tsunami ed eruzione vulcano a tonga

“MAI SI ERA ASSISTITO A UN'ESPLOSIONE COSÌ DEVASTANTE E IMPROVVISA. UN DISASTRO SENZA PRECEDENTI” - L'ARCIPELAGO DI TONGA È SPARITO DAL MONDO DOPO LA DEVASTANTE ERUZIONE DEL VULCANO SOTTOMARINO SEGUITO DALLO TSUMANI CHE HA TAGLIATO TUTTI I COLLEGAMENTI – GLI AEREI DI AIUTI INVIATI DALLA NUOVA ZELANDA NON RIESCONO AD ATTERRARE: LA PISTA PRINCIPALE È INVASA DALLA CENERE E DAI DETRITI MENTRE CI VORRANNO TRE GIORNI PRIMA CHE LE NAVI MILITARI RAGGIUNGANO LE ISOLE - TRE I MORTI - VIDEO

 

TONGA: GOVERNO, 'DISASTRO SENZA PRECEDENTI, 3 MORTI'

(ANSA) - Sono tre le persone morte a Tonga dopo l'eruzione del vulcano che ha provocato uno tsunami, la britannica Angela Glover e due abitanti locali. Lo annuncia il governo dell'arcipelago nella prima dichiarazione ufficiale definendo un "disastro senza precedenti" ciò che è avvenuto nei giorni scorsi. Due delle isole più piccole e periferiche sono state colpite in modo particolarmente grave, fanno sapere le autorità, con tutte le case distrutte su una e solo due rimaste in piedi sull'altra. Il governo ha precisato inoltre che gli aiuti finora sono stati ostacolati dalla cenere caduta dal vulcano.

 

tsunami a tonga dopo l'eruzione del vulcano 5

1 - TONGA: CENERE SULL'AEROPORTO, GLI AIUTI NON POSSONO ARRIVARE

(ANSA) - Gli aerei di aiuti inviati dalla Nuova Zelanda a Tonga non possono atterrare per via della cenere che ha ricoperto la pista del principale aeroporto dopo l'eruzione del vulcano che ha provocato uno tsunami e tagliato tutti i collegamenti. Lo riporta la Bbc. Circa 200 persone hanno cercato ieri di ripulire la pista come potevano ma ne erano stati liberati soltanto 100 metri.

 

tsunami a tonga dopo l'eruzione del vulcano 6

Il ministro degli Esteri neozelandese Nanaia Mahuta ha spiegato che un C-130 carico di aiuti umanitari, soprattutto acqua che in questo momento è l'emergenza principale ma anche generatori e kit igienici, è pronto a decollare per Tonga ma la cenere in questo momento rende impossibile l'operazione. Quanto alle navi militari con i rifornimenti ci vorranno almeno tre giorni prima che riescano a raggiungere l'arcipelago. Intanto salgono a due le vittime confermate finora. Una è la 50enne britannica Angela Glover, sommersa dallo tsunami mentre cercava di salvare i cani randagi di cui si occupava.

 

2 - TONGA ISOLA CHE NON C'E'

Vittorio Sabadin per "la Stampa"

 

tsunami a tonga dopo l'eruzione del vulcano 4

L'arcipelago di Tonga è sparito dal mondo, quando sabato scorso il vulcano sottomarino Hunga Ha' apai è esploso lanciando verso l'alto una enorme massa di cenere e di detriti che ha raggiunto la stratosfera a 20 chilometri di altezza, allargandosi per 250 chilometri nell'Oceano Pacifico. Gli scienziati che per primi hanno osservato le immagini inviate dai satelliti non credevano ai loro occhi: mai si era assistito a un'esplosione così devastante e improvvisa; mai niente di simile, nell'epoca contemporanea, ci aveva fatto capire quanto sia fragile il nostro posto tra le implacabili forze della natura.

 

tsunami a tonga dopo l'eruzione del vulcano 3

Ma mentre la cenere dell'esplosione ancora si deposita sui campi, i tongani si domandano se non convenga loro continuare a stare lontani dal mondo, respingendo i soccorsi in arrivo: l'arcipelago è stato finora risparmiato dal Covid, ma il virus potrebbe arrivare, con il cibo e l'acqua minerale, dentro agli aerei in partenza dall'Australia e dalla Nuova Zelanda. Mentre i video dell'esplosione si diffondevano sul web, i 100 mila abitanti dell'arcipelago scomparivano, cancellati da ogni contatto con il mondo.

tsunami a tonga dopo l'eruzione del vulcano 2

 

Le centraline elettriche della capitale Nuku' alofa, distante solo 60 chilometri dalla bocca del vulcano, erano tutte saltate. I telefonini avevano smesso di funzionare, era impossibile collegarsi con Internet, perché anche i cavi sottomarini della rete erano stati tranciati dall'eruzione. I satelliti riprendevano solo l'impressionante nuvola di cenere che copriva decine di isole abbandonate a sé stesse: nessun aereo poteva atterrare, nessuna imbarcazione poteva portare soccorso, con la terra più vicina, l'Australia, distante mille miglia.

tsunami a tonga dopo l'eruzione del vulcano 1

 

Dopo l'esplosione, nell'arcipelago il cielo è diventato rossastro, poi sempre più buio. Ha cominciato a cadere la cenere, mischiata a leggere schegge di pomice. Le poche persone che sono riuscite a comunicare qualcosa all'esterno, prima che Tonga sparisse dal mondo, hanno raccontato della gente che riparandosi sotto un ombrello usciva di casa per chiedere ai vicini, o per cercare aiuto o per sapere cosa bisognava fare. Si è sparso l'allarme: dopo l'eruzione, sarebbe presto arrivato uno tsunami. Tutti sono corsi verso le alture, a piedi o nelle auto che slittavano nella cenere, strombazzando in coda una dietro l'altra.

 

evacuazione a tonga dopo l'eruzione

Lo tsunami è poi arrivato, con onde alte più di un metro che hanno attraversato Tongatapu, l'isola principale, da parte a parte. Anche il re Tupou VI ha dovuto abbandonare il suo palazzo in riva al mare, ed è stato portato al sicuro nelle alture. Una donna inglese che viveva dal 2015 nell'isola, Angela Glover, è stata trascinata via dall'acqua mentre cercava di mettere in salvo i suoi cani. Il marito James si è aggrappato a un albero e ha cercato di afferrarla, ma non ce l'ha fatta. Non si hanno per ora notizie di altre vittime, nessuno sa niente. Le isole sono ricoperte di cenere, che inquina l'acqua, le coltivazioni e il cibo.

eruzione a tonga 6

 

La gente è stata invitata a restare in casa, a bere solo acqua minerale, a sbarrare le finestre e a indossare le mascherine che nel resto del mondo si portano per il Covid. Non qui, dove la pandemia non è mai arrivata. Il vulcano Hunga Ha' apai era quasi interamente coperto dall'acqua, ma con le eruzioni del 2014 e del 2015 aveva formato intorno alla sua bocca una piccola isola. Se Hunga fosse completamente in superficie farebbe solo a guardarlo una grande impressione. E' alto 1800 metri e ha 20 chilometri di diametro. Fa parte dell'«Anello di fuoco», la catena di più di 2.000 vulcani che circonda il Pacifico e che non riposa mai. Quando è esploso, l'onda d'urto ha raggiunto le isole Fiji, dove le finestre e le mura delle case hanno tremato. Il boato dell'esplosione si è sentito in Nuova Zelanda, a 2.300 chilometri di distanza, e l'onda sonica è stata avvertita fino in Alaska.

eruzione a tonga 3

 

L'eruzione ha causato onde di pressione così rilevanti che hanno fatto sparire per qualche ora la nebbia da Seattle e causato increspamenti anomali persino nelle acque dei Caraibi. Lo tsunami si è propagato per tutto il Pacifico. Quando hanno visto le immagini dell'esplosione, le autorità delle Fiji, di Samoa, del Giappone, delle Hawaii, degli Stati Uniti, dell'Australia e della Nuova Zelanda hanno chiesto alla popolazione di stare lontana dalle spiagge.

 

eruzione a tonga 2

Il Giappone, memore dell'inondazione del 2011, ha evacuato 230.00 persone dalle zone costiere. A Sidney è stata transennata Bondi Beach e anche le spiagge della California sono state chiuse. In Perù due persone sono morte travolte dalle onde. In nuova Zelanda sono state danneggiate alcune imbarcazioni, così come è avvenuto nel porto di Santa Cruz in California, a 8.000 chilometri di distanza dal vulcano. Solo ieri, dopo che la cenere si è posata o è stata spazzata via dal vento, i satelliti hanno potuto riprendere di nuovo le Tonga.

 

tonga tsunami dopo eruzione vulcano

La cima del vulcano è sparita, dissolta dall'esplosione, ed è tornata sott' acqua. La maggior parte delle isole è devastata, il mare ha inondato i campi, le strade, gli aeroporti. La vegetazione è diventata grigia, e morirà presto. Ancora non si riesce a parlare con nessuno, ci vorranno settimane per ripristinare i collegamenti e mesi per la rete sottomarina del web. La Nuova Zelanda vorrebbe inviare aiuti, ha già programmato per oggi un volo militare per la consegna di acque minerali. Ma non è detto che Tonga sia felice di riceverle. Le isole sono state risparmiate dal Covid e adesso si teme che con gli aiuti arrivi anche il virus.

 

tonga eruzione vulcano

«Non vogliamo - ha detto chiaramente il vice ambasciatore in Australia, Curtis Tu' ihalanginge, - che dopo il primo tsunami ne arrivi un altro di Covid». I tongani che si trovano all'estero cercando di coordinare i soccorsi già ipotizzano quarantene persino per le merci, con il divieto di qualunque contatto tra i militari australiani e neozelandesi e la popolazione locale. Può darsi che si cambi idea quando sarà nota l'entità delle vittime, dei danni e delle risorse che servono per ricominciare. Ma sparire dal mondo, di questi tempi, potrebbe essere considerato un vantaggio persino se un vulcano ti esplode sotto casa.

eruzione a tonga vista dal satellite eruzione e tsunami a tongatsunami dopo l'eruzione a tonga tsunami dopo l'eruzione a tonga 2tsunami dopo l'eruzione a tongaeruzione a tonga vista dall altoeruzione a tonga vista dal satellite eruzione a tonga vista dal satellite 2eruzione a tonga 1

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)