piero amara vincenzo armanna fabio de pasquale paolo storari

“AMARA HA BEVUTO QUESTA NOTTE” - NEL CAOS CHE AVVOLGE LA PROCURA DI MILANO, SPUNTA UNA MAIL TRAPPOLONE INVIATA DA “FABIO DE PASQUALE” A VINCENZO ARMANNA PER AVVERTIRE L’EX DIRIGENTE DELL’ENI DELL’ARRESTO DELL’AVVOCATO. PER VERIFICARE QUELLA MAIL PAOLO STORARI HA MESSO IN PIEDI UN’INTELLIGENCE CORPOSA MA NON AUTORIZZATA, FINENDO PER SCOPRIRE CHE SI TRATTAVA DI UN OMONIMO. CASO CHIUSO? MANCO PER NIENTE L’INDIRIZZO EMAIL ASSOCIATO A QUELLA MAIL ERA DI UN OMONIMO DEL MAGISTRATO ISCRITTO ALL’AIRE E CON DIMORA A DUBAI...

Alfredo Faieta per www.editorialedomani.it

 

PIERO AMARA

«Amara ha bevuto questa notte. Ha ancora tempo di fare le sue considerazioni». Queste poche parole celano uno dei tanti misteri e delle tante inquietudini che avvolgono l’inchiesta bresciana sul procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale, indagato per rifiuto d’atti ufficio insieme al collega Sergio Spadaro.

 

I due pubblici ministeri che hanno retto l’accusa nel processo per corruzione internazionale Eni–Shell Nigeria (tutti assolti) e che ora si trovano indagati loro stessi dai colleghi bresciani proprio per la conduzione di quel processo.

 

vincenzo armanna

Piero Amara è l’ex legale esterno dell’Eni che ha svelato l’esistenza della presunta loggia Ungheria per la quale risulta adesso indagato dalla procura di Perugia insieme al politico di Forza Italia Denis Verdini e a Luigi Bisignani, tra gli altri.

 

I SOSPETTI DI STORARI

Quelle poche parole, contenute in una mail, risultavano inviate da “Fabio De Pasquale” a Vincenzo Armanna, ex dirigente Eni poi allontanato che è stato imputato nel processo nigeriano dell’Eni nel quale ha anche accusato i vertici della sua ex società di aver pagato una maxi tangente per ottenere i diritti di sfruttamento del giacimento Opl 245. Chi inviava la mail voleva avvertire Armanna dell’arresto di Amara.

FABIO DE PASQUALE

 

E quindi il procuratore aggiunto di Milano si sarebbe messo al servizio di un suo imputato per avvertirlo dei guai dell’avvocato siciliano? Questo è quello che ha sospettato il pm milanese Paolo Storari, che dal 2019 indagava sul famoso «complotto» ai danni della procura (Armanna è anche in questa indagine) e dalle cui accuse a Brescia è nato il procedimento a carico di De Pasquale, oltre che quello sul procuratore capo Francesco Greco e l’aggiunto Laura Pedio accusati di inerzia nelle indagini sulla loggia Ungheria.

PAOLO STORARI

 

Per verificare quella mail Storari ha messo in piedi un’intelligence corposa – ben tre relazioni sul caso – ma non autorizzata, chiedendo alla Guardia di Finanza di verificare questa clamorosa ipotesi, finendo poi per scoprire che l’indirizzo email associato a quella mail era di un omonimo del magistrato iscritto all’Aire e con dimora a Dubai.

 

videoregistrazione di piero amara 3

Caso chiuso e un bel respiro di sollievo per tutti? Non proprio, perché questa circostanza è comunque finita in una famosa bozza compilata dalla Gdf contenente tutta una serie di rilievi su Vincenzo Armanna, in particolar modo sulla sua volontà di procurarsi prove e testimonianze utili alla sua linea processuale di attacco ai vertici Eni pagando 50 mila dollari a personaggi nigeriani.

