luca palamara

INCREDIBILE: L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI FIRENZE SMONTA IL PALAMARA-GATE E L'EX PM ORA DIVENTA “PARTE OFFESA” - L’INDAGINE SUI RAPPORTI TRA L'ALLORA CAPO DI PERUGIA, LUIGI DE FICCHY, E FABRIZIO CENTOFANTI, IL PRESUNTO CORRUTTORE DI PALAMARA - ACCERTAMENTI ANCHE SUI SERVER NAPOLETANI DA CUI SAREBBERO PASSATE ILLECITAMENTE (CON RELATIVO RISCHIO DI INUTILIZZABILITÀ) LE CONVERSAZIONI CAPTATE DAL TROJAN INOCULATO NEL CELLULARE DI PALAMARA - LE NOMINE DEL “NUOVO” CSM SONO PIÙ ATTACCABILI DI QUELLE GESTITE DALL'EX PRESIDENTE DELL'ANM…

palamara

Giacomo Amadori per “la Verità”

 

L'inchiesta della Procura di Firenze sul caso di Luca Palamara e le sentenze del Tar sulle nomine decise dal Csm «ripulito» dalle quinte colonne dell' ex presidente dell' Anm potrebbero presto far riscrivere la storia dell' inchiesta che ha portato alla radiazione dalla magistratura dello stesso Palamara. La Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, ha infatti trasmesso in Toscana le dichiarazioni dell' ex stratega delle nomine su Luigi De Ficchy, ovvero sul procuratore che ha iscritto sul registro degli indagati lo stesso Palamara per corruzione e che ha ordinato l' inserimento del trojan nel suo cellulare.

 

LUIGI DE FICCHY

L'aggiunto fiorentino Luca Turco ha aperto un fascicolo (alla Verità risulta contro noti) e giovedì ha convocato Palamara. Quindi, con in mano il verbale perugino, ha chiesto lumi sui rapporti di De Ficchy con Fabrizio Centofanti (il presunto corruttore di Palamara), arrestato nel febbraio 2018. La vicenda giudiziaria dello stesso Centofanti sarebbe stata poi oggetto di alcuni incontri tra Palamara e De Ficchy nella primavera del 2018.

Ricordiamo che Centofanti è stato iscritto sul registro degli indagati di Perugia solo il 27 maggio 2019, a inchiesta praticamente conclusa o quanto meno a poche ore dalla sua discovery, e non risulta dagli atti sia mai stato oggetto di richieste di intercettazione, di tabulati o di altre attività d' indagine.

 

FABRIZIO CENTOFANTI

A Firenze Palamara ha anche ripercorso il presunto interessamento di De Ficchy per il trasferimento dell' ex aggiunto di Perugia Antonella Duchini per incompatibilità e i rapporti conflittuali tra De Ficchy e gli inquirenti di Roma e in particolare con l' ex procuratore capitolino Giuseppe Pignatone. Uno scontro in cui Palamara venne coinvolto come paciere nella saletta riservata con caminetto di un noto caffè romano.

 

L' ex presidente del Csm ha anche ricordato la vicenda giudiziaria che coinvolse uno stretto collaboratore di De Ficchy quando era procuratore di Tivoli. Palamara ha dichiarato che l' ex procuratore tiburtino avrebbe insistito per fargli recuperare le carte di quell' inchiesta rivelata dalla Verità. Ultimo argomento del faccia a faccia la festa di laurea del figlio di De Ficchy alla Casina Valadier, locale esclusivo di Roma, location prescelta per diversi incontri conviviali di magistrati romani.

luca palamara al csm

 

Il 3 giugno la Procura di Firenze ha disposto anche un accertamento irripetibile sui server napoletani da cui sarebbero passate illecitamente (con relativo rischio di inutilizzabilità) le conversazioni captate dal trojan inoculato nel cellulare di Palamara. Turco ha chiesto di «acquisire copia delle tracce dell' intercettazione telematica disposta dalla procura di Perugia». Nel decreto d' ispezione per la prima volta vengono citati come parti offese lo stesso Palamara e l' ex collega Cosimo Ferri, passati da bersagli investigativi a «vittime», mentre risultano indagati due dirigenti della Rcs, la società che ha fornito ai magistrati gli apparati e i programmi per svolgere le intercettazioni.

