molestie studentessa

“GLI DICEVO DI VERGOGNARSI E LUI RIDEVA” – A ROMA IL BIDELLO 62ENNE DI UN ISTITUTO TECNICO FINISCE AI DOMICILIARI PER AVER MOLESTATO UNA 17ENNE – IL RACCONTO DI LEI: “SULLA PORTA DEL BAGNO QUELL’UOMO SI È APPOGGIATO A ME CON LA PANCIA STRUSCIANDOSI CONTRO IL MIO CORPO, QUINDI HA ALLUNGATO LA MANO E…”

Alessia Marani per "il Messaggero"

 

molestie studentessa

Choc in un istituto tecnico di San Paolo. Finisce agli arresti domiciliari - nella foresteria della scuola - G. R. bidello di 62 anni, accusato di avere abusato di una studentessa 17enne. Quando i poliziotti del commissariato Colombo, lunedì mattina, sono andati da lui per notificargli la misura, ha tentato di sminuire l' accaduto: «Ma è successo tanto tempo fa...», le sole parole davanti alla gravità del fatto. Negli anni, l' uomo, si era conquistato una certa benevolenza tra i professori e gli altri collaboratori, mostrandosi come una sorta di tuttofare, con la battuta sempre pronta. La stessa preside, che non ha esitato a chiedere aiuto alla polizia di zona, era incredula: «Sono sconvolta», ha detto.

 

Il racconto della vittima agli inquirenti, in audizione protetta, non ha lasciato spazio a dubbi circa la condotta del bidello per il quale molestare le alunne sembrava rientrare tra le consuetudini.

 

Due, in particolare, gli episodi finiti sotto la lente degli ispettori della dottoressa Isea Ambroselli: il primo è avvenuto durante il terzo anno di scuola (2018-2019), quando la ragazza subì pesanti avances da parte del custode in corridoio, mentre lui la stava accompagnando in uno sgabuzzino per prendere della carta igienica.

Il bidello allungò le mani per toccarle il seno e la scena venne ripresa quasi per caso, con il telefonino, da un' altra alunna. Il video ora è agli atti dell' inchiesta. Ma è stato quanto successo il 22 settembre del 2020 a fare scaturire la denuncia che ha dato il via alle indagini. Il timore è che lo stesso comportamento sia stato riservato ad altre.

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IL RACCONTO «Quel martedì - racconta la vittima agli investigatori - chiedevo di andare in bagno... sulla porta c' era il bidello, un uomo dalla pancia molto gonfia che si era messo sulla porta occupandola tutta. Arrivata sulla soglia si è spostato a volermi fare passare, ma poi si è appoggiato a me con la pancia strusciandosi contro il mio corpo, quindi ha allungato la mano e mi ha sfiorato le parti intime...».

 

La ragazza si è girata verso il fidanzato visibilmente imbarazzata poi, ha aggiunto, «mi sono rivolta al bidello. Gli ho detto cosa fai, non ti vergogni? Lui mi ha guardato e ha sorriso come se nulla fosse dicendomi a bassa voce vabbè dai. Sono scappata in bagno». La studentessa, al ritorno, ha parlato con il fidanzato che l' ha convinta a confidarsi con una insegnante di loro fiducia.

 

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Di qui il coinvolgimento della preside che ha avvisato gli agenti. Durante le indagini sono emersi una serie di comportamenti che il gip nell' ordinanza di custodia cautelare considera «non consoni e inopportuni al ruolo svolto» dal bidello: continui inviti a uscire dall' aula, a prendere l' ascensore con lui, fissava insistentemente i glutei delle ragazze che frequentano la scuola.

 

Scrive il giudice che l' indagato «ha consapevolmente, in modo reiterato e quasi sistematico, commesso abusi sessuali sulla minore di anni 18». Abusi aggravati, oltre che dall' età della vittima, dalla circostanze di avere commesso il fatto all' interno di un istituto di istruzione. L' arresto è stato necessario per il pericolo che il custode possa entrare in contatto con la vittima oppure persuadere i testimoni a ritrattare o a ridimensionare le accuse, senza contare il rischio della recidiva. Il pm aveva chiesto per il collaboratore scolastico, infine, l' applicazione del braccialetto elettronico, esigenza che il gip, però, non ha condiviso sottolineando, fra l' altro, come «non risulta esservi una disponibilità sufficiente».

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