xi jinping unione europea

“I CINESI STANNO GIÀ MINACCIANDO REAZIONI” – SECONDO IL “NEW YORK TIMES” LA COMMISSIONE EUROPEA HA ANNACQUATO UN RAPPORTO SULLA DISINFORMAZIONE LEGATA AL CORONAVIRUS SU PRESSIONE DEI CINESI – NELLA BOZZA IL TESTO ERA MOLTO PIÙ DURO DI COME È USCITO. LA RETROMARCIA SAREBBE STATA INNESCATA DALLA MAIL DEL CAPO DELL’UNITÀ CONTRO LE FAKE NEWS. CHE GUARDA CASO È UN TEDESCO…

 

 

Alberto D’Argenio per “la Repubblica”

 

merkel xi jinping

L' accusa arriva dal New York Times : su pressione della Cina, la Commissione europea ha annacquato un rapporto sulla disinformazione legata al Covid 19 alleggerendo le accuse contro la propaganda di Pechino. Bruxelles nega, scrive una lettera di smentita e con un portavoce attacca: «Se leggete il nostro documento con occhi aperti e senza un doppio fine, vedrete che non ci pieghiamo ad alcuna pressione esterna». La questione è intricata, da inizio pandemia gli europei accusano Russia e Cina di diffondere fake news per indebolire l' Unione e allargare la loro influenza sulle nostre opinioni pubbliche. Ma senza eccedere nel linguaggio verso due attori globali con i quali i rapporti sono complessi per ragioni politiche ed economiche.

 

JOSEP BORRELLLUTZ GUELLNER 1

La polemica ruota intorno alla bozza del secondo rapporto sulla disinformazione legata al coronavirus firmato da EuVsDisinfo, l' unità della Commissione che dal 2015 setaccia la Rete a caccia di fake news. Il documento non ancora pronto per la pubblicazione accusava direttamente Pechino: «La Cina continua a condurre una campagna di disinformazione globale per sviare le accuse legate allo scoppio della pandemia e migliorare la sua immagine internazionale ». A inizio della scorsa settimana, il testo provvisorio circola per la normale consultazione tra governi europei e, in questo caso, anche dei principali partner internazionali. Qualcosa va storto, perché martedì alcuni stralci duri verso il Dragone appaiono sui media.

 

IL DOCUMENTO MODIFICATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA SU PRESSIONI CINESI – PRIMA E DOPOLUTZ GUELLNER

Secondo la ricostruzione del New York Times , entra in gioco la diplomazia cinese, che pressa Bruxelles affinché blocchi la pubblicazione del rapporto. L' articolo documenta le pressioni pubblicando una mail interna scritta dallo stesso capo dell' unità contro la disinformazione, il tedesco Lutz Gullner: «I cinesi stanno già minacciando reazioni».

Quindi afferma che Esther Osorio, consigliere dell' Alto rappresentante Josep Borrell, avrebbe chiesto di rendere il rapporto meno lesivo nei confronti della Cina. Da Bruxelles affermano che mail e azioni attribuite a Osorio sono decontestualizzate e manipolate.

Il rapporto resta fermo qualche giorno e viene pubblicato venerdì.

 

XI JINPING GIUSEPPE CONTE

Alcuni passaggi in effetti sono diversi rispetto alla bozza. Manca la frase sulla «campagna di disinformazione globale» condotta dalla Cina. Resta identica quella che recita: «Nonostante il grave impatto potenziale sull' opinione pubblica, funzionari e fonti controllate da diversi governi, inclusi Russia e - in misura minore - Cina, continuano a diffondere narrativa complottista e disinformazione presso il pubblico europeo». In generale i riferimenti al governo cinese vengono alleggeriti con «fonti ufficiali cinesi».

 

PUTIN E XI JINPING

Le modifiche di per sé non sono sorprendenti: è normale che i documenti preparati dai funzionari della Commissione Ue vengano poi modificati dal commissario competente e dal suo gabinetto, che agiscono con uno sguardo più politico. A Bruxelles il 2020 è vissuto come l' anno della svolta nei rapporti con la Cina. Virus permettendo, sarebbero in programma due vertici bilaterali, con gli europei in pressing su Xi sul fondamentale trattato per il riequilibrio commerciale.

 

Alcuni diplomatici Ue citati dai media internazionali inquadrano il giallo sulle fake news come un pericoloso precedente. Ma dietro le quinte altri diplomatici europei aprono una diversa prospettiva: «Gli americani attraverso alcuni governi dell' Europa centro-orientale premono affinché i rapporti di EuVsDisinfo contengano più retorica anti- cinese e anti-russa». Fonti della Commissione negano di essersi sottomesse a Pechino e sottolineano che il rapporto finale ha un raro livello di coincidenza con la bozza.

xi jinping angela merkel

 

Di fatto il documento pubblicato l' altro ieri resta duro, afferma che la propaganda di Russia e Cina «potenzialmente può avere conseguenze su sicurezza pubblica, salute ed efficacia della comunicazione» nella gestione della crisi. Mosca e Pechino «mirano a danneggiare la fiducia nelle istituzioni e nei governi» dell' Ue. Insomma, provano ad aggravare la crisi sanitaria (molto diffuse le fake sulle false cure) e indebolire, o addirittura sfaldare, l' Unione per approfittarne in termini politici ed economici.

 

GIUSEPPE CONTE XI JINPING BY OSHO

Nel rapporto abbondano le teorie complottiste russe e cinesi che penetrano nella società raggiungendo centinaia di milioni di persone via social o messaggini: il virus non esiste, il Covid è diffuso dalle reti 5G, la pandemia è esagerata dai media e dai governi per instaurare un regime fascista o per impiantare microchip che controlleranno la popolazione. Grazie alla propaganda di Pechino sugli aiuti concessi all' Italia, ora il 52% dei connazionali (prima erano il 10%) ritiene la Cina un partner amico. Con speculare crollo della fiducia nella Ue dal 42 al 27%. Non a caso il 9 aprile, intervistato da Repubblica , Borrell aveva affermato: «È chiaro che Russia e Cina vogliono aumentare la loro influenza a livello globale. Stanno usando la crisi sanitaria per farlo». Parole che nei giorni successivi hanno scatenato un' ondata di fake news contro il titolare degli Esteri europeo.

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?