 

PAOLO STORARI

Bozza nella quale non si è dato conto del fatto che l’email non era riferibile a De Pasquale e che è stata inviata lo scorso 15 febbraio a De Pasquale e Spadaro, a pochi giorni dalla sentenza Eni Nigeria, chiedendo loro di avvertire il Tribunale delle manovre oscure che aveva messo in piedi Armanna in modo da riconsiderare la sua posizione.

 

FABIO DE PASQUALE

I due pm non fecero nulla di ciò, considerando quella bozza un accozzaglia di elementi messa sul loro tavolo in modo «pretestuoso» e «inusitato», «una polpetta avvelenata» come ha detto lo stesso De Pasquale al procuratore di Brescia Francesco Prete durante un interrogatorio lo scorso 27 settembre.

 

Per De Pasquale quella bozza era «assurda interferenza nel nostro processo» che si sarebbe concluso i lì a breve, che cozzava contro l’articolo 53 del codice di procedura penale che sancisce l’autonomia del pubblico ministero in udienza.

 

laura pedio 1

Una norma importante quando i processi sono di grande rilevanza, come quello nigeriano che discende da accordi Ocse, e di grande buonsenso in verità: si pensi a cosa potrebbe succedere se ogni pm potesse intervenire nei procedimenti dei colleghi interferendo sulla loro linea processuale e sulle prove riversate nel fascicolo del tribunale. Sarebbe il caos ovviamente.

 

PAOLO STORARI

Ma perché Storari si è spinto fino al punto di voler intervenire con quella mail il 15 febbraio «senza un’anticipazione verbale, senza una richiesta di confronto» in un procedimento di cui, peraltro, non conosceva nulla come ha sottolineato il magistrato milanese al collega bresciano che lo interrogava? La risposta di De Pasquale è molto dura sul punto: «Ha fatto la difesa dell’Eni, ha fatto una cosa utile alla difesa, punto e basta».

 

I SOLDI AD ARMANNA

PIERO AMARA

Anche sui 50mila euro di Armanna, che avrebbero dovuto pagare i testimoni e le prove a supporto della sua tesi, De Pasquale ha risposto in modo preciso. «Abbiamo detto 100 volte durante la requisitoria che Armanna non era credibile», chiedendo per lui una pena di 6 anni e 8 mesi durante le conclusioni, e lo stesso Prete ha riportato le parole di Storari, dicendo che il pm accusatore «non ha per onestà mai detto che i 50mila dollari fossero per corrompere un testimone», ma che la promessa di pagamento era un «fatto» di cui il tribunale andava messo al corrente.

laura pedio 2

 

Una marcia indietro rispetto alle prime accuse, come ha fatto notare a Prete anche lo stesso De Pasquale. Il quale ha anche ribadito la sua posizione su un altro elemento considerato forte nel processo nigeriano: il famoso video girato da Amara ad Armanna nel quale quest’ultimo minacciava di far scendere «una montagna di merda» sui vertici dell’Eni se non lo avessero accontentato.

 

Le difese degli imputati avevano contestato ai due pm che quel video non era stato depositato dall’accusa a inizio procedimento, sottraendolo al giudizio del giudice. Ma sia Eni sia il collegio presieduto dal giudice Marco Tremolada erano al corrente della sua esistenza.

piero amara 4

 

L’elenco delle pesanti inquietudini intorno all’inchiesta nata dalle accuse di Storari tocca anche la pm Laura Pedio, attualmente indagata mentre la sua inchiesta sul complotto e depistaggio ai danni dei colleghi che investigavano su Eni e Saipem è ancora aperta. «Rispetto a una notizia di reato così fluida (le rivelazioni di Amara su Ungheria, ndr), quindi noi mettevamo sotto intercettazione tutte le istituzioni italiane, noi prendevamo i tabulati di tutte le istituzioni italiane, andavamo dal Papa in giù? Questo era quello che si doveva fare? Secondo me no. E lo rivendico» ha detto ai magistrati bresciani.

piero amaraPIERO AMARA

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO