2020universita' universita' renzo bossi

LAUREA NON C’È – SONO 5MILA I FALSI ATENEI CHE VENDONO LAURE, MASTER E DOTTORATI FALSI. DALLA MITOLOGICA KRISTAL DI TIRANA ALLA “TRUMP UNIVERSITY” CHE PROMETTEVA DI SVELARE I SEGRETI DEL SUCCESSO NEL SETTORE IMMOBILIARE, NESSUNA NAZIONE È IMMUNE – IL DIPLOMIFICIO PIÙ GRANDE ERA IL “PROGRAMMA DI LAUREA UNIVERSITARIA” CHE AVEVA 22 SCUOLE FALSE E HA INCASSATO OLTRE 435 MILIONI DI DOLLARI PER DIPLOMI DELLO STESSO VALORE DELLA CARTA IGIENICA…

la laurea di renzo bossi

Nicola Borzi per “il Fatto Quotidiano”

 

universita' kristal tirana

Era il 2 dicembre 2013 quando l' allora ministro dell' Interno albanese, Samjr Tahiri, annunciava che "una decina di studenti italiani" erano "indagati a Tirana per aver conseguito una laurea senza aver mai seguito le lezioni nelle università private albanesi". Tahiri aggiungeva che Renzo Bossi, figlio di Umberto fondatore della Lega Nord ed ex consigliere regionale lombardo, era "uno dei casi". La laurea del "Trota" all' università privata Kristal di Tirana era stata scoperta a maggio 2012 nella cassaforte dell' ex tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito, durante le indagini sulle presunte distrazioni dei fondi del Carroccio. Renzo Bossi disse non sapere nulla di quel pezzo di carta.

samjr tahirirenzo bossi universita' kristal tirana

 

Ma il figlio del Senatùr non è stato l' unico politico a finire sotto la lente per i soldi versati a università private. Il primo aprile 2017 un giudice Usa approvò la chiusura di una causa contro la fantomatica Trump University attiva dal 2005 al 2010. Furono pagati 25 milioni di dollari a studenti che avevano dichiarato di essere stati ingannati dall' attuale Presidente e dalla sua ormai estinta università che prometteva di svelare i "segreti del successo" nel settore immobiliare. I "seminari" erano costosi: un "apprendistato di un anno" costava 1.495 dollari, un "abbonamento" oltre 10mila e le classi "Gold Elite" 35mila.

axact diplomi falsi in pakistan 3

 

trump university

È solo la punta dell' iceberg del fenomeno mondiale delle lauree, master e dottorati falsi, tornato alla ribalta della cronaca nei mesi scorsi con la scoperta che la società pakistana Axact ha venduto per anni lauree false e incassato 140 milioni di dollari. Lo scandalo ha portato a 22 condanne di vent' anni ciascuna. Un mercato gigantesco che si basa sulla voglia di conquistare a ogni costo - anche violando la legge - il "pezzo di carta" necessario per intraprendere una professione e che sfrutta le differenze e i vuoti normativi tra Paesi diversi, grazie all' inventiva di criminali senza scrupoli.

axact diplomi falsi in pakistan 1

 

universita' kristal tirana diplomala laurea di renzo bossi

Un esperto in materia è Allen Ezell, ex agente dell' Fbi che nel 1980 diede il via all' Operazione Dipscam ("falsi diplomi") venduti dalla fantomatica Southeastern University di Greenville, nella Carolina del Sud. Dopo 12 anni di inchieste da parte di numerose istituzioni Usa, furono chiuse 39 false università che avevano venduto oltre 12.500 falsi attestati e incarcerati una ventina di truffatori. Ezell indica in oltre 5mila le università ancora oggi non riconosciute in tutto il mondo, molte delle quali false, vendono lauree, master, dottorati a chiunque, oltre a 1.500 "fabbriche di accreditamento" per sviare i controlli e oltre 500 siti web che vendono lauree. Nessuna nazione è immune, le indagini vanno avanti visto che spuntano come funghi.

renzo bossi

 

southeastern university greenville

La maggiore tra queste "fabbriche di diplomi" era il Programma di laurea universitaria (Udp) attivo dal 1998 al 2003 con 22 false scuole in tutta Europa, gestito da due americani che utilizzavano due call center telefonici (a Bucarest e Gerusalemme) aperti 24 ore al giorno sette giorni su sette. Udp ha venduto oltre 250mila titoli e incassato almeno 435 milioni di dollari. Ezell stima che a fronte di 40-45mila dottorati autentici conseguiti ogni anno negli Usa, quelli falsi sono oltre 50mila l' anno. Un' indagine del 2003 del Gao, l' equivalente statunitense della Corte dei Conti, stimava che oltre 100mila dipendenti federali avevano comprato false lauree. Per dimostrare la facilità di comprare una laurea il Gao ne acquistò due a nome del deputato Claude Pepper e della senatrice Susan Collins, con tanto di "verifica" al numero telefonico della finta università.

udp university degree programrenzo bossi

 

I titoli falsi rilasciati da "fabbriche di diplomi" esistono negli Usa almeno sin dal 1730. Nel 1880 il settore era fiorente. Nel 1924, il Senato di Washington tenne audizioni pubbliche sulla materia. Solo nel 2008, con la legge sull' educazione avanzata (Heao) gli Stati Uniti hanno dato una definizione di "fabbrica di titoli", in modo da poter agire in giudizio contro queste truffe.

gerald morton shirtcliff 1

Ma le successive proposte di leggi federali di contrasto non sono mai state approvate.

 

renzo bossi

I diplomifici operano sempre più dal web e si avvantaggiano delle norme Usa sulla libertà religiosa: spesso queste attività sono schermate dietro la facciata di chiese o congregazioni. Nel 2008 il servizio segreto Usa fece saltare la truffa realizzata sin dal 2002 da criminali Usa per vendere false lauree dell' inesistente Università St. Regis. Con la creazione di un' altra falsa università, la Randolph Addison Davis Technical University, gli agenti si infiltrarono nello schema della St. Regis e delle sue 120 finte scuole, verificando il coinvolgimento di complici in Nigeria e di un alto funzionario dell' ambasciata liberiana a Washington. Si scoprì che la Radtu aveva venduto 10.815 diplomi a 9.612 clienti in 131 Paesi incassando più di 7,3 milioni di dollari. Furono arrestate e condannate otto persone.

trump university 2

 

gerald morton shirtcliff

Il business spesso finanzia altre attività criminali: Anders Breivik, il neonazista norvegese che nel luglio 2011 ha ucciso 77 persone nelle stragi di Oslo e Utøya, ha pagato le sue armi con 630mila dollari ottenuti vendendo falsi diplomi sul web. Le vittime non si contano e non solo in campo medico. Gerald Morton Shirtcliff rubò l' identità e i titoli accademici dell' ingegnere civile londinese William Anthony Fisher, suo ex collega, e grazie a questi titoli falsi diresse la costruzione dei sette piani dell' edificio Ctv a Christchurch, in Nuova Zelanda. Il 22 febbraio 2011 un terremoto colpì la città: l' edificio crollò e uccise 115 persone.

trump university 1axact diplomi falsi in pakistan

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”