 

MICHELE PRESTIPINO

Veniamo adesso alle decisioni del Tar. Dopo l' annullamento della nomina di Michele Prestipino a procuratore della Repubblica di Roma, confermata dal Consiglio di Stato il mese scorso, sono arrivate ieri altre due sentenze che paiono confermare la sensazione che le nomine del Csm del dopo Palamara siano più attaccabili di quelle gestite dall' ex presidente dell' Anm. A seguito del ricorso presentato dal sostituto procuratore di Roma Nicola Maiorano il Tar ha, infatti, annullato la nomina a procuratore aggiunto di Ilaria Calò votata dal Csm il 13 febbraio 2020 e ha persino condannato il parlamentino dei giudici a pagare la somma di tremila euro a Maiorano per le spese legali.

 

luca palamara al csm 1

A proposito dell' annullamento della nomina della Calò, i giudici amministrativi hanno rilevato come la consigliera Loredana Miccichè avesse fatto notare che il Csm e il proponente Piercamillo Davigo stavano valutando in favore della Calò titoli non ancora conseguiti alla data della pubblicazione del bando e che tale valutazione a posteriori non era stata fatta per gli altri concorrenti; ciononostante in Plenum il consigliere Giuseppe Cascini, campione del cartello delle toghe progressiste di Area, propone un «emendamento», immediatamente recepito da Davigo, con il quale è stata «sbianchettata» la parte della delibera che valutava indebitamente il titolo ottenuto fuori tempo massimo, senza tuttavia procedere a una nuova comparazione con gli altri candidati, sicché il Tar ha stabilito che con «l' espunzione del riferimento all' incarico del 24 settembre 2019, risulta inficiato il giudizio di prevalenza della dottoressa Calò».

PIERCAMILLO DAVIGO E SEBASTIANO ARDITA

 

Vale la pena di rileggere il verbale del plenum con la correzione galeotta che ha portato il Tar all' annullamento della delibera. Cascini chiede «alla consigliera Miccichè se sarebbe (sic, ndr) d' accordo ad aggiungere semplicemente una parentesi» nella delibera e il suggerimento ottiene la pronta adesione di Davigo: «Faccio mia la proposta del consigliere Cascini».

 

Le considerazioni peggiori, però, arrivano, per il Csm, dalla sentenza che rigetta il ricorso sulla nomina a procuratore aggiunto di Stefano Pesci presentato sempre da Maiorano. Il Tar fa riferimento alla omessa dichiarazione da parte di Pesci della propria «situazione familiare» essendo coniugato con Nunzia D' Elia anch' ella procuratore aggiunto a Roma dal 2016.

 

A pagina 24 i giudici rilevano che «la mancata segnalazione (da parte di Pesci ndr), nella domanda, della possibile situazione di incompatibilità non costituiva in sé causa di esclusione automatica dalla selezione, costituendo, piuttosto, evento di rilievo disciplinare».

 

luca palamara ospite di giletti

È di questi giorni la notizia che la prima commissione del Csm ha aperto nei confronti dei coniugi Pesci-D' Elia una pratica di incompatibilità e che la D' Elia avrebbe già fatto domanda di trasferimento quando invece la nomina illegittima era, semmai, quella del marito fatta nel 2020 e non quella antecedente della consorte. Nella sentenza Pesci si rinviene un altro rimprovero al Csm del dopo Palamara.

 

 Il parlamentino dei giudici, infatti, nel tentativo di rendere inattaccabili le nomine di Pesci e della Calò e per fare risultare entrambi «primi classificati» nelle rispettive procedure, ha concluso, quasi simultaneamente, nella prima pratica, che la Calò era la più brava e aveva più titoli di tutti, anche di Pesci, nella seconda che Pesci era il più bravo ed aveva più titoli di tutti e quindi anche della Calò.

 

david ermini sergio mattarella al csm

Il Tar osserva come susciti «perplessità la constatazione che due magistrati possano, nella reciproca comparazione, essere valutati in modo opposto dallo stesso organo e in vista del conferimento del medesimo incarico», tanto da far ritenere che Pesci e la Calò fossero «predestinati a coprire i due posti di procuratore aggiunto». Tuttavia, secondo il Tar, «a una simile conclusione non si può pervenire, per la gravità delle conseguenze che implicherebbe una tale affermazione, sulla base di un solo elemento indiziario, e quindi si dovrebbero trovare ulteriori riscontri, che però il Collegio non ravvisa».

Evidentemente i giudici amministrativi non conoscono le famose chat di Palamara dalle quali risulta abbastanza chiaramente come quasi tutti i vincitori nella riffa delle nomine siano «predestinati».

Consiglio Superiore della Magistraturaluca palamara ph massimo sestini

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…