roncone e il suo cane ciro

“UN CANE BASSOTTO CIECO E CON LE ROTELLE. MA SEI TU, CIRO, CHE HAI ACCUDITO NOI” - LA BELLISSIMA LETTERA DI FABRIZIO RONCONE AL SUO CANE PASSATO A MIGLIOR VITA: "CI HA INSEGNATO COME SI REAGISCE, CI SI RIALZA, SI RIPARTE. CI HA INSEGNATO IL CORAGGIO. E LA PAZIENZA. CI HA DIMOSTRATO CHE OGNI GIORNO È QUELLO GIUSTO PER ESSERE ALLEGRI E DARE AFFETTO. SENZA ASPETTARNE. E VISTO CHE SEI FINITO SUL 'CURRIERUN', DIREI CHE FORSE LASSÙ PUOI FARE UN PO' IL FANATICO CON LE TUE NUOVE AMICHE CAGNETTE…"

Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

 

Il mio cane si chiamava Ciro. Tutti i cani sono belli e speciali. Tutti, indistintamente.

roncone e il suo cane ciro

Poi ciascuno di loro si porta addosso una storia: ed è questa storia a renderlo - agli occhi del suo migliore amico - unico.

 

Ciro era un bassotto nano a pelo ruvido che, a 18 mesi, decide di ingoiare un piccolo aeroplano di plastica. Non chiedetemi come ha fatto: l'ha fatto. Intervento, terapia intensiva. Possiamo entrare uno alla volta: lo troviamo inerme, intubato. Un cucciolo intubato che ci guarda. Un pomeriggio, mentre sto lì a parlargli - ci hanno suggerito di comportarci come con gli umani: parole sussurrate e rassicuranti - avverto una certa agitazione dietro di me. Un infermiere: «È evaso un furetto ricoverato». Chiedo: è pericoloso?

 

«In genere, no. Questo, purtroppo, sì». Morde? «Può mordere le caviglie». Non conosco le dimensioni di un furetto, potrebbe essere simile a un coniglio o a un pinguino, l'istinto primario sarebbe di andarsene e invece mi preparo ad essere azzannato, pur di continuare a parlare con Ciro.

 

Poi arriva il chirurgo: «Il suo cane è vivo per miracolo. Ha una tempra eccezionale. Piccolo e tosto». Una profezia. Perché a 4 anni (luglio 2016) - e sono stati quattro anni francamente pazzeschi, è vero che i bassotti sono tipetti speciali - Ciro si ritrova con un'ernia. Giuliano Ferrara, altro grande innamorato di questi rasoterra, mi aveva affettuosamente avvertito: la diagnosi, purtroppo, arriva quasi sempre tardi.

 

il cane ciro di fabrizio roncone

Infatti: intervento inutile. Un neurochirurgo con la sensibilità di Mastro Titta (se mi scrivete in privato, vi dico chi è e dove opera), ce lo riconsegna gelido: «L'ernia era esplosa. Non ho potuto farci niente. Il cane ha perso la sensibilità dell'intero tronco posteriore, arti e vescica compresi. Dovrete portarvelo dietro sempre dentro una sacca. La pipì dovrete fargliela fare voi, tre volte al giorno, manualmente.

 

Quanto alla pupù, auguri. Se volete un consiglio». È lo stesso che, quando riportiamo Ciro a casa, ci danno quasi tutti i nostri amici. Alcuni, con delicatezza: «Forse dovreste affidarlo a un centro specializzato». Altri, brutalmente: «Siete matti a tenervelo? Lo addormentate, e buonanotte. Oh, questo vi rovina la vita e la carriera!».

 

Federica e io ci guardiamo: a parte che a Ciro vogliamo già un bene da matti; ma chi ci autorizza a prendere decisioni fatali sulla vita di un essere vivente che sprizza felicità, e abbaia, e lecca affettuoso? Ciro non muoverà più le zampe posteriori, d'accordo: ma ha una testa e un cuore che funzionano. Soprattutto - come scopriremo - ha un cuore straordinario.

