mario draghi alessandra ghisleri enrico letta giuseppe conte

“GLI ITALIANI VIVONO L'INSEDIAMENTO DI DRAGHI COME UNA PARENTESI DI NECESSARIA COMPETENZA" - ALESSANDRA GHISLERI: "IL PREMIER È AL 53% DEI CONSENSI, CONTE NEL SUO MOMENTO PIÙ ALTO SFIORAVA IL 50, MA È UN CONSENSO TUTTO BASATO SULLA FIDUCIA CIECA, CON LA PAURA CHE QUANDO TOGLIERANNO I BLOCCHI AI LICENZIAMENTI O AGLI AFFITTI SI SCATENERÀ IL CAOS” - “LA MELONI HA IL VENTO IN POPPA, MA IL VOTO NON È ALLE PORTE E I CONTI SI FANNO ALLA FINE. SALVINI SI GIOCA TUTTO. LETTA HA RIVITALIZZATO IL PD? MA NO, UN PAIO DI PUNTI LI HANNO PRESI DOPO L'ADDIO DI ZINGARETTI…”

Pietro Senaldi per “Libero quotidiano”

alessandra ghisleri foto di bacco (2)

 

C'è un grande vaccino che immunizza la politica, un ombrello sotto il quale hanno trovato ospitalità praticamente tutti. Si chiama Mario Draghi e si è caricato sulle spalle le aspettative di un Paese indebolito dalla pandemia e ancora molto fragile. C'è solo la sua faccia sull'agognata ripartenza».

 

Una deresponsabilizzazione dei partiti?

meme su Mario Draghi e il recovery plan

«Sono responsabilizzati in maniera diversa. Ci sono forze che non sono mai state insieme costrette ora a convivere senza deludere il loro elettorato. È una quadratura complicata.

 

Certo i cittadini si stanno dimostrando molto più pazienti con il premier piuttosto che con i partiti, tant' è che il primo ha un gradimento alto mentre le forze politiche non riescono ad attrarre quel 35% di persone che costituisce il popolo degli astenuti.

 

mario draghi giuseppe conte

Viviamo un momento di attesa, una vigilia, anche se non si sa bene di cosa. Tutti sanno che è una fase di transizione, per la giustizia, l'economia, la scuola, ma non si capisce bene verso cosa».

 

Cosa piace di Draghi agli italiani?

«Vivono il suo insediamento come una parentesi di necessaria competenza. Infatti è al 53% dei consensi, mentre Conte nel suo momento più alto, esattamente un anno fa, sfiorava il 50. È vincente la sua equidistanza e la sensazione di solidità che trasmette.

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI BY GIANBOY

Il sistema di vaccinazione comincia a funzionare bene ed è piaciuto il piano di utilizzo dei prestiti europei. Però è un consenso ancora tutto basato sulla fiducia cieca, con la paura che quando toglieranno i blocchi ai licenziamenti o agli affitti si scatenerà il caos».

 

Alessandra Ghisleri, presidente dell'istituto demoscopico Euromedia Research, fotografa una realtà politica ovattata, in contrapposizione con quella tumultuosa dei cittadini, che infatti faticano a riconoscersi nei partiti.

 

mario draghi

Questo significa che, da qui a qualche mese, lo scenario potrebbe cambiare completamente perché «c'è spazio per l'ingresso di nuovi soggetti, purché non figli della solita scissione o frammentazione legata più a esigenze di affermazione personale che di soddisfazione di istanze dell'elettorato».

