stefania sandrelli

“LA CHIAVE” DI TINTO BRASS? LO RIFAREI ANCHE SE NON HO PIÙ IL FISICO” – VITA, AMORI E BOLLORI DI STEFANIA SANDRELLI: “IL MIO PRIMO FILM CON PIETRO GERMI? ERA UN CACADUBBI, URLAVA E IO GLI RISPONDEVO STRAFOTTENTE: “STRILLI MENO E SI FACCIA CAPIRE”. GINO PAOLI? BUGIARDISSIMO, MA SIAMO RIMASTI IN BUONI RAPPORTI. NICKY PENDE? ALL’INIZIO IL MATRIMONIO FU OTTIMO, MA AVEVA IL VIZIO DI BERE, VOLAVANO PIATTI E ABBIAMO DIVORZIATO. FLIRT CON ATTORI? A ROBERT DE NIRO DISSI: “QUANTO SEI CARINO”. LUI SI MISE A RIDERE E SI RITRASSE. L’UNICO CON CUI È ACCADUTA QUALCOSINA FU DEPARDIEU…”

Estratto dell'articolo di Emilia Costantini per www.corriere.it

 

STEFANIA SANDRELLI - PARTHENOPE

Stefania Sandrelli ripercorre la sua carriera esplosa con il celebre film di Pietro Germi: «Era molto severo, un cacadubbi, sul set ci siamo sempre dati del lei, poteva essere mio nonno, mi ha trasmesso le basi fondamentali del mestiere, ma spesso ci scontravamo e quando lui urlava durante le riprese rispondevo strafottente: io faccio quello che posso, lei strilli di meno e si faccia capire di più... e lui si calmava».

aldo puglisi e stefania sandrelli in sedotta e abbandonata

 

Come era stata scelta?

«Mi aveva scoperto su una rivista e mi convocò per un provino agli Studi De Paolis a Roma, mi venne un colpo, non me lo aspettavo. Ero minorenne e venivo ovviamente accompagnata da mia madre Florida la quale, quando iniziò la mia carriera, dovendo essere sempre al mio fianco tra un set e l’altro, mi disse: “Stefanina, sei proprio sicura che vuoi fare questo mestiere?

 

GINO PAOLI STEFANIA SANDRELLI

Lavori tanto, ti pagano poco e ci stiamo rimettendo”. E io rispondevo con un filo di voce: sì, mamma, lo voglio fare, è la mia passione... Intendiamoci, i soldi devono servire per vivere e non bisogna vivere per i soldi, però è anche vero che a quel tempo, come mi pare ancora oggi, gli uomini vengono pagati molto più delle donne. Bisogna ribellarsi».

[…]

 

Due figli e cinque nipoti. Che madre è stata?

«Mi sarebbe piaciuto avere più figli, il problema è che data la mia vita lavorativa, sono stata un po’ assente e soprattutto avrei rischiato di farli tutti con padri diversi, cosa che è in parte avvenuta. Infatti Amanda l’ho avuta con Gino Paoli e Vito è nato dal matrimonio con Nicky Pende».

AMANDA SANDRELLI GINO PAOLI STEFANIA SANDRELLI 1

 

Quando rimase incinta di Paoli?

«Ci eravamo conosciuti alla Bussola, lui mi invitò a ballare, io non sapevo che fosse sposato e comunque la scelta nei suoi confronti fu la mia, anche se, quando rimasi incinta, non pensavo di sposarlo. Mi sono dimostrata molto coraggiosa, ho affrontato serenamente lo scandalo in un’Italia di quei tempi, molto diversa da oggi, stiamo parlando del 1964, medioevo».

 

E fu costretta a dare il suo cognome alla bambina proprio perché erano i tempi di un’Italia medioevale?

stefania sandrelli e il nipote rocco roca rey foto di bacco (1)

«No. Il nome Amanda lo aveva scelto lui, dicendo che è il gerundio di amare, ma io non ero d’accordo, perché una mia compagna di classe che mi faceva continuamente dispetti si chiamava proprio Amanda: mentre aspettavamo l’autobus per andare a scuola, mi rintontiva di cartellate in testa! Però Gino si impuntò, alla fine mi convinse e allora decisi che il cognome sarebbe stato il mio, punto e basta».

 

La convivenza con Paoli?

«Un po’ precaria, vivevamo insieme un po’ a Roma, un po’ a Milano. Lui bugiardissimo, un giorno ho scoperto tutti gli altarini e poi ho avuto un buon rapporto con la moglie Anna. In ogni modo con Gino abbiamo mantenuto buoni rapporti: quando hai un figlio con una persona come fai a chiudere i rapporti?».

stefania sandrelli

[…]

Poi nella sua vita è arrivato il chirurgo Nicky Pende.

«Anche con lui, come con Gino, strana coincidenza: ci siamo conosciuti ballando in una discoteca a Roma. Ci siamo sposati nel 1972 e all’inizio era ottimo, tutto filava liscio. Purtroppo, però, aveva il vizio del bere... si trasformava da dottor Jekyll a Mister Hyde... scenate terribili, volavano i piatti e abbiamo divorziato. Per fortuna nostro figlio Vito, anche lui medico, è tutt’altro carattere».

[…]

Si è mai pentita dello scandalo suscitato dal film «La chiave» diretta da Tinto Brass?

«Mai. Ho sempre avuto un certo istinto che mi indica le strade giuste, di cui mi fido e continuo a fidarmi. Sono sempre stata io a scegliere le cose da fare, mai stata scelta. Quello di Tinto, un film femminista, dove il mio personaggio mette alla berlina un porco inverecondo guardone... una denuncia a tutti gli effetti... un film trasgressivo e non pornografico, semmai ricco di grande ironia.

alberto sordi stefania sandrelli quelle strane occasioni

 

Ho avuto fortuna anche in quel caso nell’essere scelta per il ruolo: non ero proprio una ragazza e non mi sono spogliata tanto per farlo, per far giudicare al pubblico se ero ancora bella... l’ho fatto in piena libertà... Diceva mia madre: “Ciò che avviene, conviene” ed è giusto così, cioè che le proposte capitino al momento opportuno. Sembrerò sfrontata, ma lo rifarei, anche se ovviamente non avrei più il fisico adatto».

 

Oggi non proverebbe vergogna?

«Assolutamente no, e ho spiegato il motivo. E poi oggi non si vergogna più nessuno di niente, mentre invece ci sono delle persone che dovrebbero nascondersi la faccia dietro un bel paio di mutande».

stefania sandrelli marzio honorato una donna allo specchio

 

Insomma, una donna libera a 360 gradi sin da giovanissima... Le è anche capitata qualche storia d’amore con qualche collega?

«[…] Uno degli attori più belli era Robert De Niro, che ho conosciuto sul set di “Novecento” di Bertolucci, e con grande faccia tosta gli dissi: ma quanto sei carino! Lui si mise a ridere e si ritrasse, era molto discreto... L’unico con cui è accaduta qualcosina fu Depardieu, qualche “balletto”, qualche... tip tap... lui era un uragano...».

stefania sandrelli la chiave 12

 

Quali invece i personaggi da cui è rimasta particolarmente colpita?

«Con Pier Paolo Pasolini abitavamo vicini e ci incontravamo quasi tutte le mattine: un’anima grandiosa, gentile, altruista... dal suo sguardo traspariva intelligenza e sapienza. La prima volta che incontrai Alberto Moravia fu a un concerto di musica dodecafonica, una roba tosta e un po’ noiosa. Sedevo dietro di lui e lo vedevo scuotere la testa, sbuffava talmente forte che si faceva sentire da tutti... Poi lo conobbi in altre occasioni e fui ospite spesso a casa sua con altri scrittori, attori... un’accoglienza squisita, un vero signore. E soprattutto, a Cannes, ho conosciuto e poi fatto amicizia con Mario Soldati, un genio, molti anni prima di conoscere suo figlio Giovanni».

stefania sandrelli la chiave 3stefania sandrelli sedotta e abbandonata stefania sandrelli la chiave stefania sandrelli la chiavelara wendel stefania sandrelli desideria la vita interioreamanda stefania sandrelli stefania sandrelli sedotta e abbandonatastefania sandrelli

[…]

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)