giorgia meloni soldi

INUTILE CHIEDERE SOLDI A BRUXELLES SE POI NON SAPPIAMO SPENDERLI – IL GOVERNO È PRONTO A CHIEDERE LA SESTA RATA DEL PNRR, MA NEI PROSSIMI DUE ANNI L'ITALIA DOVRÀ METTERE A TERRA 150 MILIARDI DI EURO DI INVESTIMENTI ANCORA IN SOSPESO, CHE ALTRIMENTI ANDRANNO PERSI – IN RITARDO CI SONO SOPRATTUTTO LE AMMINISTRAZIONI CENTRALI E ALCUNI MINISTERI, COME QUELLO DEI TRASPORTI DI SALVINI. MENTRE I COMUNI RISPETTANO LE TABELLE DI MARCIA…

Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “la Stampa”

 

FINANZIAMENTI EUROPEI

In testa alla lista degli obiettivi della sesta rata del Pnrr, su cui il governo prevede di chiedere il pagamento all'Europa già la prossima settimana, c'è l'infrastruttura per il potenziamento del trasporto del gas, la cosiddetta Linea Adriatica. La premier Giorgia Meloni ritiene il nuovo gasdotto «indispensabile per garantire la sicurezza energetica, tappa fondamentale per rendere l'Italia l'hub di approvvigionamento dell'Europa».

 

Nella lista, poi, tra gli interventi che l'esecutivo considera raggiunti, figurano gli investimenti per i crediti d'imposta della transizione ecologica 4.0 e 5.0; l'avvio della Zes del Mezzogiorno; il rinnovo della flotta dei Vigili del Fuoco e la bonifica delle discariche abusive al Sud.

 

giorgia meloni e raffaele fitto

Questi gli ultimi target raggiunti, ma il governo deve fare i conti con una spesa a rilento che costringerà le amministrazioni a un vero e proprio tour de force per rispettare i tempi del Piano che deve essere chiuso il 30 giugno del 2026. Nei prossimi due anni l'Italia dovrà spendere 150 miliardi di euro, una massa enorme di soldi.

 

In ritardo ci sono soprattutto le amministrazioni centrali, alcuni ministeri come quello dei Trasporti di Matteo Salvini, mentre i Comuni stanno seguendo fedelmente la tabella di marcia.

 

FINANZIAMENTI EUROPEI

Diversi i temi che nei mesi scorsi sono stati al centro delle trattative tra il ministro Raffaele Fitto e la Commissione europea: ad esempio sui posti negli asili nido il governo ha dovuto cedere perché si è reso conto che non avrebbe centrato il target.

 

Perciò i nuovi posti sono stati ridotti a 150 mila rispetto ai 264 mila inizialmente previsti. Pure gli studentati per gli universitari rappresentano una misura complicata: l'esecutivo ha nominato un Commissario ad hoc per centrare l'obiettivo di 60 mila posti letto entro il primo semestre 2026.

 

PROGETTO GASDOTTO LINEA ADRIATICA

Un'opera che è rimasta fuori nell'ambito della revisione del Pnrr è la ristrutturazione dello stadio di calcio della Fiorentina: l'Artemio Franchi. Al Comune di Firenze sono stati riassegnati 55 milioni di euro di fondi, ma la riqualificazione dello stadio ammontava a 200 milioni di euro.

 

Gli altri 150 milioni sono stati inseriti nel Piano complementare, tuttavia la ristrutturazione dovrà essere realizzata entro il 2028, due anni più tardi in confronto con il termine del Pnrr.

 

RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI

La Corte dei Conti ha rilevato in «sensibile ritardo» le infrastrutture digitali legate al "Piano Banda Ultralarga-Aree Bianche" per la connettività di 8,4 milioni di abitazioni. Il sottosegretario della presidenza del Consiglio per l'Innovazione, Alessio Butti, ha dovuto emanare una lunga direttiva per sollecitare le amministrazioni che stavano rallentando le autorizzazioni per l'installazione delle reti Tlc.

 

Le Ferrovie sono in linea con l'avanzamento del Piano anche se dei 25 miliardi di euro assegnati ne sono stati spesi 7,5, quindi nei prossimi due anni bisognerà metterne in campo 18. Altre opere stralciate dal Pnrr e riassegnate a una differente programmazione sono il Terzo Valico di Genova e il raddoppio della Tortona Voghera, interventi strategici che in teoria dovrebbero consentire un collegamento Genova-Milano in meno di un'ora.

 

[…]

 

ANTONIO DECARO

Mentre le amministrazioni centrali fanno fatica e scontano le lentezze burocratiche, i Comuni e le città metropolitane stanno rispettando le scadenze, come ricorda il presidente dell'Anci Antonio Decaro. «Le gare bandite fin qui dai Comuni hanno un valore di oltre 34 miliardi di euro e quelle aggiudicate circa 21 miliardi», assicura l'ex sindaco di Bari. […]

raffaele fitto giorgia meloni FINANZIAMENTI EUROPEI

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO