pamela mastropietro oseghale lucky desmond

FACCI IL BRODO CHE POI CE LO MANGIAMO. ME L'HA DETTO DESMOND E MENTRE IO LA COLPIVO LUI LA TENEVA FERMA” - MACABRA TESTIMONIANZA NEL PROCESSO PER L’OMICIDIO DI PAMELA MASTROPIETRO, LA RAGAZZA FATTA A PEZZI E RINVENUTA IN DUE TROLLEY - SONO LE CONFESSIONI DI OSEGHALE A UN EX POLIZIOTTO, FINORA IGNORATE. IL NIGERIANO NON SAREBBE STATO SOLO - LA CONFERMA DAGLI ESAMI TECNICI SUL DNA: LA RAGAZZA HA SUBITO UNO STUPRO DI GRUPPO…

pamela mastropietro

Carlo Cambi per “la Verità”

 

«Facci il brodo che poi ce lo mangiamo. Me l' ha detto Desmond e mentre io la colpivo lui la teneva ferma». È una testimonianza bomba che getta nuova sinistra luce sull' uccisione di Pamela Mastropietro, la ragazza romana ammazzata a Macerata il 30 gennaio 2018 e il cui cadavere fatto a pezzi venne trovato in due valigie abbandonate alla periferia di Pollenza il giorno dopo.

 

i colloqui di innocent oseghale in carcere con la compagna 2

Domani ci sarà una nuova udienza al processo dove l'unico imputato dello stupro e dell'omicidio, che lui nega, e del depezzamento del cadavere, che lui ammette, il nigeriano Innocent Oseghale renderà dichiarazioni spontanee. I suoi avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramezi hanno escluso che il nigeriano si faccia interrogare. Deporranno invece i suoi periti: il tossicologo e il medico legale. Resta nell' aria la domanda: chi paga questo collegio difensivo così nutrito?

 

INNOCENT OSEGHALE

Come testimone sarà ascoltato Antonio Di Sabato, ex poliziotto, che ha raccolto in carcere le confessioni di Innocent Oseghale. Lo stesso testimone, a quanto risulta a La Verità, aveva sollecitato la polizia penitenziaria del carcere di Ancona, il primo dove fu portato il nigeriano e dove anche il teste era recluso in attesa di giudizio, a piazzare delle cimici nella cella di Oseghale dicendo: «Questo è uno che parla».

 

Le intercettazioni vennero però disposte solo nelle celle di altri due nigeriani: Lucky Awelima e Desmod Lucky che la procura di Macerata ha fatto uscire dal caso Mastropietro anche se sono stati condannati a 8 e 6 anni per spaccio di droga in un processo in cui è imputato anche Oseghale. E allora se la deposizione di De Sabato era stata accantonata perché torna ora di attualità ed è stata formalizzata ieri in tutta fretta dai Carabinieri? Il motivo è in quella frase: «Facci il brodo che poi ce lo mangiamo». A pronunciarla sarebbe stato Desmond Lucky dopo che Pamela era stata uccisa invitando Oseghale a far sparire così il cadavere.

 

PAMELA MASTROPIETRO

Nella scorsa udienza Desmond Lucky è stato chiamato a deporre. Ha negato tutto: di aver visto quel giorno Oseghale, di aver venduto la droga a Pamela come invece riferito dallo stesso Oseghale e da un testimone, di aver mai visto la casa del nigeriano. Ci sono le intercettazioni e i tabulati telefonici che sanciscono il contrario, ma lui ha negato. Alla domanda della parte civile: allora lei denuncia per calunnia Oseghale?

 

INNOCENT OSEGHALE

Lui ha risposto «Sì sì, io denuncia». Ancora più ermetica la deposizione di Lucky Awelima che fu arrestato con una rocambolesca operazione disposta dal procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio con tanto d' inseguimento alla stazione centrale di Milano. Awelima intercettato in carcere diceva: «Oseghale ha già fatto a pezzi altre donne, Oseghale è un capo e io ho paura» e parlando con Desmond sostiene «lui doveva far sparire la testa e mangiarsi il corpo piano piano». Chiamato a deporre ha negato tutto. Ma a quanto risulta a La Verità, l' ex poliziotto interrogato dai Carabinieri ha dato una versione precisa dei fatti.

 

pamela mastropietro

Mentre si trovava nel carcere di Ancona ha avvicinato Oseghale, che era sotto pressione. Il nigeriano gli ha confessato che a uccidere Pamela sono stati lui e Desmond Lucky. Il motivo: il rifiuto della ragazza a fare sesso a tre e il suo tentativo di fuga.

