abusi minori

UNA “CANTINA DEGLI ORRORI”, TRE ANZIANI, DUE BAMBINI ROM E IL SOSPETTO CHE ALTRI MINORI SIANO FINITI DELLA RETE - L’INCHIESTA SULLE VIOLENZE IN UN ORATORIO DI ROMA SI ALLARGA - I VERBALI: “QUANDO MAURIZIO MI HA ABBASSATO I PANTALONI AVRÒ AVUTO 10 ANNI. MI HA PORTATO IN UNA CASA A SAN BASILIO, UNA A SAN PAOLO, UN'ALTRA VOLTA A REBIBBIA.. MI DICEVA DI ACCOMPAGNARLO E POI MI RITROVAVO CON UN ALTRO COME LUI, POI, ALLA FINE, FACEVANO LE COSE TRA DI LORO…”

1 - VIOLENZE CHOC NELL'ORATORIO: MINORI ABUSATI PER ANNI

Valentina Errante e Alessia Marani per “il Messaggero”

 

BAMBINI MINORI ABUSI

Hanno abusato per anni di due ragazzini, uno dei quali oggi 16enne e l'altro 22enne, adescati all'oratorio di San Paolo, portati in casa, costretti a subire atti sessuali e ad assistere a performance a due o a tre. I tre orchi sono stati arrestati lunedì dalla polizia dopo un'indagine avviata dal Gruppo Antiviolenza della Procura coordinato dalla dottoressa Maria Monteleone.

 

Si tratta di Maurizio Pizzi, 65 anni, e di Bruno Pantaleoni, 85 anni, entrambi di San Paolo, e di Domenico Ioculano, 67enne di San Basilio, da lunedì ai domiciliari. Il sospetto degli inquirenti è che lo stesso trattamento da incubo subito dalle due vittime sia stato riservato anche ad altri minori. Nella lente degli investigatori, infatti, è finito anche il rapporto bollato come «anomalo» tra il 67enne e due minorenni di etnia rom con gravi problemi familiari ed economici.

 

abusi minori

LE RICOMPENSE

E «le modalità di condotta degli indagati, ripetuta nel tempo, commessa all'interno di un oratorio parrocchiale (da parte di Pizzi), approfittando della debolezza e fragilità di minori con alle spalle contesti familiari degradati», scrive il gip Livio Sabatini nell'ordinanza di arresto, fa ritenere «concreto e fondato» il pericolo di reiterazione «anche nei confronti di ulteriori indifesi minori».

 

Gli abusi sono andati avanti per sei anni, dal 2012 al 2018. Anni di orrori che avevano indotto il ragazzo più grande persino a ipotizzare il suicidio. Gli anziani offrivano ai bambini regalini e una piccola ricompensa di 10 o 20 euro per le attenzioni ricevute. Un'orribile vicenda venuta alla luce, paradossalmente, proprio da una denuncia che Pizzi aveva presentato l'anno scorso nei confronti del ragazzino più grande accusandolo di estorsione. «Mi chiede sempre soldi, non mi lascia in pace», aveva detto. I figli dell'uomo si erano accorti che aveva dilapidato, nel tempo, migliaia di euro.

 

ABUSI MINORI 1

LA NUOVA INDAGINE

Il ventiduenne era stato arrestato ma poi assolto e di lì la nuova inchiesta avviata dalla pm Eleonora Fini e affidata alla Squadra Mobile. Ed ecco spuntare fuori una lunga storia di violenze, iniziate nel 2012 quando le vittime avevano appena 10 e 14 anni.

 

I minori, entrambi stranieri e con gravi problemi familiari alle spalle, si erano fidati della figura rassicurante di Pizzi, quasi un nonno, che all'inizio della vicenda, frequentava l'oratorio a San Paolo. Lui aveva capito che quei bambini erano spesso soli, li aveva adocchiati e, uno alla volta, si era avvicinato a loro: «Quanto sei bravo a giocare al pallone». «Passa a casa da me». «Dai vieni via con me, che ti porto da un signore mio amico». «Andiamo a comprare una maglietta».

