le iene carcere san gimignano

“BISOGNEREBBE PIGLIARE LA TANICA DI BENZINA E DARGLI FUOCO” - SI ALLARGA L’INCHIESTA SUI PESTAGGI E LE TORTURE AL CARCERE DI SAN GIMIGNANO. PER ORA 4 DEI 15 POLIZIOTTI FINITI NELL’INDAGINE SONO STATI SOSPESI - LE CONVERSAZIONI TRA GLI AGENTI E I RACCONTI DEI DETENUTI: “SPESSO VENGONO NELLE CELLE E CERCANO DI…” - VIDEO: IL SERVIZIO DELLE “IENE”

VIDEO - BOTTE IN CARCERE A SAN GIMIGNANO: 15 AGENTI INDAGATI PER ABUSI E TORTURE - https://www.iene.mediaset.it/2019/news/carcere-san-gimignano-botte-torture_510794.shtml

 

 

il servizio delle iene sulle torture al carcere di san gimignano

1 - NEL CARCERE DEGLI AGENTI TORTURATORI L' INCHIESTA SI ALLARGA AD ALTRI PESTAGGI

Da “la Repubblica”

 

Non un caso solo, seppure grave, seppure degno di far ipotizzare alla procura di Siena il reato di tortura. Sarebbero anche altri gli episodi di violenze sui detenuti ad opera della polizia penitenziaria nel carcere di San Gimignano, che allungano un' ombra inquietante sulla struttura.

 

«Il problema è che lì i fatti si sono un po' susseguiti nel tempo. Hai visto come funziona? Da uno sono diventati due, tre, quattro, cinque, sei», dice uno degli indagati a un collega nel gennaio scorso, prima di un' audizione al Dap. E proprio dal Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria si elencano più pestaggi. Francesco Basentini, capo del Dap: «I fatti di cui parliamo sarebbero concentrati in un ambito di tempo abbastanza ristretto e coinvolgerebbero due o tre detenuti del carcere di San Gimignano. Fatti abbastanza seri e gravi, per questo si è giunti ad adottare quel provvedimento di sospensione ».

CARCERE DI SAN GIMIGNANO

 

Non lavorano più, per ora, quattro dei 15 poliziotti finiti nell' indagine di Siena partita dalle denunce di chi ha assistito al violento pestaggio di un tunisino di 31 anni o ne ha viste le conseguenze. È una delle prime volte che in Italia viene contestato il reato di tortura, in questo caso affiancato alle accuse di minacce, lesioni e falso. «Ovviamente siamo nella fase delle indagini, questa è la contestazione cautelare», prosegue Basentini, che promette trasparenza. Mentre i sindacati aggiungono che la penitenziaria non ha «nulla da nascondere».

 

ANDREA MARRUCCI SINDACO SAN GIMIGNANO

L' indagine non sembra però cogliere di sorpresa il Garante dei detenuti della Toscana, Franco Corleone: «Era ora che scoppiasse il bubbone. Da anni denunciavamo la situazione intollerabile del carcere, che ha origini nella pessima decisione di costruirlo in un luogo isolato, malamente raggiungibile, con gravi problemi addirittura nella fornitura dell' acqua.

 

I fatti che la procura sta approfondendo risalgono a circa un anno fa e mi risulta che le prime indagini furono fatte dall' amministrazione penitenziaria in collaborazione con la procura, quindi non c' è stato tentativo di nascondere l' episodio, gravissimo». Il sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci, rincara la dose: «Da troppo tempo la casa di reclusione è abbandonata al suo destino, senza direzione stabile e da mesi senza comandante e vice comandante del corpo di polizia penitenziaria.

 

SUSANNA CENNI

Con la parlamentare Susanna Cenni abbiamo denunciato le difficoltà di agenti e detenuti, le carenze infrastrutturali e chiesto interventi urgenti agli enti preposti. Richiesta sfociata in una esplicita lettera di misure urgenti al ministro».

