g7 borgo egnazia leader

GLI INDIANI A CACCIA DI TIGRI, GLI AFRICANI CHE APPENDONO QUADRI, LE CAMERE TROPPO “SEMPLICI” PER ERDOGAN: TUTTE LE FOLLIE DELLE DELEGAZIONI DEL G7 – IL PRESIDENTE TURCO HA RIFIUTATO UNO DEI LUOGHI PIÙ BELLI, CON VISTA SUL LUNGOMARE DI SAVELLETRI – MORALE DELLA FAVA: PER IL TERRITORIO PUGLIESE IL SUMMIT È STATO UNA MEZZA FREGATURA. I TURISTI SONO FUGGITI, E MELONI HA CALMIERATO I PREZZI: UNA STANZA DI UN 5 STELLE NON POTEVA COSTARE PIÙ DI 750 EURO, IN UN PERIODO (GIUGNO) IN CUI VENGONO VENDUTE ANCHE AL DOPPIO ED È SEMPRE TUTTO ESAURITO…

Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per www.repubblica.it

 

recep tayyip erdogan giorgia meloni g7 borgo egnazia

Interno notte. Suite masseria cinque stelle. Rumori di martelli al muro. Bum, bum bum. Carabinieri allertati. Allerta scattata. Delegazione africana, all’interno della suite, sorpresa: “Tutto regolare. Abbiamo portato i quadri del presidente da appendere nelle nostre stanze. Non ci possono non essere quando ci sono le delegazioni ufficiali".

 

Esterno giorno. Lo specchio di mare davanti a Monopoli è, se possibile, più bello del solito. C’è una leggera brezza, in lontananza si sentono i rumori degli elicotteri che atterrano sulle piste attrezzate sul lungomare di Savelletri. Questo è uno dei posti più belli, forse il più bello, una quindicina di camere che si affacciano direttamente sull’acqua, arredamento sobrio ma curato in ogni dettaglio. Normalmente una camera costa più di mille euro a notte. Lo sherpa turco scuote la testa: “No, no, per il presidente Erdogan questo non va bene. Troppo semplice”.

JOE BIDEN SALTA LA CENA CON MATTARELLA -MEME BY OSHO

 

Carabiniere sorpreso: “E dove gliele troviamo ora quindici camere a Erdogan?”. “Non è un mio problema”. Risultato Erdogan via. Dentro la delegazione degli Emirati Arabi, che era in lista d’attesa. “Per ora siamo due, ma prendiamo tutte e 15 le camere per tre giorni. Non è un vostro problema”.

 

Appunti sparsi dalla zona rossa di questo G7 di Puglia dove la campagna di terra rossa e muretti a secco è diventata un maxi luna park di potere, bizze e lusso. Non c’è masseria […] che non ospiti una delegazione, uno sherpa, un capo di Stato.

 

g7 borgo egnazia 8

Tra l’incredulità e i sorrisi ironici della gente del posto. […] Ci ha messo ore, invece, un concierge a capire esattamente cosa gli stavano chiedendo quegli indiani: continuavano a parlare di un bosco e delle tigri, citavano le immagini di un matrimonio che aveva avuto una grande eco mediatica, volevano vedere quei luoghi. “Ma dove le troviamo le tigri?”. Ah, ecco. Poi è arrivata l’illuminazione: lo zoo Safari di Fasano!

 

Chissà se la presidente del Consiglio troverà il tempo per (ri)portarci sua figlia, Ginevra, che l’ha seguita in questa avventura. Certo, Borgo Egnazia è il luogo dei sogni, le piscine, le mille e una notte, ma la bambina si annoiava e così nelle scorse ore sono arrivate a trovarla due sue amichette pugliesi con le quali spesso trascorre le vacanze estive nella regione.

javier milei giorgia meloni g7 borgo egnazia

 

Chissà invece se quest’estate ci torneranno i kenyani ospiti al Melograno, una bellissima e originale masseria […] che si trova tra Monopoli e Alberobello. Si sono innamorati degli ulivi e del salmone che chiedono in grandissime quantità a un incredulo chef dell’albergo.

 

Chef che voleva impegnarsi un po’ di più quando è arrivata la telefonata di Javer Milei, il presidente argentino in viaggio con sua sorella Karina, oggi segretaria generale della presidenza e per una vita amministratrice del suo patrimonio. Milei ha lasciato Fatima, la sua compagna, da qualche mese. E così Karina si occupa di tutto: per il fratello ha chiesto carne, anche un hamburger, e verdure della zona. “Ma sappiamo fare delle cose buonissime! Come un hamburger…” si è lamentato con i ragazzi della sua brigata lo chef del Melograno, non con qualche ragione.

 

recep tayyip erdogan giorgia meloni g7 borgo egnazia

Gli arabi invece sono in acqua. Davanti alla “Peschiera” – un resort straordinario che si affaccia sull’acqua, è il posto preferito di tanti, soprattutto di quelli che amano la discrezione - rifiutata da Erdogan: lo spazio marino sarebbe chiuso per ragioni di sicurezza ma chi poteva impedirgli di fare un tuffo? (anche perché sono in tre e hanno preso, pare, una quindicina di stanze…).

 

A proposito: questo G7 di Borgo Egnazia nel breve periodo (si attendono invece ottimi risultati di immagine nel medio e lungo: dal prossimo anno vale) non è stato un grandissimo affare per il territorio. Primo perché è il “G7 di Borgo Egnazia” e non di Fasano, della Puglia o della Valle d’Itria.

 

narendra modi giorgia meloni g7 borgo egnazia

“Borgo Egnazia – fa notare non senza qualche ragione un imprenditore del posto – è il nome di un albergo, non rappresenta un territorio. Sarebbe mai potuto esistere un G7 Hilton o Sheraton? E’ bizzarro che nessuno si sia posto nemmeno il problema”.

 

Non è un grande affare nell’immediato anche perché i prezzi delle strutture sono stati calmierati dalla presidenza del Consiglio: una stanza di un 5 Stelle non poteva costare più di 750 euro, in un periodo (giugno) in cui vengono vendute anche al doppio ed è sempre tutto esaurito.

narendra modi giorgia meloni g7 borgo egnazia

 

In più di fatto sono dieci giorni che i turisti ce ne sono pochissimi: un po’ perché si evitano i giorni con i grandi eventi. Un po’ per il tutto esaurito. E poi perché non è bello stare in vacanza con un assetto di guerra attorno. “Guarda lì…” dicono da una masseria, indicando i tiratori scelti sul tetto. “Un ospite l’altro giorno ha fatto le valigie ed è andato via”.

javier milei giorgia meloni g7 borgo egnazia javier milei giorgia meloni g7 borgo egnazia giorgia meloni e rishi sunak g7 borgo egnazia

 

g7 borgo egnazia 11g7 borgo egnazia 12g7 borgo egnazia 3g7 borgo egnazia 4g7 borgo egnaziag7 borgo egnazia 9giorgia meloni al g7 di borgo egnazia 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...