antonino sciuto vanessa zappala zappala'

“ERA STATO ARRESTATO, MA IL GIORNO DOPO ERA GIÀ IN GIRO” - IL RACCONTO DEL PADRE DI VANESSA ZAPPALÀ, LA RAGAZZA UCCISA DALL’EX ANTONINO SCIUTO IN PROVINCIA DI CATANIA: “AVEVA DUPLICATO LE CHIAVI PER SPIARCI, LA PEDINAVA CON DEI GPS, DELLE SCATOLETTE NERE PIAZZATE SOTTO LA MACCHINA DI VANESSA E SOTTO LA MIA. I CARABINIERI LO HANNO ARRESTATO. FORSE DOVEVAMO FARE NOI TUTTI DI PIÙ, ANCHE PROTESTANDO PER LE LEGGI BALORDE DI QUESTO PAESE, PER LA DISATTENZIONE FINALE. DOPO UNA NOTTE IN CASERMA, UN GIUDICE…"

1 - IL PADRE DI VANESSA ZAPPALÀ: «L'EX ANTONINO SCIUTO DUPLICÒ LE CHIAVI DI CASA PER SPIARCI DAL SOTTOTETTO E LA PEDINAVA CON UN GPS»

Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera”

ANTONINO SCIUTO

 

Sul pendio della più bella terrazza dell’Etna, come chiamano Trecastagni, echeggia la disperazione di una madre che non si rassegna all’idea di avere perduto la figlia, uccisa da un ex fidanzato, un balordo in fuga con la pistola del delitto, prima di farla finita: «S’impicco? Ora ‘u Signuri c’avi a pinsari».

 

Si danna Antonia Lanzafame che, avvertita nella notte, dalla villetta in pieno centro, ha svegliato il marito separato nella casa lì a due passi dove Vanessa Zappalà doveva rientrare dopo la passeggiata notturna tra i faraglioni di Aci Trezza. «Non torna più nostra figlia...».

 

È la stessa disperazione di questo padre cinquantenne, i calli alle mani di chi impasta cemento, il cuore grande anche con il ragazzotto che non gli piaceva ma che per rendere felice sua figlia l’anno scorso accolse in casa, ospitandolo per una convivenza culminata in litigi continui.

 

vanessa zappala' 1

E da questi litigi bisogna partire per capire come si è arrivati alla doppia tragedia finale, nonostante le denunce di stalking, i pedinamenti e l’arresto di uno psicopatico convinto di essere uno 007 pronto a spiare le vite degli altri con acrobatici stratagemmi.

 

Seguiva e spiava sua figlia Vanessa?

«Quando dopo botte e parolacce mia figlia l’ha mollato, quando io gli ho tolto le chiavi di casa, ha cominciato ad appostarsi per ore sotto le finestre o davanti al panificio dove Vanessa lavorava».

 

Per questo lo avete denunciato?

«Dopo la frattura di dicembre, dopo un inverno passato da Vanessa prigioniera in casa per paura di incontrarlo, dopo mille minacce, abbiamo dovuto mettere nero su bianco. Perché abbiamo scoperto che con un duplicato delle chiavi la sera si intrufolava nel sottotetto di casa mia, una sorta di ripostiglio, e dalla canna del camino ascoltava le nostre chiacchiere».

 

omicidio vanessa zappala'

Come s’è difeso?

«Balbettando: “Mi hanno detto che tua figlia ha un altro”. Lei non ha nessuno, ma tu non sei il suo fidanzato. “Tua figlia è menomata”. L’ho cacciato, ma aveva il piano B».

 

Ha continuato a controllarvi?

«Con una diavoleria elettronica. Con dei Gps, delle scatolette nere piazzate sotto la macchina di Vanessa e sotto la mia. Come hanno scoperto i carabinieri quando finalmente, chiamati da mia figlia, lo hanno arrestato».

 

Si è sentito protetto dai carabinieri?

«Il maresciallo, un sant’uomo, dà il suo cellulare a mia figlia: “Chiamami in ogni momento, notte e giorno, se c’è bisogno”. Un padre di famiglia. Prontissimi sempre tutti i carabinieri, ma forse dovevamo fare noi tutti di più, anche protestando per le leggi balorde di questo Paese, per la disattenzione finale...».

VANESSA ZAPPALA

 

Che cosa non ha funzionato, secondo lei?

«Trovano un pazzo di catena che spia dal camino o con i Gps, un violento che picchiava la ragazza, sempre coperta da foulard e mascariata di fard, e che fanno? Dopo una notte in caserma, il 7 giugno, un martedì, e una di interrogatorio, arriva il giudice e lo manda a casa con gli “arresti domiciliari”.

 

Inutili. Perché tre giorni dopo, il sabato, era il 13 giugno, ce lo ritroviamo tra i piedi, ma con un provvedimento altrettanto inutile: l’obbligo di non avvicinarsi a mia figlia per 200 metri. È questa l’Italia che vogliamo? Davvero pensano che da 200 metri non si possa fare male? Oppure che un pazzo come questo non possa armarsi e sparare da tre metri? Se lo consideravano malato dovevano rinchiuderlo in una comunità e curarlo. Non lasciarlo praticamente libero di fare tutto».

 

Da metà giugno le minacce si erano affievolite?

«Per due mesi non lo abbiamo più visto. Ma 15 giorni di pace c’erano stati anche mentre si appollaiava nel sottotetto. Si sarà placato, speravo. E forse nelle ultime settimane lo ha sperato anche Vanessa che, fino a prima di Ferragosto, continuava a vivere da reclusa, con il terrore di incrociarlo. Com’è poi accaduto in questa notte che resterà l’incubo anche per i figli dell’assassino».

VANESSA ZAPPALA 1

 

Aveva figli?

«Un maschietto di 10 anni e una bimba di 5. Dal primo matrimonio. E mia figlia che l’anno scorso li faceva giocare, comprando loro regalini, quando non aveva capito di avere a che fare con un pazzo...».

 

2 - AVEVA DENUNCIATO L'EX: LUI LA UCCIDE PER VENDETTA POI SCAPPA E SI IMPICCA

Lara Sirignano per “il Messaggero”

 

L'ha avvicinata mentre passeggiava con gli amici e ha tirato fuori la pistola puntando dritto alla testa. Vanessa Zappalà, 26 anni, ha cercato di scappare, ma lui l'ha afferrata per i capelli e ha fatto fuoco. Sette colpi sparati con una calibro 7,65 che non hanno lasciato scampo alla ragazza, morta domenica notte sul lungomare di Acitrezza, frazione marinara di Aci Castello in cui Verga aveva ambientato i suoi Malavoglia.

 

vanessa zappala' 2

L'assassino era a volto scoperto. Le amiche della comitiva di Vanessa lo hanno riconosciuto subito. Sono state loro a dire ai carabinieri che a uccidere la ragazza era stato Tony Sciuto, 38 anni, ex fidanzato della vittima, un violento che per mesi aveva perseguitato la giovane donna.

 

LA DENUNCIA

Vanessa aveva scelto di denunciare. Stanca di subire, grazie al sostegno dei genitori, aveva lasciato quell'uomo ed era andata dai carabinieri. Tony era stato arrestato per stalking l'8 giugno: qualche settimana di domiciliari, poi la revoca della misura e il divieto di avvicinarsi alla donna.

 

ANTONINO SCIUTO

Fino alla sera della tragedia, una tragedia annunciata che molti temevano. Fuggito dopo aver sparato, Sciuto è stato trovato morto ieri sera. Si è impiccato nella casa di campagna a Tracastagni, il paese del catanese in cui viveva. Sul muro ha lasciato scritte poche parole di scuse ai genitori. Alle amiche preoccupate per lei, la giovane donna diceva di stare tranquille. «Non mi fa niente, è soltanto geloso», le rassicurava. Ma Tony era ossessionato dalla ragazza e non si era rassegnato alla fine della relazione.

 

Tanto da costringere Vanessa a rivolgersi ai carabinieri. Nella sua pagina Facebook ora suona come un tragico avvertimento - un post con la foto di un uomo con la scritta «I love you» tatuata che punta la pistola alla tempia di una ragazza. Una percezione malata dell'amore che ha determinato il folle gesto.

 

L'AGGUATO

VANESSA ZAPPALA 2

Sciuto è arrivato in auto. Vanessa era con quattro amiche. Quando lo ha visto ha tentato di fuggire, ma lui l'ha raggiunta, uccidendola. Una delle ragazze che era in compagnia della vittima è rimasta ferita di striscio. I passanti terrorizzati hanno chiamato il 112. La caccia all'uomo è scattata subito: allertati aeroporti e porti e monitorate tutte le possibili vie di fuga. La Procura di Catania ha reso nota l'identità del ricercato e diffuso anche due sue foto.

 

Ma Sciuto non ha lasciato la provincia e si è suicidato impiccandosi. A trovare il corpo sono stati i carabinieri che hanno individuato la macchina presa a noleggio su cui l'uomo era fuggito. All'interno, alcuni proiettili. I vicini di casa della ragazza, che lavorava in un panificio, raccontano di molestie ripetute. Tony aspettava per ore davanti casa la ex, la insultava. Il profilo Fb pieno di immagini di Scarface e la celebre frase Io non dimentico nulla, aspetto solo il momento giusto. Segnali inquietanti alla luce della tragedia della notte scorsa.

 

LA FAMIGLIA

VANESSA ZAPPALA

«Era convito di essere il suo padrone», accusa il papà di Vanessa, che ricostruisce la dinamica dell'omicidio: «Lei ha cercato di scappare e lui l'ha tenuta per i capelli e le ha sparato». Dopo la denuncia della vittima, Sciuto era stato arrestato. «Era stato messo ai domiciliari - ricostruisce il colonnello Piercamine Sica, comandante del Reparto operativo del comando provinciale - ed è stato scarcerato dal gip che aveva disposto il divieto di avvicinamento».

 

Un provvedimento che non è bastato a scongiurare il delitto. «A che serve denunciare?», si chiedono in molti sulla pagina Fb di Vanessa. Decine i post degli amici, molti gli insulti a Sciuto e le richieste di pene più severe per i reati contro le donne. Simona Suriano, deputata del gruppo Misto, chiede «misure più stringenti, pene certe e sorveglianza speciale per chi si macchia di delitti contro le donne».

 

FEMMINICIDIO

Per la senatrice di Fi Urania Papatheu, componente della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, «è disgustoso vedere ancora morire donne nel silenzio, con la complicità delle istituzioni. Siamo tutti colpevoli, i numeri ci indicano che il sistema Paese ha fallito». Mentre Roberto Calderoli, della Lega, parla di donne «italiane uccise dai nostri Talebani, dai nostri fanatici assassini» e aggiunge: «Chi mette in pericolo la vita di una donna deve andare in galera e restarci finché è pericoloso». Lara Sirignano

FEMMINICIDIO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…