“È IL GIORNO DEL CHURRASCO. È UN REATO?” – IL BRASILE SUPERA I 10MILA MORTI E BOLSONARO CAZZEGGIA PARLANDO DI GRIGLIATA DI CARNE CON 30 PERSONE: NEL PAESE GLI OSPEDALI SONO AL COLLASSO E IL CONTAGIO È SOTTOSTIMATO VISTO IL NUMERO RIDOTTO DI TAMPONI – LE SCARSE MISURE DI ISOLAMENTO SOCIALE FANNO PRESAGIRE IL PEGGIO E LA RIVISTA “LANCET” STIMA CHE L’INDICE R0 SIA IL PIÙ ALTO DEL MONDO CON 2,81…

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Rocco Cotroneo per "www.corriere.it"

 

luiz henrique mandetta jair bolsonaro luiz henrique mandetta jair bolsonaro

Non ce l’ha fatta il clima tropicale, e nemmeno la presunta scorza dura dei suoi abitanti abituati a tutto, quest’ultima una delle numerose scemenze proferite da Jair Bolsonaro. Il Brasile tocca nel fine settimana i 10.000 morti per Covid-19 e la sua posizione nella famosa curva preoccupa ogni giorno di più.

 

Tutti, tranne appunto il suo presidente, il quale ha fatto sapere che è giorno di churrasco (grigliata di carne) a casa sua per la festa della mamma, «con almeno 30 invitati». «E’ reato?», ha anche ironizzato. Poi, sepolto dalle proteste sui media, ha deciso di lasciar perdere.

jair bolsonaro luiz henrique mandetta2 jair bolsonaro luiz henrique mandetta2

 

Non c’è proprio nulla da scherzare, invece, a guardare i fatti. I casi si moltiplicano con la velocità e le modalità viste ovunque nel mondo, e con l’aggravante che le deboli misure di isolamento sociale finora adottate lasciano presagire il peggio.

 

I 145.000 casi ufficiali di positività, è opinione generale, sono ancora più sottostimati che nel resto del mondo, perché si fanno pochi tamponi. E gli ospedali sono al collasso in parecchie città. Rio de Janeiro, San Paolo, Fortaleza, Manaus e Belem sono le città più colpite e nelle ultime due – entrambe in Amazzonia – la situazione è tragica per la mancanza di letti e respiratori.

coronavirus, fosse comuni a manaus in brasile 1 coronavirus, fosse comuni a manaus in brasile 1

 

Il caldo, dunque, non c’entra nulla se non per un paradosso: nelle regioni con bassa incidenza di malattie respiratorie gli ospedali erano meno attrezzati in partenza. La corsa per montare strutture di emergenza si scontra con la lentezza nell’arrivo delle macchine. Ci sono già state truffe e scandali in varie città sulle forniture di respiratori.

bolsonaro bolsonaro

 

Dopo due mesi nei quali il governo centrale ha minimizzato e quelli locali hanno adottato misure altalenanti e blande, ora il Brasile si trova nella necessità di inasprire le chiusure mentre la gente - come nel resto del mondo - sogna di tornare a uscire di casa. Ha cominciato São Luiz, capitale del Maranhão, a proclamare qualcosa che ha chiamato “lockout”, seguita da Belem e altre città minori. 

 

coronavirus, fosse comuni a manaus in brasile 12 coronavirus, fosse comuni a manaus in brasile 12

Mentre a Rio e San Paolo, dove ci sarebbe più necessità, i governatori e i sindaci si stanno limitando a prorogare le chiusure in corso (scuole, commercio) senza trovare la forza di proibire tutte le uscite di casa non essenziali. In Brasile, grazie alla collaborazione degli operatori telefonici, il distanziamento sociale è calcolato con una certa esattezza, persino per quartieri.

 

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Ebbene a San Paolo, megalopoli da 12 milioni di abitanti epicentro della pandemia, nemmeno il 50 per cento delle persone sta a casa. A Rio va un po’ meglio, ma è comunque insufficiente per schiacciare la proverbiale curva e o ridurre i contagi. La rivista Lancet stima che il noto indice R0 in Brasile sia il più alto del mondo con 2,81 (in Italia è da tempo sotto l’unità).

 

coronavirus, fosse comuni a manaus in brasile 2 coronavirus, fosse comuni a manaus in brasile 2

In tutto questo la pressione per riaprire e far ripartire l’economia è forte come in Paesi dove il peggio appare alle spalle. Nei giorni scorsi Bolsonaro ha ricevuto un gruppo di imprenditori nel palazzo presidenziale, ne ha sposato gli argomenti, e poi a piedi tutti si sono diretti nella sede nella Corte suprema, mettendo in imbarazzo il suo presidente, Dias Toffoli, che ha dovuto accoglierli e ascoltarli. Pressione dovuta al fatto che i tentativi del governo centrale di far obbedire Stati e città hanno trovato finora i giudici come principale ostacolo.

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