beko europe siena comunanza fabbrica

GLI ITALIANI COMPRANO LE LAVATRICI CINESI. E I LAVORATORI PIANGONO – I TURCHI DI BEKO, CHE HANNO RILEVATO GLI STABILIMENTI EX WHIRLPOOL LICENZIANO QUASI 2MILA PERSONE (SU 4.400 POSTI DI LAVORO) E CHIUDONO DUE FABBRICHE A COMUNANZA, NELLE MARCHE, E A SIENA, IN TOSCANA – LA NOTIZIA NON È UN FULMINE A CIEL SERENO: IL SETTORE È DI FRONTE A UN DRAMMATICO CALO DELLA DOMANDA IN EUROPA, E NON STA DIETRO ALLA CONCORRENZA A BASSO COSTO DELLA CINA (DOVE NON CI SONO SINDACATI E IL COSTO DEL LAVORO È RIDICOLO)

beko europe stabilimento siena 2

SINDACA SIENA SI COMMUOVE INCONTRANDO LAVORATORI BEKO EUROPE

(ANSA) - La sindaca di Siena Nicoletta Fabio si è commossa incontrando circa 200 lavoratori di Beko Europe che, dopo un breve corteo nel centro storico della città, hanno raggiunto Palazzo Pubblico, in piazza del Campo. "Io non mollo, come ho sentito gridare a voi, non siete carne da macello, quello che è in mio potere lo farò, sono con voi e vorrei fare di più" ha detto con la voce rotta Fabio parlando al megafono con i lavoratori dello stabilimento senese - 290 i dipendenti - a cui ieri è stato comunicato dall'azienda l'esubero e la chiusura della fabbrica entro la fine del 2025.

 

beko europe stabilimento siena

"Quello che va fatto è reindustrializzare il sito, questa è l'unica via" ha detto poi il sindaco di Siena parlando con i giornalisti. "Questa storia si trascina da troppo tempo, ora è il momento di trovare una soluzione efficace e che dia una prospettiva, perché qui ci sono trecento famiglie, c'è un simbolo anche della capacità produttiva della nostra città, quindi è ovvio che l'amministrazione comunale non può non impegnarsi su tutti i fronti possibili" ha concluso Fabio. I lavoratori di Beko Europe, ex Whirlpool, hanno indetto un'assemblea fuori dai cancelli dello stabilimento per decidere come proseguire la mobilitazione.

beko stabilimento di comunanza

 

BEKO EUROPE, GIANI INCONTRA GLI OPERAI DAVANTI ALLA FABBRICA

(ANSA) - Il presidente della Toscana Eugenio Giani sarà domani alle 15.30 davanti ai cancelli dello stabilimento della Beko a Siena per parlare coi lavoratori della fabbrica ex Whirpool di cui ieri la proprietà ha annunciato la chiusura entro il 2025. La presenza di Giani a fianco dei lavoratori, ricorda anche la Regione, "arriva dopo che Beko Europe ha presentato al ministero delle Imprese un piano industriale con circa 2mila licenziamenti in Italia, di cui ben 299 afferenti allo stabilimento senese destinato alla chiusura".

 

beko europe stabilimento siena

Beko, duemila a rischio Chiusura di due fabbriche Il governo: inaccettabile

Estratto dell’articolo di Rita Querzè per il “Corriere della Sera”

 

I peggiori timori per i lavoratori della ex Whirlpool si sono trasformati in realtà. La nuova proprietà turca, Beko Europe, ha presentato ieri il piano per l’Italia: 1.935 esuberi su 4.400 posti di lavoro.

 

Per i siti di Comunanza, nelle Marche, e di Siena, in Toscana, è prevista la continuità produttiva solo fino a fine 2025. Poi la chiusura. Stop alla produzione dei congelatori che oggi escono da Siena e delle lavatrici montate a Comunanza. Cattive notizie anche per Cassinetta, in provincia di Varese: qui sarà ridimensionata la produzione dei frigoriferi (541 esuberi). Verso la chiusura la ricerca e sviluppo di Fabriano.

 

La notizia della decisione dei turchi di tagliare drasticamente la produzione in Italia circolava da tempo. Il settore si trova oggi a fare fronte a un calo della domanda in Europa e alla forte concorrenza dei produttori asiatici. Beko ha segnalato al tavolo la volontà di investire 110 milioni in tre anni sugli stabilimenti italiani.

beko europe

 

Per il Mimit a rispondere al gruppo turco è la sottosegretaria con delega alle crisi d’impresa Fausta Bergamotto: «Non possiamo accettare il piano presentato da Beko». A questo punto resta da capire l’efficacia dello scudo sull’occupazione alzato dal governo tramite l’esercizio del golden power. «Lo faremo rispettare, per noi significa tutelare l’occupazione», dice Bergamotto.

 

E alla golden power si aggrappano anche Fim, Fiom, Uilm e Uglm con un comunicato unitario: «Il governo deve esercitarlo subito». Pur sollevando qualche dubbio: «Non si comprende bene che funzione abbia in termini di deterrenza contro i licenziamenti», aggiungono i sindacati.

 

beko europe stabilimento siena 3

L’esercizio della golden power sarebbe giustificato dal fatto che, grazie alla domotica, diverse apparecchiature domestiche possono essere connesse accumulando dati sensibili. […]  Da notare: solo pochi giorni fa il deputato della Lega Alberto Gusmeroli aveva presentato un emendamento alla manovra che stanzia 100 milioni per favorire tramite bonus la sostituzione degli elettrodomestici. […] La ex Whirlpool ha già dovuto gestire negli anni scorsi la chiusura dello stabilimento di Napoli. Ora una stagione ancora più complessa si profila all’orizzonte.

beko europe beko stabilimento di comunanza

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”