ESPONENTE DI SPICCO DELLA MAFIA CALABRESE, È FINITO IN CARCERE DOPO CHE NEL SUO GIARDINO SONO STATI TROVATI OLTRE 500 CHILI DI COCAINA. FAGOCITATO DAI CLAN, IL PADRE GLI AVEVA AFFIDATO GLI AFFARI: “STO PUNTANDO SU DI TE PERCHÉ SEI QUELLO PIÙ INTELLIGENTE. È FINITO IL TEMPO DI GIOCARE…”

Giuseppe Legato per "la Stampa"

 

associazione libera 6

Chi lo ha visto a Torino, all'opera nel progetto «Liberi di scegliere» governato dall'associazione Libera contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti, dice che era un ragazzo intelligente. Che si dava da fare in una comunità di persone fragili che assisteva con qualche lavoretto saltuario. Ma il sospetto che mai fosse riuscito a tranciare il legame con le radici mafiose del casato a cui apparteneva, aleggiava come un fantasma su quella promessa di redenzione: «Poteva cambiare, ma è stato risucchiato nel vortice della sua famiglia», dicono al quartier generale dell'associazione, a Torino. E bisogna partire da qui per raccontare la storia di uno dei boss emergenti della 'ndrangheta in Italia, Rocco Molè, 26 anni, erede di una dinastia lineare di nonni, padre, zii e cugini, che ha scritto la storia della malavita calabrese nella piana di Gioia Tauro e a Milano.

 

cocaina 1

Da una promessa non mantenuta quando anni fa chiese al Tribunale di Reggio Calabria di svolgere i lavori socialmente utili nella più importante e attiva realtà associativa contro le mafie. Più di due mesi, forse tre, trascorsi nel tempio della legalità dove decine di giovani si rifugiano per riscrivere il proprio destino lontano da boss e picciotti. La Dda di Reggio Calabria gli ha notificato in carcere un altro ordine di arresto: 'ndrangheta. E con ruoli di vertice. In pieno lockdown, a marzo 2020, era finito dietro le sbarre. Nel giardino della sua masseria, in Calabria, gli investigatori avevano trovato 534 kg di cocaina. Perché Rocco aveva preso in mano gli affari della famiglia anche sul versante del narcotraffico internazionale.

associazione libera 4

 

Glielo aveva detto il padre, Girolamo, detto Mommo, Molè, in un colloquio in carcere intercettato dai pm: «Sto puntando su di te perché sei quello più intelligente. È finito il tempo di giocare. Siamo in guerra e dobbiamo fare i conti con questi». Chiosano i pm: «Rocco Molè doveva seguire le orme (del padre ndr) e subire l'apparato di cui fa parte quasi per nascita e dal quale non può dissociarsi. Era tempo che assumesse le redini della famiglia». Da qui parte la scalata di uno dei rampolli della mafia calabrese. Nuove generazioni fagocitate dalle urgenze dei clan.

 

cocaina

Come a Milano è stato per Giorgetto De Stefano ribattezzato Malefix dalle cronache rosa per il fidanzamento con una nota influencer del capoluogo meneghino. O per Luigi Crea, giovanissimo figlio dei capi della 'ndrangheta a Torino o - ancora - per Domenico Agresta, giovane tutto crossfit e followers, erede dei casati tra i protagonisti della stagione dell'Anonima sequestri. È caduto, come loro. Un cognome, un destino. Rocco usa torni perentori coi suoi fidati colonnelli. Promette vendette nei confronti degli ex alleati Piromalli: «Appena posso gli mangio il cuore».

 

associazione libera 3

Entra in rotta di collisione con alcuni boss di Rosarno: «Faccio in modo che non gli rimangano neanche le case». Coordina l'esercito della famiglia anche a Milano e a Gioia Tauro manda i suoi emissari per riscuotere il pizzo «con modalità asfissianti e cadenze quotidiane». Così lontano da quel giovane che a Torino voleva uscire dal labirinto di violenza e business che ha invece risposato in Calabria «con pervicace accanimento, intento a far riacquistare alla cosca gli antichi fasti precedenti all'omicidio della zio omonimo».

associazione libera 1associazione libera 2cocaina 2associazione libera 5

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...