“LA MASCHERINA E' UNA TORTURA PER I PICCOLI” – CI MANCAVANO I GENITORI IN RIVOLTA PER L’USO DELLE MASCHERINE IN AULA A COMPLICARE IL RITORNO IN CLASSE: IN ITALIA L’OBBLIGO PARTE DAI SEI ANNI, A DIFFERENZA DI ALTRI PAESI DOVE È PREVISTO A PARTIRE DAGLI 11 – MA IL VERO PROBLEMA NON È IL FASTIDIO PER I BIMBI, MA COME FARE AD ASSICURARE CHE LE MASCHERINE NON SALTINO DURANTE LE ORE DI LEZIONE…

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Flavia Amabile per "La Stampa"

 

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Più si avvicina l'inizio della scuola più alcune certezze vengono meno. Una di queste è la mascherina per i bambini più piccoli. L'obbligo parte dai 6 anni in su, ma l'Italia è un'eccezione, in molti altri Paesi è previsto dagli 11 anni. E ora anche qui ha preso il via una riflessione sull'opportunità e l'efficacia di un simile obbligo.

 

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Nel Comitato tecnico scientifico la riflessione è in corso e si stanno chiedendo pareri agli esperti. Alcune associazioni di genitori stanno provando a far capire che le strade per tornare in classe in sicurezza a quell'età sono altre. Angela Nava, presidente del Comitato genitori democratici: «Siamo assolutamente contrari all'obbligo di mascherina per i più piccoli.

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Ci battiamo perché venga invece interiorizzata una cultura della salute e della prevenzione con una formazione di maestre, genitori e di tutti gli operatori, altrimenti l'obbligo da solo è destinato a essere del tutto inutile e finirà per non essere osservato. Ne abbiamo parlato in diversi tavoli a cui la nostra associazione ha partecipato e speriamo che questa stagione così difficile sia almeno l'occasione per la nascita di una coscienza diversa con un patto di corresponsabilità da scrivere con le scuole».

 

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Per nulla convinto Lorenzo Varaldo, dirigente scolastico e coordinatore del «Manifesto dei 500», associazione nazionale di insegnanti e genitori in difesa della scuola pubblica: «È un problema che diversi genitori mi stanno ponendo. In base a quello che sappiamo avremo classi di 24-25 alunni.

 

Come si può pensare che non saltino via le mascherine nei momenti in cui ci si muove? Non è questa la strada giusta per garantire la sicurezza. Sarebbe molto più utile prevedere un organico aggiuntivo per mantenere l'effettivo distanziamento e eventualmente suddividere le classi almeno in alcuni momenti della giornata».

 

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Oppure Rosaria D'Anna, presidente dell'A.ge., Associazione genitori: «Abbiamo forti perplessità, è una tortura per un bambino rimanere tante ore in classe con una mascherina, non è nemmeno salutare, va cambiata spesso e difficilmente possono farlo dei bambini da soli.

 

Sarebbe preferibile trovare delle alternative e prevedere maggiore coinvolgimento dei genitori nelle scelte». Cristina Sivieri Tagliabue, referente a Roma dei comitati di famiglie Priorità alla scuola: «Mi chiedo come mai in altri Paesi europei si stia percorrendo una strada diversa - osserva -. La sicurezza però è il primo obiettivo e le mascherine mi sembrano il male minore».

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Non sarà semplice, insomma la scuola dei piccoli con mascherina, lo sanno bene i presidi. Mario Rusconi, presidente dell'Anp del Lazio: «Sarà abbastanza difficoltoso a quell'età. Confidiamo nell'impegno educativo delle maestre».

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