“FREAKS OUT? LA MIA RISPOSTA A HOLLYWOOD” – ESCE GIOVEDÌ 28 L’ULTIMO FILM DI GABRIELE MAINETTI CHE MISCHIA COMMEDIA, APOLOGO STORICO, DRAMMA E AVVENTURA: “I PERSONAGGI SONO DEI FREAK, PROTAGONISTI DI UNA STORIA PIÙ GRANDE DI LORO. UN DIVERSO CHE FINISCE PER SUSCITARE UNA QUALCHE EMPATIA ANCHE CON IL NAZISTA: È FORSE PER QUESTO CHE UN PAIO DI CRITICI AMERICANI, OSSESSIONATI DAL POLITICAMENTE CORRETTO, HANNO TROVATO DA RIDIRE” – MA IL FILM ALL’ESTERO È GIÀ UN SUCCESSO: TARANTINO HA CHIESTO DI POTERLO VEDERE E IN FRANCIA… - VIDEO

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Gloria Satta per “il Messaggero”

 

gabriele mainetti foto di bacco (1) gabriele mainetti foto di bacco (1)

Gabriele Mainetti confessa di essere emozionato, anzi «in subbuglio» perché il suo Freaks Out, già in concorso a Venezia e poi applaudito ad altri festival internazionali, uscirà in sala giovedì 28 con 01 Distribution.

 

«E il pubblico, pur nella sua brutalità, è sempre il giudice più sincero», spiega il regista romano, 44, che a 6 anni dal successo di Lo chiamavano Jeeg Robot firma ora uno dei progetti più ambiziosi del cinema italiano recente, «la mia risposta al grande intrattenimento hollywoodiano»: ambientato nella Roma occupata del 1943 dove tra bombe e rastrellamenti si esibisce lo scalcinato circo Mezza Piotta, ispirato a un soggetto originale di Nicola Guaglianone, costato 14 milioni di euro (producono Goon Films, Lucky Red e RaiCinema) e arricchito da sofisticatissimi effetti speciali, il film racconta le imprese di un gruppo di guitti.

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Mischiando, con un occhio a L'Armata Brancaleone e l'altro alla visione grandiosa di Sergio Leone, diversi generi cinematografici: commedia, azione, apologo storico, dramma, avventura, citazione cinefila al servizio dei protagonisti Pietro Castellitto, Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski.

 

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POLITICALLY CORRECT

«La storia si svolge durante la seconda Guerra mondiale ma ha un riflesso contemporaneo», spiega Mainetti, «consiste nell'accettazione della diversità: i personaggi del film sono dei freak, individui unici e irripetibili, protagonisti di una Storia più grande di loro.

 

gabriele mainetti gabriele mainetti

Ed è un diverso che finisce per suscitare una qualche empatia anche il cattivo, cioè il nazista interpretato da Rogowski: è forse per questo che un paio di critici americani, ossessionati dal pensiero politicamente corretto, hanno trovato da ridire». Ma due recensioni, aggiunge il regista, «non sminuiscono l'attenzione internazionale riservata al film che dopo Venezia ha visto impennarsi le vendite in tutto il mondo. In Francia un distributore si è assicurato i diritti per una cifra record a cui il cinema italiano non era abituato da un pezzo.

 

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E c'è grande interesse anche negli Usa, dove abbiamo partecipato al festival di Austin, in Texas, ottenendo un ottimo riscontro. Siamo figli dell'immaginario hollywoodiano a cui Freaks Out rende dichiaratamente omaggio: mi sono imbarcato nel progetto convinto che anche noi possiamo fare grandi film spettacolari mettendoci personaggi e storie della nostra cultura».

gabriele mainetti foto di bacco (2) gabriele mainetti foto di bacco (2)

 

LA SCOPERTA

E rivela: «Alla Festa di Roma ho incontrato Quentin Tarantino che mi ha chiesto di vedere il film di cui aveva tanto sentito parlare». In Jeeg Robot Mainetti scoprì Ilenia Pastorelli che oggi gira un film dietro l'altro.

 

La rivelazione di Freaks Out potrebbe essere ora Aurora Giovinazzo, anche lei romana, 19 anni, che con grinta e verve tiene testa a Santamaria, Castellitto e compagni: «Mi auguro abbia lo stesso successo di Ilenia», dice il regista, «Aurora è una macchina da corsa destinata ad essere guidata dai maestri».

 

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IL PROGETTO

Freaks Out è stato girato due anni fa, poi è rimasto congelato a causa della pandemia mentre esplodeva lo streaming. Il cinema in sala ha le ore contate? «Ci saranno sempre dei film spettacolari fatti per essere visti sul grande schermo, e Freaks Out è uno di questi. Ma le piattaforme non vanno demonizzate: durante il lockdown hanno intercettato tanto pubblico».

gabriele mainetti alice vicario foto di bacco (2) gabriele mainetti alice vicario foto di bacco (2)

 

LA PATERNITÀ

E dovremo aspettare altri 6 anni per vedere un nuovo film di Mainetti? «Da tempo sto lavorando a due, tre soggetti diversi ma non ho ancora deciso quale mandare avanti», risponde il regista che a dicembre sarà padre per la seconda volta. «Il mio primogenito, Lucio, è nato mentre giravo Freaks Out che considero il mio terzo figlio», sorride, «anche perché avevo assistito al parto, un evento brutale e meraviglioso che ha cambiato il mio modo di guardare non solo alla vita ma al cinema stesso».

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