 

2 - L'IRA DEGLI INDAGATI "CERTI DETENUTI ANDREBBERO BRUCIATI CON LA BENZINA"

Michele Bocci per “la Repubblica”

 

L'assistente capo è contrariato. Alle 10 di mattina di un lunedì del gennaio scorso deve recarsi a Firenze, al Dap, «per quei fatti che sono successi ad ottobre - rivela a un collega indagato come lui - Cioè, andare a perdere una giornata lavorativa per andare eventualmente a giustificare l' operato delle persone, per uno che bisognerebbe pigliare la tanica di benzina, buttargliela addosso e dargli fuoco».

CARCERE DI SAN GIMIGNANO

 

Si riferisce al detenuto tunisino che è stato pestato da 15 persone San Gimignano. Gli agenti hanno fatto di tutto per non farsi vedere mentre tiravano calci e pugni: «Buona parte del personale operante si è posto in modo da creare una barriera all' inquadratura della telecamera», scrivono gli inquirenti. «Alla fine credevo che fosse svenuto - ha testimoniato un altro detenuto che ha in parte assistito alla scena - Un' agente, nel momento in cui si trovava a terra, diceva agli altri: "Fermi, così lo ammazzate"».

il servizio delle iene sulle torture al carcere di san gimignano 1

 

Sembra una fine drammaticamente possibile a leggere la ricostruzione degli investigatori, secondo i quali quando viene riaccompagnato in cella, il detenuto cade e un assistente capo di 120 chili gli sale addosso con le ginocchia mentre un altro lo stringe per un braccio e un terzo lo afferra per il collo.

 

Ma dentro il carcere di San Gimignano, dove sono reclusi anche camorristi, 'ndranghetisti e trafficanti, le cose sarebbero difficili anche per altri detenuti. Soprattutto la notte. «Entravano in tanti nelle celle e avevamo paura - ha raccontato un testimone - In isolamento dormivamo a turno per non essere colti di sorpresa». E un altro: «Spesso vengono gli agenti nelle celle e cercano di provocare per vedere se i detenuti reagiscono».

 

il servizio delle iene sulle torture al carcere di san gimignano 4

Del resto uno degli indagati avvertiva: «Fate bene a non dormire la notte, torniamo in ogni momento, pedofili, mafiosi di merda, infami». Sono queste parole, e anche alcune frasi piuttosto chiare degli stessi intercettati («I fatti si sono un po' susseguiti nel tempo. Da uno sono diventati due, tre, quattro, cinque, sei») a far ritenere che gli episodi violenti potrebbero essere stati tanti.

 

Ad colpire è l' inquietudine con cui alcuni degli stessi coinvolti si riferiscono ai due o tre considerati i leader del gruppo. Dice un agente: «Lui, e anche l' altro, sono mine vaganti. Perché anche lui quando va dentro perde il capo. Io te lo dico. Perde completamente la testa».

 

il servizio delle iene sulle torture al carcere di san gimignano 2

Qualcuno in servizio beve pure. «Perdono la testa anche perché spesso vanno carichi, non ragionano già di loro, figurati quando sono carichi ». E in effetti uno dei violenti si sfoga così con un compagno a gennaio, mesi dopo l' episodio al centro dell' indagine. «Sto troppo nervoso - dice - io mi arrabbio, hai capito o no? Questo continua a fare il malandrino, l' altra sera lo stavo ammazzando, io l' ho preso per i capelli dietro al collo, ho detto: io te la svito la testa, uomo di merda che sei. Hai capito che io ti ammazzo qui a terra? A casa nostra fai il malandrino?».

 

il servizio delle iene sulle torture al carcere di san gimignano 3

Alcuni membri del gruppo avevano rapporti pessimi con il resto del personale impiegato in carcere, soprattutto con chi non rispettava le loro regole un po' omertose. Una dottoressa è stata presa di mira perché refertando le condizioni del tunisino pestato ha riportato le sue dichiarazioni. Non avrebbe dovuto, secondo uno degli agenti, che più volte ha polemizzato con lei. Durante una discussione, tra l' altro, le ha toccato, pare accidentalmente, il seno con una mano, lei ha protestato e lui l' ha presa ancor più di mira, offendendola pesantemente in varie occasioni. La paura dei prigionieri: "Guardie violente, dormivamo a turno per non essere colti di sorpresa"

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...