IRAN FUNESTA SU "CHARLIE HEBDO" – IL SETTIMANALE SATIRICO PUBBLICA IN PRIMA PAGINA UNA NUOVA VIGNETTA IN CUI I MULLAH IRANIANI ESCONO DALL'ANO DI UNA DONNA E COMMENTANO: “C’ABBIAMO MESSO UNA SETTIMANA A TROVARE L’USCITA” – HOSSEIN SALAMI, COMANDANTE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE, MINACCIA: “PENSATE AL DESTINO DI SALMAN RUSHDIE, PUNITO PIÙ DI 30 ANNI DOPO AVER INSULTATO IL SACRO CORANO” – IL CASO DEL COOPERANTE BELGA CONDANNATO DA TEHERAN A 28 ANNI DI CARCERE CON L'ACCUSA DI SPIONAGGIO...

-

Condividi questo articolo


1 – IRAN, CHARLIE HEBDO TORNA ALLA CARICA CON NUOVE VIGNETTE DISSACRANTI SUI MULLAH

Da www.open.online

CHARLIE HEBDO COPERTINA SUL REGIME IRANIANO CHARLIE HEBDO COPERTINA SUL REGIME IRANIANO

«I mullah non capiscono decisamente nulla di donne». Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese, non lascia ma raddoppia, e torna alla carica – col suo stile dissacrante – contro il regime iraniano, da mesi sotto pressione per le proteste di piazza dopo la morte della giovane Mahsa Amini.

 

Nel nuovo numero in edicola in Francia da oggi, Charlie mette di nuovo in prima pagina i mullah iraniani, sotto al titolo irriverente citato, nell’atto di uscire a fatica dalla vulva di una donna dai capelli blu che se la ride di gusto.

 

 «C’abbiamo messo una settimana a trovare l’uscita», sospira nella vignetta l’ultimo dei quattro mini-mullah a rivedere la luce fuori dall’utero femminile. Nel tweet di lancio del nuovo numero, Charlie rincara la dose preannunciando, tra i contenuti dell’edizione, un ricco pacchetto di «mullah caricaturati loro malgrado».

 

2 – I PASDARAN MINACCIANO “CHARLIE HEBDO” “ATTENTI, FARETE LA FINE DI SALMAN RUSHIE”

 

Marco Bresolin per “La Stampa”

Hossein Salami comandante guardie rivoluzionarie iraniane Hossein Salami comandante guardie rivoluzionarie iraniane

Olivier Vandecasteele è un cooperante belga di 42 anni che lavorava per il Norwegian Refugee Council. Nel febbraio dello scorso anno è stato arrestato in Iran e da allora si trova in carcere. A dicembre, Teheran ha reso noto di averlo condannato a 28 anni di carcere, senza fornire ulteriori spiegazioni. Una settimana fa l'agenzia iraniana Tasnim ha reso noti i motivi della condanna: è accusato di spionaggio, di aver agito contro l'Iran in collaborazione con gli Stati Uniti e di riciclaggio di denaro.

 

Accuse che farebbero salire a 40 anni il totale degli anni di carcere, anche se a quanto pare dovrebbe scontarne 12 e mezzo. Ma non è tutto: essendo accusato di contrabbando, le pene accessorie prevedono anche 74 frustrate. Ieri la ministra degli Esteri Hadja Lahbib ha convocato l'ambasciatore iraniano in Belgio.

 

khamenei nelle vignette di charlie hebdo khamenei nelle vignette di charlie hebdo

«Condanniamo questa detenzione arbitraria e stiamo facendo di tutto affinché termini» ha detto la ministra. Bruxelles non crede alle accuse mosse nei suoi confronti e lo considera «un ostaggio diplomatico», visto che Teheran starebbe usando la sua detenzione per chiedere la liberazione di Assadollah Assadi. Si tratta di un diplomatico iraniano condannato in Belgio nel febbraio 2021 a 20 anni di reclusione per aver progettato un attentato contro alcuni oppositori iraniani nei pressi di Parigi.

 

L'anno scorso il governo belga aveva negoziato con l'Iran un trattato che prevede la possibilità di effettuare scambi di detenuti, ma l'iniziativa è stata bloccata dalla Corte costituzionale belga il mese scorso in attesa di un giudizio sulla sua legittimità.