 

IL FOTOMONTAGGIO DI SALVINI MELONI E TAJANI CON UN MALATO DI CORONAVIRUS

Ed è proprio il leaderismo che ha bruciato la politica, perché chi è stato portato in alto poi si è trovato solo contro le difficoltà, si è scontrato con l'immobilismo della burocrazia e del sistema e nessuno è riuscito a compiere il proprio cammino fino in fondo. Se ci fosse un Berlusconi giovane e senza passato politico

 

La sensazione è che Draghi faccia bene ai politici che ne stanno lontani. Cresce solo la Meloni

«La Meloni ha il vento in poppa, però il voto non è alle porte e i conti si fanno alla fine. Al momento cresce grazie ai leghisti contrari all'appoggio di Salvini al governo e in virtù del fatto che intercetta quella parte di opposizione che qualsiasi esecutivo ha. Però la partita è appena iniziata; se Draghi dovesse incassare qualche risultato il consenso che Fdi ha sottratto alla Lega potrebbero tornare alla casa madre».

 

ENRICO LETTA E GIUSEPPE CONTE

Cosa dovrebbe fare allora Giorgia?

«Dovrebbe fare delle contestazioni molto mirate. Deve giustificare molto chiaramente tutti i no che dice. Lei ha il pregio della coerenza, che è molto apprezzata, però essa non deve impedirle di appoggiare il governo nelle iniziative corrette dicendo dei Sì, là dove servono. Fdi deve essere un pungolo a Draghi, non un bazooka che spara sempre contro».

 

Alla lunga la scommessa di Salvini quindi potrebbe essere più fruttuosa?

«Salvini si gioca tutto, proprio come tutti gli altri e come l'intero Paese. Il sostegno a Draghi lo ha messo in difficoltà nei consensi, ma resta 6-7 punti sopra la Meloni come gradimento personale e 4-5 come partito. Bisogna anche dire che, dopo aver vinto la battaglia sulle aperture e aver spinto per lo slittamento del coprifuoco, cosa che dovrebbe essere ridiscussa nelle prossime settimane, Matteo Salvini ha recuperato mezzo punto, cosa che non accadeva da mesi».

 

mario draghi

Il fatto che la Lega sia al governo e Fdi all'opposizione nuoce al centrodestra?

«No, però neppure lo fa crescere. Lo schieramento resta sempre tra il 47% e il 50%, come l'asse Pd-M5S-Leu resta sempre 7-10 punti sotto. Saranno decisivi i prossimi mesi: bisogna vedere cosa porterà a casa il centrodestra di concreto dopo l'esperienza del governo Draghi».

 

La situazione per l'asse Pd-M5S-Leu sembra complessa, Letta e Conte non si fidanzano: qual è il problema?

nicola zingaretti

«Il Pd vorrebbe assorbire politicamente il M5S, tuttavia gli elettorati e i temi non sono così aderenti e affini, a differenza che nell'alleanza di centrodestra».

 

Quanto piace Conte all'elettorato grillino?

 «La crisi di M5S è profonda e ha molte facce. Pesano moltissimo il divorzio con Casaleggio e i venti di scissione alimentati da Di Battista. In più, benché Grillo abbia benedetto Conte, nel Movimento di fatto non si sono ancora riorganizzati. La narrazione di quel che diventerà il Movimento 5 Stelle non è ancora partita, o comunque non è chiara al momento».

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 1

 

Anche Letta non ha rivitalizzato il Pd

«Ma no, i Dem un paio di punti li hanno presi dopo l'addio di Zingaretti».

 

Adesso il segretario ha lanciato l'operazione simpatia. Che ne pensa, che cambierà tutti i dirigenti?

 

zingaretti letta

«Non lo so, immagino alluda a un problema di comunicazione. Quel che rilevo è che al momento gli italiani sono interessati ai temi pandemici ed economici e che le battaglie identitarie rilanciate da Letta su donne, gay, extracomunitari, che pur sono importanti e sentite in maniera forte nella società, non sono avvertite oggi come la priorità dalla maggioranza degli elettori».

 

Ma i dem saranno ancora credibili se punteranno anche la prossima campagna elettorale sulla criminalizzazione di Salvini, con il quale stanno governando?

«In politica ho visto di tutto in questi anni».

MARIO DRAGHI RECOVERY PLANrocco casalino e giuseppe conte

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO