mohanad moubarak milano

“AMDOUNI È TOTALMENTE PRIVO DI UMANITÀ E PIETÀ” – PER IL GIP CHE HA DISPOSTO L'ARRESTO DI NOUR AMDOUNI, L'ITALO-TUNISINO CHE HA TRAVOLTO E UCCISO UN RAGAZZINO DI 11 ANNI A MILANO,  IL PIRATA DELLA STRADA HA AGITO CON “ALLARMANTE FREDDEZZA E LA LUCIDITÀ” ED È “INCAPACE DI AUTOCONTROLLO” – GUIDANDO DROGATO, SENZA PATENTE E CON UNA GAMBA ROTTA, DOPO AVER FALCIATO IL BAMBINO IL 20ENNE E' FUGGITO, SALVO POI TORNARE SUL LUOGO DEL DELITTO IN TAXI, CERCARE IL CONSULTO DI UN AVVOCATO E COSTITUIRSI PER EVITARE IL CARCERE...

Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”

 

il funerale di Mohanad Moubarak

La notizia dell'arresto arriva mentre il papà Abdalla Moubarak, i fratelli e le sorelle piangono nel campo musulmano del cimitero di Bruzzano, davanti alla bara bianca coperta da un telo verde del piccolo Mohanad. L'arresto del pirata nel giorno del funerale non cancella il dolore per la morte di un figlio di 11 anni.

 

Ma restituisce un po' di quel senso di «giustizia» invocato dai familiari che per nove giorni hanno saputo che l'automobilista, drogato e senza patente, che ha ucciso il loro piccolo trascinandolo per trenta metri insieme alla sua bicicletta, era libero solo perché, dopo una fuga durata 3 ore e mezza, aveva avuto l'accortezza di presentarsi spontaneamente alla polizia dicendo di essere «scappato per paura».

 

Mohanad Abdalla Salem Moubarak

Una circostanza che gli aveva evitato il fermo, nella notte tra l'8 e il 9 agosto dopo aver travolto il piccolo Mohanad Moubarak, origini egiziane, tra viale Monte Ceneri e via Bartolini. Ma le indagini del pm Rosario Ferracane e della polizia locale hanno messo in luce che il 20enne italo tunisino Nour Amdouni, piccoli precedenti, dopo l'incidente era fuggito verso casa (nella vicina piazza Prealpi), per poi tornare in via Bartolini «in taxi per comprendere quanto fosse accaduto, cercando di reperire notizie dal web con il suo cellulare, contattando un avvocato per un consulto».

 

il funerale di Mohanad Moubarak

Solo a quel punto, forse dopo aver concordato la versione con la compagna che era in auto al suo fianco, ha deciso di presentarsi alla stradale raccontando «di una manovra del ciclista, a fronte della quale non si poteva evitare l'impatto». Dicendo quindi che il piccolo Mohanad, mentre girava in bici intorno al ristorante del padre in attesa della chiusura, aveva scartato improvvisamente «al centro della carreggiata» gettandosi verso la Smart.

 

Incidente in via Bartolini a Milano

Un tentativo di «addossare ogni responsabilità alla vittima» smentito dalle telecamere, secondo il gip Fiammetta Modica, che ieri ha firmato l'ordine di custodia in carcere. I filmati con gli ultimi istanti di vita di Mohanad, per il giudice sono quelli di «un ragazzino spensierato che gironzolava in un luogo conosciuto, in una notte d'estate facendo dei cerchi sulla strada». Dall'altro lato c'è la Smart guidata da Amdouni «nell'atto di proseguire la sua marcia ad elevata velocità, senza la minima frenata». Circostanza «significativa delle condizioni del conducente e dell'assenza di autocontrollo»: «Amdouni è totalmente privo di umanità e pietà».

 

il funerale di Mohanad Moubarak

Secondo la ricostruzione della procura, guidava con la gamba sinistra ingessata («oggettivo impedimento fisico») e con droghe nel sangue: 4 ng/ml di Thc (cannabinoidi). Ha ammesso di aver fumato hashish «ma 48 ore prima» dell'incidente, come spiega il difensore: «Nour è in cura da 5 anni per disturbi della personalità e ha una situazione familiare difficile. È provato e distrutto per la morte del piccolo, dice di sentire "il bambino dentro"».

 

il funerale di Mohanad Moubarak

Per il pm Rosario Ferracane la Smart con targa svizzera (intestata a una società) guidata dal 20enne, che non ha mai preso la patente, viaggiava a oltre 90 chilometri orari su un limite di 50: «La mancanza di lucidità e di prontezza di riflessi derivanti dall'assunzione di droga, unitamente a una condotta di guida imprudente hanno sicuramente influito sulla capacità di avvistamento dell'ostacolo prima ancora che sulla capacità di porre in essere una possibile manovra di emergenza».

 

Incidente in via Bartolini a Milano

Il 20enne è in carcere per omicidio stradale, aggravato dalla guida senza patente, dall'effetto di droghe, e per la fuga. Amdouni a parere del giudice è fuggito «con un contegno riprovevole e sprezzante verso la vita umana». Per la difesa, il 20enne «ha contattato le forze dell'ordine al telefono prima di consegnarsi», è salito sul taxi perché l'auto, lasciata poco lontano, «non era più marciante», e non aveva un gesso «ma una fasciatura in seguito ad alcuni punti al ginocchio». Amdouni a parere del giudice ha invece agito con «allarmante freddezza e la lucidità» e ha «una elevata pericolosità» sociale e «incapacità di autocontrollo».

Incidente in via Bartolini a Milanomilano auto pirata via bartoliniIncidente in via Bartolini a Milano

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