 

È così che Ciro fa due incontri: prima con le mani magiche di una fisioterapista bravissima, Giorgia Certo, e poi con il carrellino. Lo facciamo arrivare dagli Stati Uniti, una lega leggera. E lui ci sale su con efferato entusiasmo. Ciro, ma davvero? Ciro, ma come?

federica serra fabrizio roncone foto di bacco

Niente. Il tempo di capire come funziona l'arnese, e al parco di Porta Latina, a Roma, è lì che si butta nelle mischie con gli altri cani. Va così per tre anni. Poi, in Maremma, sempre d'estate, sempre a luglio, Ciro diventa cieco. La neurologa: «Oggettivamente, un po' sfigato. Però, può succedere. Comunque, animo: dategli tre mesi, e si abitua». Al secondo, Ciro già gira sicuro dentro casa; chi viene a cena, chiede: cieco, scusate, in che senso?

 

Una sera capita però anche il compagno di una nostra amica, che la butta lì: «Per voi è morale spendere tutti questi soldi per un semplice cane?».

 

Avevo preparato una delle mie insalatiere di mezze maniche all'amatriciana. E ho pensato: ora gliela metto per cappello.

 

Federica, con lo sguardo: «Eviterei». Cercando le parole giuste, gli ho allora spiegato che, essendo già impegnato in svariate forme di beneficienza, quello che avanzava avrei potuto, legittimamente, giocarmelo a poker. E invece avevo deciso di fumarmelo con Ciro. Non solo: gli ho raccontato anche quello che avevo visto nelle cliniche veterinarie, l'amore assoluto dei padroni, spesso gente che si intuiva avesse problemi a conciliare il pranzo con la cena, e però poi tutti per il bene del proprio cane tiravano fuori il bancomat, e pagavano ogni cura, e andavano via pensando di aver fatto la scelta giusta.

Noi siamo convinti di averla fatta anche un paio di settimane fa: quando Ciro vomitava e stava male, l'ecografia ha segnalato un'ulcera perforata, e l'intervento si presentava complesso, se non disperato.

fabrizio roncone

 

Pure stavolta: si opera, e poi vediamo.

 

Ciro, grandioso Cirone, Ciro il Grande. Quasi tutti, in questi dieci strepitosi anni, ci hanno detto (con un filo di malcelata perplessità): beh, è stato fortunato ad incontrare due come te e Fede. No. Proprio no. Siamo stati noi fortunati ad incontrare lui.

Ciro ci ha insegnato come si reagisce, ci si rialza, si riparte.

 

Ci ha insegnato il coraggio. E la pazienza. Ci ha dimostrato che ogni giorno è quello giusto per essere allegri e dare affetto. Senza aspettarne. La generosità, Ciro. Dio Santo: la tua generosità e, fammelo dire, anche una certa non scontata eleganza, quando hai capito che non saresti stato più l'unico destinatario delle nostre coccole (però hai subito intuito dove accucciarti, perché dal seggiolone piovevano biscotti e altre leccornie). Federica, in un post pubblicato su Facebook e Instagram, ha scritto che solo i cani sanno esprimere, senza saperlo, tutto l'amore nella sua altissima bellezza ed essenza divina, senza condizioni, con purezza.

 

Poi, in privato, mentre cercavamo di consolarci tra un singhiozzo e l'altro, mi ha detto: «Abbiamo sempre pensato che fossimo noi ad accudire Ciro: in realtà, io adesso ho la forte consapevolezza che sia stato lui ad accudire noi, in tutti i nostri momenti più difficili. E voglio credere che abbia deciso di andarsene quando ha pensato che fossimo più solidi». Ciro, è così? Ma soprattutto: Ciro, ora, dove sei? Un mio amico, tempo fa, mi spiegò che i cani quando vanno in Cielo trovano dei grandi, immensi prati verdi. Voglio crederci.

fabrizio roncone

 

Voglio immaginarti lì, dove hai ricominciato a correre e giocare come facevi meravigliosamente da cucciolo (e mi raccomando: fai il bravo, non attaccare briga come al solito con gli alani e i pastori tedeschi: sei piccoletto, e quelli ti fanno male). Quando sarà il momento, e ci incontreremo di nuovo, porto dei premietti buoni, promesso. Nel frattempo, divertiti. Ti voglio bene, capoccione. Ps: visto che oggi sei finito sul Currierun, direi che forse puoi fare un po' il fanatico con le tue nuove amiche cagnette.

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...