rota conte

“MANCATA ZONA ROSSA? QUESTIONE COMPLESSA STABILIRE SE C’E’ REATO” - LA PM DI BERGAMO AL BIVIO: DEVE STABILIRE SE LA DECISIONE DI NON ISOLARE LA BASSA VAL SERIANA SIA STATA UN ATTO POLITICO OPPURE AMMINISTRATIVO CON EVENTUALI RESPONSABILITÀ PENALI. AL VAGLIO ANCHE I MARGINI CHE IL GOVERNATORE FONTANA AVEVA PER DECIDERE E LA MANCATA RICHIESTA A CONTE – CRESCE LA TENSIONE IN VAL SERIANA – LA DAGO-ANTICIPAZIONE: NON CI SARANNO AVVISI DI GARANZIA, IL PROBLEMA DI CONTE NON E’ GIUDIZIARIO MA POLITICO

 

https://m.dagospia.com/non-ci-saranno-avvisi-di-garanzia-il-problema-di-conte-non-e-giudiziario-ma-politico-239323

 

 

Valentina Errante e Claudia Guasco per il Messaggero

 

 

rota

Le audizioni del premier Giuseppe Conte, dei ministri Lamorgese e Speranza, dei vertici della Regione Lombardia non sono sufficienti per tirare le fila di un'inchiesta complicata. Ci sono le deposizioni e gli atti acquisiti - direttive, mail, rapporti dei tecnici - e ora tutto il materiale verrà incrociato dai magistrati che indagano sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro.

 

«La questione è complessa e sarà approfondita all'esito della ricostruzione in fatto», afferma il procuratore facente funzione di Bergamo Maria Cristina Rota. Che, insieme al suo pool di pm, deve stabilire se la decisione di non isolare la bassa Val Seriana sia stata un atto politico oppure amministrativo con eventuali responsabilità penali.

stati generali conte

 

LA RICOSTRUZIONEIl governatore Attilio Fontana già confida sulla direzione che prenderanno le indagini: «Il tempo è galantuomo e dopo le offese, gli insulti e le minacce la verità sul buon operato della Regione Lombardia sta emergendo dalle inchieste e dai dati ufficiali», scrive su Facebook. «Restano i pochi incivili da tastiera a promuovere infondate tesi complottiste, false e prive di ogni ragionevole fondamento mentre la verità sta emergendo con tutta la sua forza», conclude.

 

 Per arrivarci in realtà, come afferma la procuratrice Rota, ci vorrà ancora tempo. I magistrati sono al lavoro per ricostruire, attraverso l'analisi delle dichiarazioni e della documentazione raccolta, i passaggi che dall'ipotesi di sigillare Alzano e Nembro hanno portato a decretare zona rossa tutta la Lombardia. Il primo passo è stabilire il nesso causale, ovvero fino a che punto la mancata chiusura abbia aggravato l'epidemia e cosa sarebbe successo, invece, se già ai primi di marzo fossero stati blindati i confini dei comuni della bergamasca.

 

maria cristina rota a palazzo chigi 1

Poi bisogna capire se la scelta del governo sia stata politica, quindi insindacabile, anche da parte della magistratura. E, infine se ci siano state omissioni e quali spazi di manovra avesse la Regione Lombardia. Resta il fatto che Palazzo Chigi non avesse ricevuto alcuna richiesta formale dal governatore.

 

Da quanto filtra dagli inquirenti, per sciogliere i nodi, definiti «complessi», sarà svolto un lavoro istruttorio, probabilmente con altre audizioni di testi, che si svolgerà incrociando le dichiarazioni messe a verbale dagli esponenti del governo, della regione, dai rappresentanti degli industriali, con le delibere e i dati epidemiologici.

 

GIULIO GALLERA ATTILIO FONTANA BY CARLI

Numeri sui quali è già stata affidata una consulenza a un esperto scelto dai pm. Dimostrare il reato di epidemia colposa è complesso, anche alla luce della sentenza della Cassazione del 2017 secondo cui «per sussistere deve prevedere una condotta commissiva e non omissiva». In sostanza, non basta non avere impedito al virus di diffondersi per ipotizzare il reato.

 

maria cristina rota arriva a palazzo chigi

 Intanto nella bassa Val Seriana cresce la tensione sociale. «I nostri morti non li abbiamo salutati. Ci avete preso in giro e non tutelati. Abbiamo dovuto piangere e lavorare ma se c'è giustizia qualcuno dovrà pagare», è lo striscione appeso da un gruppo di ragazzi davanti al Comune di Nembro mentre i pm di Bergamo erano a Roma per le audizioni. I vigili lo hanno rimosso, mentre quello appeso al cimitero c'è ancora: «Il vuoto senza voi è immenso... dolore, fiori e lacrime hanno senso se ogni giorno mi alzo e vi penso. Giustizia per tutti».

 

LE PROTESTENella bergamasca prevale un sentimento di rabbia per la mancata istituzione della zona rossa e per i morti seppelliti senza nemmeno un saluto. In loro memoria è stata organizzata una messa il 23 giugno al campo sportivo, alla quale sono state invitate le famiglie dei 183 defunti della cittadina.

stati generali conte 1

 

E anche ad Alzano la tensione è palpabile: prima si è svolto un presidio davanti all'ospedale, cluster del contagio, poi l'assemblea pubblica si è spostata a Bergamo, davanti alla sede dell'Ats (l'ex Asl). «Sulla zona rossa ormai è scontro politico fra Regione Lombardia e governo ma per noi sono colpevoli entrambi», sostiene Roberto Fugazzi, del comitato popolare Verità e giustizia per le vittime da Covid-19.

 

maria cristina rota.

E anche negli esposti dei parenti delle vittime, riuniti nel comitato Noi denunceremo, si chiede perché non sia stata istituita la zona rossa in Val Seriana e si cita un documento del 27 febbraio in cui imprese e sindacati sostengono che, «dopo i primi giorni di emergenza, è ora importante valutare con equilibrio la situazione per procedere a una rapida normalizzazione, consentendo di riavviare tutte le attività ora bloccate», evitando di «diffondere una immagine e una percezione, soprattutto nei confronti dei partner internazionali, che rischia di danneggiare durevolmente il nostro made in Italy e il turismo». Il documento è sottoscritto da Abi, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Alleanza delle cooperative, Rete Imprese Italia, Cgil, Cisl, Uil.

 

maria cristina rota. 2MARIA CRISTINA ROTAmaria cristina rota 2

 

FONTANA E CONTE

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."