 

LA CANTINA DEGLI ORRORI

Gli investigatori hanno ricostruito uno scenario da brivido. I tre si passavano «a giro» i bambini. Per convincerli a lasciarsi andare tra le loro mani, bastavano qualche euro oppure un piccolo dono, come una semplice t-shirt o un cappellino. I tre, mostrandosi come una sorta di benefattori, hanno finto di volerli aiutare per poi approfittarne. Al ragazzo più piccolo, abbandonato in Italia dai genitori, Pizzi aveva offerto ospitalità per due mesi, prima che entrasse in casa famiglia.

 

ABUSI MINORI 2

Il primo approccio era stato nel bagno dell'oratorio, «avevo 10 o 12 anni, non capivo che cosa facesse», ha raccontato. Gli incontri sessuali si ripetevano anche in «casa di Bruno, il più anziano» nella zona di Giustiniano Imperatore, altre volte «al Corviale». Una volta Pizzi lo avrebbe condotto in cantina con Bruno: «Dentro questa cantina mi hanno fatto di tutto, io non volevo fare nulla», ha detto piangendo agli inquirenti.

 

2 - «LA PRIMA VOLTA ERO BIMBO HO CERCATO DI SPINGERLO VIA»

Valentina Errante e Alessia Marani per “il Messaggero”

 

«Quando Maurizio mi ha abbassato i pantaloni avrò avuto 10 anni, stavamo all'oratorio, in un punto del bagno, sopra a una scalinata... lui mi ha abbassato i pantaloni, mi pagava e mi abbassava i pantaloni, è successo per 4 o 5 volte... lui mi dava i soldi come se fosse stato un secondo padre, ma io non capivo che mi stava facendo... mi ha portato in una casa a San Basilio, una a San Paolo, un'altra volta a Rebibbia.. mi diceva di accompagnarlo e poi mi ritrovavo con un altro come lui, poi, alla fine, facevano le cose tra di loro io rimanevo a bocca aperta a guardare la tv, perché non sapevo come tornare...».

 

ABUSI SUI MINORI

Inizia così il racconto di una delle vittime della banda di pedofili, oggi sedicenne, agli inquirenti. Il ragazzo ricorda anche l'incontro con Domenico Ioculano a San Basilio: «Maurizio mi ha lasciato lì e quell'uomo praticamente mi è salito addosso e mi ha abusato da solo, ricordo che mi ha tolto tutti i vestiti, avevo 15/16 anni... era un vecchio di 70 anni», aggiungendo che «queste cose sono successe più volte perché io non avevo soldi, avevo anche paura, una volta ho reagito ma il signore di San Basilio mi ha dato un calcio nel sedere e mi ha quasi menato». L'altra vittima, oggi ventenne, si era accorta che al ragazzino più piccolo stava per toccare la sua stessa sorte e per questo «gli ho sempre detto di stargli lontano».

 

«NON TI FAI SCHIFO?»

Il ragazzo, si legge nell'ordinanza di arresto dei tre orchi, «dopo gli atteggiamenti amichevoli di Maurizio Pizzi, aveva accondisceso ad avere una maggiore apertura verso di lui, con il trascorrere del tempo l'uomo aveva iniziato a fargli avances e lo aveva finanche indotto a frequentare prostitute che egli stesso pagava».

 

Racconta lui: «A casa di Maurizio mi è capitato di avere subito di tutto. Lui cercava sempre di costringermi a essere toccato, cercava di spogliarmi. Io gli dicevo che sarei potuto essere il figlio o il nipote gli chiedevo se non si faceva schifo». E ricorda quando lo avevano portato a casa di Domenico Ioculano per vedere il derby tra Roma e Lazio: «Si era scatenato mi voleva leccare dappertutto mi metteva le mani sotto la maglietta io lo spingevo via... Io ero terrorizzato».

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)