madame

“CERTE MATTINE MI SVEGLIO PIÙ MASCHIO, ALTRE PIÙ FEMMINA” – MADAME CI RIFILA LA SUA "GENDER CONFUSION": “A 14 ANNI MI SONO INNAMORATA DEL MIO ALLENATORE DI PALLAVOLO, A 18 DELLA MIA PROF DI MATEMATICA, INIZIO A SCRIVERE TESTI PER LEI” – “A SCUOLA MI PRENDEVANO IN GIRO PERCHÉ MI LAVAVO UNA VOLTA AL MESE. BULLISMO? UNA VOLTA SONO SVENUTA E I MIEI COMPAGNI MI HANNO CALPESTATA PER CAPIRE SE FINGESSI” – “ADESSO MI SENTO MORTA. PRIMA ERA TUTTO IRRAGGIUNGIBILE. LA MIA VERA PAURA È…” - VIDEO

 

 

Teresa Ciabatti per "www.corriere.it/sette"

 

madame 8

Diciannove anni, nome d’arte scelto da un generatore di nomi per drag queen, è tra le poche donne rapper italiane, di certo la più famosa: Madame. Dopo la straordinaria partecipazione a Sanremo lodata da tutti, per il pezzo, Voce, in testa alle classifiche di ascolto, e per il discorso portato avanti sera dopo sera attraverso l’immagine (da madre a sposa: «Questa sera mi vesto da madre. Madre della mia voce». «Questa sera mi vesto da sposa. Sposa della mia voce») è in uscita col nuovo disco dal titolo Madame.

 

Papà impiegato di banca (attualmente in pensione), mamma segretaria in un autoconcessionario, fratello maggiore di otto anni, Francesca Calearo, in arte Madame, nasce a Creazzo, provincia di Vicenza. E poiché i genitori lavorano dalla mattina alla sera, lei cresce coi nonni. All’età di cinque anni muore il nonno materno a cui è molto legata. Ecco il primo grande dolore della vita libera, ribelle di Madame, il primo dolore della ragazza che canta «l’ultimo soffio di fiato e sarà la voce a essere l’unica cosa più viva di me», quella ragazza che sembra non aver paura di niente, «la solitudine è un virus che non prendo mai».

madame 34

 

Come riceve la notizia della morte del nonno?

«Ero in cucina, mangiavo un toast. Mia madre dice: “Nonno Giuseppe non c’è più”. Io rido non sapendo cosa significhi non esserci più».

Quando scopre il significato?

«A casa della nonna, la poltrona del nonno era vuota».

La morte è una poltrona vuota?

«A cinque anni sì».

 

I suoi genitori le dicevano la verità fin da piccola?

«Non mi hanno mai ingannata, tranne per Babbo Natale. Bisogna dire che sull’argomento ero scettica di mio, poi voci di corridoio all’asilo. Quindi metto sotto pressione mia madre che alla fine confessa».

madame 20

Reazione?

«L’accuso di avermi ingannato per tutto questo tempo».

Cos’era «tutto questo tempo»?

«Avevo quattro anni».

 

All’età di undici anni i suoi si separano.

«Papà mi dice che vuole lasciare mamma. Eravamo per strada, davanti al portone. Appena salgo chiedo: “Quanto ami papà da 1 a 10?”. E mamma: “Otto”. E io: “Lui si vuole separare”. Non ne sapeva niente, c’è rimasta malissimo, specie per quell’otto». 

I giocattoli preferiti da bambina?

«Wolfie, il mio cane. Un libro di poesie rosa carne di cui non ricordo il titolo. E il libro dei perché, fondamentale».

 

Motivo?

«Con quel libro imparo a fare domande a me stessa e agli altri».

Esempio?

«A mio padre chiedevo: “Perché esiste Dio?”. Oppure: “Perché siamo vivi?”».

madame 31

E lui?

«Pensava fossi un genio».

A scuola?

«Il contrario, mi prendevano in giro. Per i denti, e per il fatto che non mi lavavo».

 

Non si lavava?

«A quattordici anni hai altro a cui pensare. Lavarsi è arrivato in seguito, prima ci sono state tante altre cose bellissime che mi hanno fatto crescere».

Il peggiore episodio di bullismo?

«Una volta sono svenuta, e loro, i miei compagni, mi hanno calpestata. Mi calpestavano per capire se fingessi».

Questo dolore l’ha resa forte?

«Debolissima».

Ma?

«Debolissima e libera».

 

madame 27

Nel senso?

«Anche di innamorarmi: maschio, femmina, giovane, vecchio ».

Primo amore?

«L’allenatore di pallavolo. Io 14 anni, lui 30. M’innamoro, comincio a lavarmi, una volta ogni due giorni invece che una al mese. Mi trucco per andare a pallavolo». 

E?

«Gli scrivevo su WhatsApp, era l’unico che mi fosse rimasto, la mia persona di riferimento per capire il mondo».

 

Si dichiara?

«Molto tempo dopo, a quel punto lui era andato via dalla squadra».

Parole della dichiarazione?

«A diciotto anni potrò darti un bacio?».

Risposta?

«Dipende da chi amerò in quel momento».

Arrivati i diciott’anni?

madame 11

«Già stavo da un’altra parte».

Dove?

«Innamorata della professoressa di matematica».

 

Una donna.

«Mai avuto problemi maschio femmine, semplicemente le donne etero sono più difficili da raggiungere, e quello era il mio scopo».

Quanto conta il grado di impossibilità?

«Innamorarsi dell’impossibile è una droga. O almeno era, purtroppo adesso mi innamoro due giorni, una settimana, fine. Penso: ti ho già raggiunto. Il problema di adesso è che raggiungo tutto troppo facilmente».

Meglio l’amore non corrisposto?

madame 10

«L’amore corrisposto non esiste ».

 

Tranne?

«Tranne quello madre figlio, anzi no: nemmeno. Mia madre mi ama incondizionatamente, io però non posso riamarla nello stesso modo perché non l’ho cresciuta ».

Di chi è madre Madame?

«Della sua voce».

Tornando alla professoressa di matematica: le dice di amarla?

«Sarebbe stato uno spreco, lei era troppo fredda per capire. Se le dicevo ti amo, probabile che mi denunciasse».

 

Quindi?

«Prendo a scrivere testi miei, proprio per far vedere a lei che valevo qualcosa, che sarei arrivata in radio».

madame 3

Eppure la musica esisteva da tempo per Francesca/Madame.

«Ho iniziato in camera mia, con i karaoke di Justin Bieber. A tredici anni sapevo a memoria tutte le canzoni di Fedez e Emis Killa. Finiti i karaoke rap, scopro i type beat. Allora compongo strofe mie. Bimbo è la prima vera canzone».

Di che parlano i primi testi?

«Della mia generazione, una generazione finta però, che ne sapevo io, sempre sola. Ho cominciato a scrivere cose mie, sentite, quando ho conosciuto la professoressa. Anna è una canzone per lei».

Funzionava da ispirazione?

«In quel periodo c’era un pezzo di Izy, Manco a me, e c’era un verso che mi faceva pensare a lei: “Come un veliero bianco che salpa verso il sole” (ndr: nel testo “Come un veliero bianco che salpa verso sud”)».

 

madame 6

La professoressa era il sole?

«Sì».

Manifestazioni d’amore?

«Scrivevo di nascosto: lettere, canzoni, che le davo per il compleanno e per Natale. Una volta chiedo alla bidella di consegnarle in classe il cd Le onde di Einaudi, con tanto di lettera».

Conseguenza?

«Lei non capisce che sono io. Lo capisce parecchio dopo: tredici giorni dopo, e mi ringrazia. Era una donna di poche parole, e non molto dolci, insomma: la persona perfetta da amare».

Fine dell’innamoramento?

«Lei va in pensione, io vengo bocciata. Dovevo dimenticarla, per fortuna che avevo iniziato una vita nuova: amici, rapporti reali. Sesso regolare».

 

Amori?

«Persone che si affezionavano a me, a cui io non mi affezionavo, o viceversa. Situazioni destinate a finire».

madame 7

«Mando un bacio a quelli che mi davano i bacini ma senza volere me»?

«Esatto».

Il momento della reciprocità?

«Capisco cosa significa avere un rapporto umano conoscendo Matilde. Ho 17 anni, e lei è la prima vera amica della mia vita».