 

khamenei nelle vignette di charlie hebdo 10 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 10

Intanto da Teheran arrivano dure minacce all'indirizzo di Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese già colpito da un attentato jihadista nel 2015. Hossein Salami, comandante delle Guardie Rivoluzionarie, ha invitato «chi insulta le santità islamiche a pensare al destino di Salman Rushdie», lo scrittore accoltellato la scorsa estate a New York, «punito più di trent'anni dopo aver insultato il Sacro Corano e il Profeta dell'Islam».

 

La scorsa settimana Charlie Hebdo aveva pubblicato un numero speciale dedicato alle proteste in Iran con alcune vignette che prendevano di mira Ali Khamenei e i mullah con allusioni di tipo sessuale sul loro rapporto con le donne. Sul numero in edicola oggi ci sono nuove vignette dello stesso tenore.

copertina di charlie hebdo sull iran copertina di charlie hebdo sull iran khamenei nelle vignette di charlie hebdo 11 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 11 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 14 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 14 Hossein Salami comandante guardie rivoluzionarie iraniane Hossein Salami comandante guardie rivoluzionarie iraniane khamenei nelle vignette di charlie hebdo 18 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 18 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 19 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 19 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 6 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 6 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 15 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 15 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 17 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 17 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 8 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 8 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 16 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 16 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 12 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 12 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 9 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 9 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 13 khamenei nelle vignette di charlie hebdo 13

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT! LA VIA CRUCIS DI GIORGIA MELONI: SI COMINCIA IL 15 OTTOBRE, CON LE ELEZIONI POLACCHE E IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO DA PRESENTARE A BRUXELLES – POI C’È L’INFILATA DI GIUDIZI DELLE AGENZIE DI RATING: IL 20 OTTOBRE TOCCA A S&P, POI C’È FITCH (10 NOVEMBRE) E INFINE MOODY’S IL 17 NOVEMBRE. IN CASO DI DECLASSAMENTO, CI SAREBBERO EFFETTI DEVASTANTI SUI TITOLI DI STATO – LAST BUT NOT LEAST, IL 30 NOVEMBRE: È LA DATA ULTIMA PER RATIFICARE IL MES. AUGURI! - VIDEO

DAGOREPORT! - L'IRRITAZIONE (EUFEMISMO) DI MATTARELLA PER I DUE SCHIAFFONI RIFILATEGLI DALLA DUCETTA - IL PRIMO È NOTO: QUANDO HA MINACCIATO CHE L'UNICA ALTERNATIVA ALL'ATTUALE GOVERNO È IL VOTO, DIMENTICANDO CHE È IL CAPO DELLO STATO A SCIOGLIERE LE CAMERE, NON LEI - IL SECONDO, INVECE, È STATO POCO SOTTOLINEATO: È QUANDO CIANCIA DI "UN GOVERNO DEMOCRATICAMENTE ELETTO", COME SE FOSSERO I CITTADINI, E NON IL PARLAMENTO, A DARE LA FIDUCIA A UN ESECUTIVO (VOGLIA DI PREMIERATO CI COVA)

DAGOREPORT– MELONI AVVERTE TREMONTI: IL "NEMICO" NON E' DRAGHI MA CONTE – IL CALCIONE RIFILATO DALL'EX MINISTRO DELL'ECONOMIA A MARIOPIO, ACCUSATO DI NON AVER STOPPATO IL SUPERBONUS GRILLINO (“SE NON CI FOSSE STATO UN TIZIO CHE VOLEVA ANDARE AL QUIRINALE I CONTI ITALIANI STAREBBERO MEGLIO”), METTE IN DIFFICOLTÀ LA SORA GIORGIA – LA DUCETTA HA SCELTO COME NEMICO NUMERO UNO CONTE E IL POPULISMO GRILLINO. E GLI ATTACCHI A DRAGHI SPOSTANO L'ATTENZIONE DAL VERO BERSAGLIO DA COLPIRE, SOPRATTUTTO IN VISTA DELLE ELEZIONI EUROPEE…