massimo carminati opere arte

“ER CECATO” AVEVA OCCHIO PER L’ARTE - FINISCE ALLO STATO LA COLLEZIONE DI MASSIMO CARMINATI - AVEVA UN’OPERA FIRMATA DA GUTTUSO E SETTE DI MIMMO ROTELLA (CIASCUNA VALE TRA GLI 80 MILA E I 150 MILA EURO) - PIÙ UNA SERIGRAFIA AUTOGRAFATA DA MIRÒ, SCULTURE, BRONZI E LAVORI FIRMATI DA CONSAGRA, BOTERO, SCHIFANO, D'ANNA - CONFISCATI ANCHE 13 IMMOBILI, UN TERRENO, QUATTRO SOCIETÀ PER UN VALORE COMPLESSIVO DI CIRCA 27 MILIONI DI EURO...

carminati

1 - CARMINATI E LA PASSIONE PER L'ARTE ALLO STATO LA COLLEZIONE DEL BOSS

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

I pezzi di maggior pregio, secondo l'esperto consultato a suo tempo dai carabinieri del Ros, sono le opere grafiche di Mimmo Rotella, rinomato artista del Novecento catalogato come esponente del Nouveau réalisme e della Pop art internazionale; valgono ciascuna tra gli 80.000 e i 150.000 euro, e Massimo Carminati ne aveva sette, tra cui alcune riproduzioni di manifesti di film di cui fu protagonista Marilyn Monroe. Più un collage su carta e tela intitolato Gangster . Di Marilyn c'è anche una copia del ritratto realizzato da Andy Warhol, insieme a quadri e dipinti di altri autori.

 

Compresi il disegno a china di un leopardo firmato da Renato Guttuso, il pittore comunista evidentemente apprezzato dal neofascista riciclatosi come rapinatore e corruttore, e una serigrafia autografata da Mirò. E ancora sculture e bronzi e opere varie firmate da Consagra, Botero, Schifano, D'Anna e altri.

 

FRANCO ANGELI - CUNEO E LUNA

La collezione del bandito appassionato d'arte è una parte dei beni confiscati ieri dalla Guardia di Finanza in esecuzione di un provvedimento emesso un mese fa dalla Corte di cassazione nei confronti di Carminati, Salvatore Buzzi e altri sei condannati nel processo che fu «Mafia capitale», declassato a «Mondo di mezzo» quando venne esclusa l'associazione mafiosa contestata dall'accusa.

 

La riformulazione del capo d'imputazione, però, non ha cancellato la «pericolosità sociale» degli imputati, ritenuta ancora attuale. Di qui la confisca di beni - tra cui 13 immobili, un terreno, quattro società operanti nel settore immobiliare e nel commercio dei prodotti petroliferi - per un valore complessivo di circa 27 milioni di euro. Oltre 10, secondo i calcoli della Finanza, appartenevano all'ex estremista nero, e comprendono anche due ville a Sacrofano, alle porte di Roma: una è quella dove abitava quando fu arrestato e dov' è tornato dopo la scarcerazione; l'altra è già stata destinata, in comodato d'uso gratuito per i prossimi vent' anni, alla Asl di zona per realizzare una struttura socio-sanitaria in aiuto dei pazienti autistici.

 

Lo stesso Tribunale che in primo grado aveva escluso il reato di mafia condannando Carminati a vent' anni di reclusione (ora una nuova Corte d'appello è chiamata a ridefinire la pena, e il verdetto è atteso entro la fine dell'anno), aveva sentenziato che l'imputato «è abitualmente dedito a traffici delittuosi che gli consentono di tenere un elevato tenore di vita, derivante dall'impiego dei proventi di attività delittuose».

GIACOMO MANZU - SENZA TITOLO

 

I giudici hanno stabilito che «la pericolosità sociale del Carminati risulta essere manifesta sin dal 1979 (quando era conosciuto solo come militante dell'estrema destra sfociata nella lotta armata, ndr ), ed era attuale al momento in cui è stata presentata la proposta di applicazione di misure di prevenzione». In quel provvedimento i magistrati, pur facendo cadere l'accusa di mafia, scrissero che «tralasciando il clamore mediatico, non vi è dubbio che i fatti accettati siano di estrema gravità».

 

La corruzione sistemica è anche alla base della condanna e della confisca dei beni di Salvatore Buzzi, l'altro capo-banda del «Mondo di mezzo» in attesa di ridefinizione della pena, al quale sono stati sottratti due immobili a Roma, nonché le quote e il patrimonio di due società, per un valore complessivo stimato di oltre due milioni e mezzo di euro.

 

GIACOMO BALLA - FUTURBALLA

Secondo i giudici la pericolosità dell'ex ras delle cooperative rosse «si è manifestata quantomeno dal 1980 (quando commise l'omicidio che lo portò in carcere la prima volta, ndr ), e colpisce il fatto che Buzzi, dopo anni impegnati nel reinserimento sociale proprio e di altri ex detenuti, sia così facilmente ritornato al delitto, mostrando una non comune capacità di organizzare il progetto delittuoso attraverso una associazione per delinquere da lui capeggiata insieme a Massimo Carminati». La loro attività «ha avuto la capacità di inquinare durevolmente e pesantemente, con metodi corruttivi diffusi, le scelte politiche e l'azione della pubblica amministrazione».

 

massimo carminati esce dal carcere 11

2 - LA SINDROME DI STENDHAL DEI PADRINI

Attilio Bolzoni per “la Repubblica”

 

Sembra passione ma è sempre mistero. L' arte per i mafiosi è qualcosa che va oltre il denaro perché è ricatto, è utilità per avere relazioni esterne e insieme estreme, il ponte con un mondo che altrimenti per loro sarebbe quasi irraggiungibile. Quadri, statue, monumenti, la genialità come merce di scambio, nel bene (si fa per dire) e nel male.

Il più clamoroso e famoso deicasi è quello del Caravaggio scomparso, La Natività rubata nella notte fra il 17 e il 18 ottobre del 1969 all' oratorio di San Lorenzo in via dell' Immacolatella a Palermo. Olio su tela, cm 298xcm 197,dipinto del 1609, valore inestimabile.

 

MIMMO ROTELLA - MARYLIN

Un coltello per aprire una vecchia porta, una lametta per staccare la tela dalla cornice. Che fine ha fatto? Le leggende narrano che le riunioni della Cupola di Cosa Nostra si tenevano davanti alla Natività .

 

Minchiate, probabilmente. Un pentito ha detto che l' hanno divoratori i porci, un altro pentito ha rivelato che l' hanno seppellito con qualche chilo di cocaina e rotoli di dollari, un altro pentito ancora che fu usato come "trattativa" nella stagione delle stragi del 1992.

Del furto eccellente se ne occupò pure il giudice Giovanni Falcone, però senza venirne mai a capo.

 

Un quadro ricercato come un latitante. Uno di quelli mai trovati, come Matteo Messina Denaro che figura nel bollettino degli "irreperibili" del ministero dell' Interno dal giugno del 1993. Quasi trent' anni prima il padre di Matteo, don Ciccio, aveva dato l' ordine di rubare l' Efebo ripescato nella laguna di Mozia, la statua di un giovinetto risalente al 450-440 a.C. recuperata qualche anno dopo pirotecniche indagini fra Turchia, Stati Uniti e Svizzera. Reperti archeologici ma soprattutto dipinti. Come quell' altro - Flora, Sileno e Zefiro - del maestro fiammingo del XVII secolo Jacop Joardens, che un imprenditore aveva acquistato per conto di un clan di Gela.

matteo messina denaro

 

Tornando al Caravaggio fantasma del 1609. Il valore di oggi è sui 30 milioni di euro, pari a quello di uno Stradivari rubato a New York e a un Picasso svanito a Rio De Janeiro. Altro discorso (che poi è sempre lo stesso) è quello sugli obiettivi storico-artistici delle attentati mafiosi della primavera del 1993. Sempre estorsioni allo Stato, sempre in nome dell' arte.

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)