In quel periodo arriva anche il successo.

«Mi scopre Eiemgei che mi fa togliere il video di Anna per ripubblicarlo sul suo canale. 150 mila visualizzazioni in pochissimo tempo».

 

Essere una rapper donna?

«Sono sicura che ci siano tantissime Madame non ancora esplose in Italia, tante Madame a cui manca il coraggio. C’è il pregiudizio che se sei femmina devi per forza fare pop romantico».

«Sarà che io sono tutto. Certe mattine mi sveglio più maschio, altre più femmina. Riesco a pensare come un maschio, per esempio Clito, l’ho scritta da maschio».

madame 4

Chi è Madame?

«Per farle capire: non ho mai avuto una calligrafia mia, copiavo quella del compagno di banco, e siccome i compagni di banco cambiavano di continuo, i miei quaderni sembrano scritti da trenta persone diverse».

 

Lo stile di Madame?

«Mio, personale, come l’immagine del resto. Non mostro il corpo, forse perché ancora non ne sono fiera. E anche perché penso: chi si merita di vedermi nuda oggi?».

Chi lo merita?

«Di umani nessuno. Di animali Barney, il mio cane: io mangio, lui mangia, io vado in bagno, lui viene in bagno».

Cos’è la fama?

«Mia madre mi ha insegnato che della fama bisogna gioire per poco, sennò significa tirarsela e diventare cattivi».

madame 5

Teme di diventare cattiva?

«Un po’».

 

In che modo è stato accolto il suo successo in famiglia?

«Non ce lo siamo goduti, a noi non piace godere di queste cose che piacciono a tante persone, ci piace godere di altro, tipo la natura, gli animali, quello che fanno».

La maggiore soddisfazione al termine di un lavoro?

«Non l’uscita del pezzo, quando magari fa tante visualizzazioni, ma quando lo faccio ascoltare ai miei, in macchina. Mio padre e mia madre davanti, io dietro».

Fastidi del successo?

«Il fatto che gente che non mi conosce mi critica. Perché devi parlare di me? Che ti ho fatto di male?».

madame 9

Oggi la veste Maria Grazia Chiuri (Dior). Come si vestiva prima di diventare famosa?

«Jeans, felpe, molti fake, copie di marchi famosi. C’era un mio amico graffitaro che faceva anche magliette, gli ho chiesto di farmene una con la scritta enorme Gucci». 

 

Parliamo del nuovo disco.

«La cosa di svegliarsi ogni mattina e essere una persona diversa. Ecco, ogni canzone del disco è scritta da una persona diversa. Tranne tre pezzi scritti nella stessa settimana in cui mi sono svegliata sempre quella persona lì».

Ovvero?

«Femmina luccicante».

Tema ricorrente del disco?

«Il dolore».

Il dolore per Madame?

«Che sia l’amore non corrisposto o altro, di base quello che mi manca oggi. Adesso è troppo semplice, e io mi sento morta. Prima vivevo a pieno proprio per il fatto che fosse tutto irraggiungibile. La mia vera paura è non provare niente di intenso, gioia dolore, di rimanere così, anestetizzata».

madame 12

Altre paure?

«La velocità».

 

Cioè?

«A quattordici anni mio padre mi porta a Gardaland. Andiamo sulle montagne russe e io sto malissimo, crisi di ansia, di panico, non so. Penso: ora mi sgancio da questo coso, volo via, mi schianto, muoio. Ma poteva finire così, a Gardaland?».

Non finisce.

«Ricordo che scesi da lì, abbiamo passato il resto della giornata sul fiume, nelle canoe. Tipo bambini di cinque anni».

 

Ci sono volte che ha ancora cinque anni?

«Quando entro in una stanza buia. Inizio a correre, cerco l’interruttore, non so stare al buio».

Come dorme?

madame 32

«Ora che c’è Barney, benissimo. Lui sta sotto il letto, e io mi sento al sicuro».

Senza luce?

madame 21madame 24madame 23madame 18madame 22madame 28madame 29madame 26madame 13madame 33madame 25madame 19madame 35

madame 1madame 14madame 15madame 30madamemadamemadamemadamemadame. madame 2madame 2madame madame

«Senza».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…