Estratto dell’articolo di m.n.d.l. per “la Repubblica”
«L’ho fatto per sentirmi libera». Sara Marinaccio, 40 anni, ex ballerina oggi insegna pilates. Un anno fa ha deciso di congelare i suoi ovociti e di rendere pubblica la sua scelta, «per far conoscere l’importanza di preservare la fertilità».
Sara, cosa c’è dietro il suo
«Avevo 38 anni e un grande amore finito. Ho avuto il timore che nell’attesa di una nuova storia avrei perso l’ultima possibilità di diventare madre. I 40 anni sono la frontiera della fertilità per le donne».
Conosceva altre donne che avevano fatto il social freezing ?
«In Italia no, all’estero sì, però me ne aveva parlato la mia ginecologa.
Mi sono informata, ho trovato la struttura giusta. E mi sono sentita felice».
Nel senso che potrà ancora scegliere di diventare madre?
«Sì, anche senza un uomo. Non volevo che il mio desiderio di maternità mi spingesse a scegliere un compagno di cui non fossi innamorata. Ma il mio desiderio di un figlio è sempre stato forte. Conosco troppe donne che hanno rinunciato e se ne sono pentite».
Lei però ha congelato i suoi ovociti a 38 anni, quando la fertilità è già compromessa.
«Sì, ma in Italia del social freezing non parla nessuno, io l’ho scoperto all’estero. Altrimenti l’avrei fatto da ragazza. […]».
[…]
Un figlio da sola, con la banca del seme. In Italia è vietato dalla legge 40.
«Assurdo . Se non incontrerò un compagno farò un’eterologa all’estero con i miei ovociti. E diventerò madre».
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