 

Secondo questo racconto Pamela, superato il torpore dovuto alla droga, ha cercato di scappare dalla casa di via Spalato a Macerata dove è stata uccisa. Desmond Lucky voleva abusare di lei. Pamela si è divincolata e ha minacciato di correre alla Polizia. A quel punto i due nigeriani l' hanno bloccata, Oseghale le ha sferrato una prima coltellata al fegato mentre Desmond la teneva ferma. Alla seconda coltellata Desmond ha mollato la presa e se ne è andato. Oseghale gli avrebbe chiesto: «Aiutami a farla sparire».

 

la morte di pamela mastropietro desmond lucky e awelima lucky

La risposta dell' altro nigeriano sarebbe stata: «Facci il brodo, poi ce la mangiamo». La deposizione di De Sabato, che domani comparirà in aula, ha molti riscontri obbiettivi. Il primo è che sul braccio sinistro di Pamela ci sono tracce di compressione come se qualcuno l'avesse tenuta, il secondo è che il collaboratore di giustizia Vincenzo Marino - che ha raccolto le confidenza di Oseghale nel carcere di Ascoli - ha reso una testimonianza molto simile a quella del primo compagno di cella del nigeriano, il terzo è che le perizie autoptiche confermano che le coltellate mortali inferte al fegato sono due, il quarto è che il racconto di De Sabato coincide con le confidenze che Awelima e Desmond si sono fatti in carcere. I primi a parlare di cannibalismo sono stati questi due nigeriani.

 

innocent oseghale

Ma la testimonianza di De Sabato pone anche altri interrogativi: perché gli altri due nigeriani sono usciti dal processo a Oseghale? Perché i due nigeriani sentiti come testi, ma anche come imputati in procedimento connesso negano senza però avvalersi della facoltà di non rispondere? Una tattica processuale ben nota a chi ha seguito processi di mafia. E ancora: se De Sabato colloca Desmond sulla scena del delitto è possibile che Oseghale non abbia fatto tutto da solo.

 

Ma se è così forse esiste un rapporto gerarchico tra Oseghale e gli altri due. Il che proietta sullo sfondo del caso Mastropietro la mafia nigeriana, che è il convitato di pietra di questo processo. Tutti evitano di evocarla perché sarebbe la prova provata che le disordinate politiche di accoglienza hanno prodotto inquietanti fenomeni criminali. Che da domani, dopo la deposizione di questo teste a tempo quasi scaduto, potranno essere meglio valutati.

 

LA MORTE DI PAMELA MASTROPIETRO - LUCKY AWELIMA

2 - MORTE DI DESIREÉ, È STATO STUPRO DI GRUPPO: LA CONFERMA DAGLI ESAMI TECNICI SUL DNA

Val.Err. per “il Messaggero”

 

Tre codici genetici su quattro. Le perizie disposte dai pm Maria Monteleone e Stefano Pizza, che indagano sulla morte di Desirée Mariottini, confermano l' ipotesi dello stupro di gruppo, che la ragazza avrebbe subito nella notte tra il 18 e il 19 ottobre, mentre aveva già perso i sensi per un mix letale di droga e psicofarmaci che l' avrebbe portata alla morte.

 

LA MORTE DI PAMELA MASTROPIETRO -DESMOND LUCKY

Anche se solo per due dei quattro indagati, accusati di violenza sessuale gli esami del Dna lasciano pochi margini all' ipotesi di uno stupro. I tecnici nominati dai pm hanno individuato tracce genetiche di Mamadou Gara e Yusif Salia, che confermano la violenza sessuale, mentre per Chima Alinno la presenza di tracce genetiche è stata riscontrata ma non conferma lo stupro. Del tutto assente, invece, il dna di Brian Minteh.

 

La linea dei pm comunque non cambia. Tutti e quattro, accusati di omicidio volontario, rimangono iscritti sul registro degli indagati, per gli abusi sessuali sulla sedicenne di Cisterna di Latina. Le sue dichiarazioni considerate puntuali e attendibili hanno spinto gli inquirenti a riascoltare tutti gli altri testimoni. Sul registro degli indagati, per sfruttamento della prostituzione era finita anche Antonella, l'amica di Desirée, e testimone dell' inchiesta.

innocent oseghale desmond lucky awelima lucky

 

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)