aggressione medici

“DOBBIAMO PURE STAMPARE I CERTIFICATI COME FOSSIMO DELLE COPISTERIE?” – I MEDICI DI FAMIGLIA SI INCAZZANO PERCHÉ DEVONO CONSEGNARE AI PAZIENTI IL GREEN PASS: “È UMILIANTE PER UN PROFESSIONISTA ESSERE INSERITO IN PERCORSI DI TIPO BUROCRATICO” – “RICEVIAMO DECINE DI TELEFONATE PER RICHIESTE SU VIAGGI E PASSAPORTI. POI, MAGARI, CHI È AMMALATO DI TUMORE NON RIESCE A RAGGIUNGERCI PERCHÉ SIAMO SOVRACCARICATO DA INCOMBENZE CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON LE NOSTRE FUNZIONI. CI SENTIAMO L' ULTIMA RUOTA DEL CARRO, BISTRATTATI E MALTRATTATI”

Graziella Melina per “il Messaggero”

IL SITO PER OTTENERE IL GREEN PASS

 

«Dobbiamo pure stampare i certificati come se fossimo delle copisterie?». Passi il sovraccarico lavorativo dell' ultimo anno e mezzo a causa della pandemia.

Passi pure la disponibilità a somministrare il vaccino nei vari hub.

 

Ma ora ai medici di famiglia l' idea di dover consegnare ai pazienti persino il green pass non va proprio giù. Il decreto firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi prevede infatti che il certificato europe, che permette la partecipazione ad eventi pubblici, l' accesso alle strutture sanitarie assistenziali e gli spostamenti sul territorio nazionale e nell' Ue, possa essere rilasciato anche dal medico di base, o dal pediatra di libera scelta.

 

Silvestro Scotti

Tempo neanche 12 ore e arriva il fermo no delle sigle sindacali, che stavolta fanno fronte comune. «Innanzitutto - premette Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale - non siamo stati consultati su questo compito che non riteniamo sia ascrivibile a un medico».

 

La ragione del dissenso sta infatti proprio nel compito che viene richiesto. «Crediamo sia umiliante per un professionista medico essere inserito all' interno di certi percorsi semplicemente di tipo burocratico.

 

Stampare un Qr code che diventa un green pass come un tabaccaio o un ufficio del comune, non mi pare sia un modo per valorizzare l' atto medico».

 

GREEN PASS

LE PIATTAFORME

 In realtà, le certificazioni si potranno ottenere anche attraverso un sito web apposito, oppure consultando il fascicolo sanitario elettronico, attraverso le App Immuni e IO, oltre che con il Sistema tessera sanitaria. «Il problema - spiega Scotti - è che le piattaforme regionali non dialogano fra di loro. Ma serviva un sistema unico.

 

VACCINI MEDICI FAMIGLIA

È chiaro che utilizzando il sistema della certificazione di malattia, i oggetti presenti sul territorio che hanno una chiave di accesso sono due, ossia i medici di famiglia e i farmacisti. Ma mentre loro potranno assegnare questo compito ai dipendenti, visto che usano il sistema solo per i processi amministrativi, noi invece, accedendo per i processi certificativi, usiamo una password che non passiamo assolutamente comunicare ai collaboratori di studio».

 

BUROCRATI

GREEN PASS

Più che un certificato in più da stampare, ciò che spaventa i medici è a china che potrebbe prendere la medicina territoriale.

«Non ci coinvolgono all' interno dei processi assistenziali - denuncia Scotti - e invece prevale l' idea di un medico burocrate.

 

Cosa succederebbe se ci fosse un medico dipendente? A quel punto il cittadino non avrebbe più un medico, ma un tabaccaio, uno che gli fornisce i documenti.

Lo scenario che si apre e che preoccupa è che quando avremo le case di comunità, si vorrà usare la prossimità per risolvere i problemi di burocrazia e non per potenziare l' assistenza».

Pina Onotri

 

Sulla stessa linea, anche Snami, Smi, Simet, Cgil Medici, Federazione Cipe-Sispe-Sinspe.

«Quello che ci viene chiesto non è di fare un certificato, ma di limitarci a stampare un certificato fatto da altri - sottolinea Pina Onotri, segretario generale del Sindacato medici italiani - È una richiesta assolutamente indecente. Ci stanno sovraccaricando di lavori inutili e, in tutto questo, ci stanno distogliendo dalla nostra attività quotidiana».

 

LE TELEFONATE

digital green pass vaccinale

Per i medici, insomma, sono altri i canali da utilizzare per poter aver il green pass. «Qualsiasi cittadino - ribadisce Onotri - anche se privo di collegamento internet oppure di competenze informatiche può rivolgersi ad una copisteria o ad un conoscente.

 

Trovo assurdo che in questi giorni riceviamo decine di telefonate per richieste che riguardano partenze, viaggi, green card, passaporti. Poi, magari, chi è ammalato di tumore e ha un problema grave, non riesce a raggiungere il medico né a mettersi in contatto perché di fatto il medico di famiglia è sovraccaricato da incombenze che nulla hanno a che fare con le nostre funzioni.

 

Numerosi colleghi sono esasperati - ammette alla fine Onotri - Ci sentiamo l' ultima ruota del carro, bistrattati e maltrattati nonostante abbiamo fatto la nostra parte. Molti hanno pure perso la vita perché si sono infettati. Ma questo qualcuno continua a dimenticarlo».

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